“Eppure, spesso nella storia della Chiesa ci sono stati casi, quando le situazioni di crisi stimolavano uno studio più approfondito della dottrina e delle varie questioni della vita ecclesiale pratiche. Sono convinto che abbiamo bisogno di un’analisi teologica di ciò che succede oggi nell’Ortodossia universale”. Sua Santità ha formulato i compiti principali del simposio appena cominciato. Fra essi un’analisi delle cause ecclesiologiche della crisi attuale. “È necessario paragonare la comprensione del primato e della sinodalità articolata oggi da Costantinopoli con la comprensione originale stabilita nella Tradizione della Chiesa. È la cosa più importante: possiamo verificare l’erroneità della posizione di Costantinopoli solo paragonandola con quello che ha sempre avuto luogo nella Chiesa ortodossa per quanto riguarda il ruolo e il significato del primo”, insiste Sua Santità il Patriarca. Egli reputa necessario anche valutare teologicamente e canonicamente gli atti derivati dalla concezione sbagliata del primato. “Penso che per tale valutazione sia importante considerare dettagliatamente anche il contesto politico della “concessione dell’autocefalia” alla così detta “Chiesa ortodossa in Ucraina”, cioè una struttura scismatica, con la quale il Patriarca di Costantinopoli ha cercato di sostituire la Chiesa ortodossa ucraina realmente esistente, una Chiesa che ha più di 12 mila parrocchie, più di 250 monasteri, i cui fedeli sono milioni di ucraini ortodossi”, ha detto il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’. Sua Santità il Patriarca ha particolarmente sottolineato che nei confronti dello scisma apparso nell’Ortodossia mondiale la Chiesa ortodossa russa, per la misericordia di Dio, rimane unita e consolidata. “Anzi, gli eventi successi in Ucraina a causa dell’interruzione illegale di Costantinopoli sul territorio canonico della Chiesa ortodossa ucraina hanno aiutato molti nella nostra Chiesa a comprendere meglio il dono di unità che abbiamo ereditato dalla nostra storia millennaria”, ha detto lui.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il metropolita Hilarion: il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne difende le sacre frontiere della nostra Chiesa Durante una trasmissione del programma “La Chiesa e il mondo” il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion di Volokolamsk ha raccontato del lavoro di codesta istituzione sinodale che ha compiuto 75 anni. Soffermandosi sulla storia del Decr, il metropolita ha osservato che il Dipartimento è stato istituito nel 1946, “quando la Chiesa si stava ancora riprendendo dopo i due decenni delle persecuzioni crudelissime e della guerra, quando tutto il nostro paese risorgeva dalle ceneri dopo i quattro anni di guerra”. Lo scopo dell’istituzione del Dipartimento era stabilire i contatti con altre confessioni cristiane, altre religioni e anche con i compatrioti all’estero. “Allora era un’istituzione piccola in cui lavoravano pochi addetti, ma pian piano cresceva”, ha raccontato il metropolita, “Per circa 20 anni il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne è stato presieduto l’attuale Primate della Chiesa ortodossa russa, e da 12 anni il presidente del Dipartimente sono io”. Il Decr viene di solito chiamato “il ministero degli esteri ecclesiastico”, però, come ha sottolineato il metropolita Hilarion, attualmente nella attività di questa istituzione ci si vedono degli accenti particolari. “Ci occuppiamo sempre di più della difesa delle sacre frontiere della nostra Chiesa”, ha constatato Sua Eminenza. “Nella situazione geopolitica odierna le stesse forze che agiscono contro la Russia, agiscono anche contro la Chiesa ortodossa russa. Lavorano per indebolire, dividere la Chiesa, per separarne quelle parti storiche, le quali indissolubilmente legate ad essa, per esempio, la Chiesa ortodossa ucraina”, ha detto il presidente del Decr, constatando che con questa lotta sono collegati gli eventi principali che si svolgono nei nostri tempi nella sfera dei rapporti inter-ortodossi. “Perciò da un dipartimento della diplomazia ecclesiastica negli ultimi anni ci siamo purtroppo trasformati in un dipartimento della difesa ecclesiastica”, ha osservato il metropolita Hilarion, “Difendiamo quel patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri antenati da più di dieci secoli dell’esistenza della nostra Chiesa. Siamo convinti che nessuno ha il diritto di depredare questa eredità, come cercano di fare i nostri nemici”. Stampa la pubblicazione Condividere: Page is available in the following languages Commenti

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Il 17 maggio 2007, con la firma dell " Atto di Comunione Canonica, è stata ripristinata la piena unità del Patriarcato di Mosca e della Chiesa russa all " estero, frutto di lunghe consultazioni e trattative condotte con la partecipazione attiva del Decr. Grazie al lavoro del Decr nel campo della cura pastorale dei connazionali ortodossi che, a causa dei processi migratori, si sono trovati fuori dai confini della Patria, ha aumentato notevolmente il numero di parrocchie e istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, che nel 2008 ammontava a 316 parrocchie e 16 monasteri in 51 paesi del mondo. Inoltre, ci sono 19 monasteri e circa 300 parrocchie della Chiesa russa all " estero al di fuori del territorio canonico del Patriarcato di Mosca. Dopo la morte di Sua Santità il Patriarca Alessio II, il 6 dicembre 2008 il Santo Sinodo ha eletto il metropolita Kirill come Locum Tenens del trono patriarcale e il 27 gennaio 2009 il Concilio locale della Chiesa ortodossa russa lo ha eletto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. L " intronizzazione di Sua Santità il Patriarca Kirill è avvenuta il 1° febbraio 2009 nella Cattedrale di Cristo Salvatore. 1981 Il metropolita di Minsk e di tutta la Bielorussia Filaret (Vakhromeev) Il metropolita Filaret ha avuto l " onore di guidare il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca durante il lungo periodo di preparazione della Chiesa ortodossa russa per la celebrazione del 1000 ° anniversario del Battesimo della Rus’ e durante questa stessa celebrazione. E’ stato il presidente del Dipartimento dal 1981 al 1989. Il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, sotto la guida del metropolita Filaret, ha dato un contributo eccezionale, in termini di complessità e importanza, alla preparazione al grande giubileo, festeggiato nel giugno 1988. La celebrazione del 1000 ° anniversario del Battesimo della Rus " ha risvegliato la memoria storica di molti popoli che abitavano l " Unione Sovietica, ha acquisito il carattere di un evento nazionale ed è stata un potente impulso per il ripristino del posto della Chiesa ortodossa russa nella società, per il graduale rilancio della sua tradizione secolare di servizio e di sua testimonianza.

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Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Apertura delle celebrazioni del principe Vladimir … Apertura delle celebrazioni del principe Vladimir a Kazan " Il 28 marzo 2015, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, insieme al metropolita Anastasij di Kazan’ e Tatarstan e al vescovo Mefodij di Al " met " evsk e Bugulma, ha celebrato la Divina Liturgia nel monastero dell’icona della Madre di Dio di Kazan’, costruito sul luogo dove fu trovata nel XVI secolo l " immagine miracolosa della Regina del Cielo. Nella chiesa del monastero è ora venerata una copia dell’icona di Kazan’, che per lungo tempo è stata conservata in Vaticano ed è stata donata alla Chiesa ortodossa russa nel 2004. Dal 2005 questa icona è a Kazan’. Al culto hanno partecipato: la comunità monastica insieme all’igumeno Mark (Vilenskij), il rettore del Seminario Teologico di Kazan’, igumeno Evfimij (Moiseev), lo ieromonaco Filaret (Kuzmin), nonché il responsabile del settore per le relazioni interreligiose del Decr, sacerdote Dimitrij Safonov, e il diacono Alexander Karzan, che hanno accompagnato il metropolita Hilarion durante la visita nella metropolia di Kazan’. Al termine della solenne Liturgia e del moleben dinanzi alla venerata icona della Madre di Dio di Kazan’, il metropolita Anastasij, a nome dei fedeli della diocesi, ha rivolto parole di benvenuto al metropolita Hilarion, dicendo tra l’altro: «Voglio esprimere la nostra gratitudine per il fatto che Lei è qui con noi oggi, in questo giorno in cui tutta la pienezza della nostra Chiesa ortodossa russa, e non solo, celebra Colei che intercede in Cielo per il popolo cristiano, la Madre dell’Onnipotente, che ci aiuta in questo mondo di peccato a sconfiggere il nemico della nostra salvezza, e soprattutto ci dà la forza per affrontare le difficoltà della vita».

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La vita mette tutto al suo posto, separa chiaramente il superficiale e l’artificiale dalla verità. Così i valori autentici e il patriottismo hanno rivelato la loro forza divenendo un sostegno per i nostri soldati – i soldati della Grande Guerra Patriottica, difensori ed eredi della millenaria Russia. In tutte le chiese allora si pregava, chiedendo a Dio di «concedere la Vittoria ai combattenti della nostra Patria». La Chiesa ortodossa russa e i rappresentanti delle altre organizzazioni religiose hanno raccolto fondi per le esigenze del fronte, la loro parola e la loro partecipazione hanno sostenuto coloro che lavoravano nelle retrovie, che hanno perso i loro cari, che si trovarono a Leningrado assediati o in occupazione. La sconfitta del nazismo, infatti, ha significato la vittoria non solo delle armi, ma anche una vittoria morale e spirituale. E, naturalmente, vorrei parlare in particolare del ministero della Chiesa ortodossa russa durante il periodo di trasformazioni sociali ed economiche che il nostro Paese stava vivendo alla fine del XX secolo. Quell’epoca è considerata un tempo di risveglio spirituale, e ha significato un " enorme crescita dell " autorità della Chiesa nella società. Nel momento in cui molte istituzioni statali e pubbliche venivano indebolite e la vita è stata letteralmente rovesciata, è stata la Chiesa a sostenere le persone, a dare la speranza, aiutare a trovare linee guida morali, spirituali e di vita, esortando alla riconciliazione e all " unità. Il fatto che si sia riusciti a preservare la Russia e a impedire che i conflitti degenerassero in un nuova frattura civile è un grande merito della Chiesa ortodossa russa, così come di altre organizzazioni religiose russe. Dobbiamo ricordare le lezioni del passato. E affinché la società si possa sviluppare in modo costante e armonioso, è importante ristabilire l " unità della nostra storia, sanare le ferite, ripulire le fratture, l " intolleranza che abbiamo ereditato da epoche passate. Questo modo di tendere alla pace attraverso il reciproco perdono fraterno ci è stato mostrato anche dal Patriarcato di Mosca e dalla Chiesa ortodossa russa all " estero, quando hanno firmato l " atto di comunione canonica nel 2007.

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Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie È deceduto Sua Beatitudine l " Arcivescovo Chrysosto… È deceduto Sua Beatitudine l " Arcivescovo Chrysostomos II di Cipro Servizio di comunicazione del Decr, 07.11.2022. Il 7 novembre 2022, all " età di 81 anni, Sua Beatitudine l " Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro Chrysostomos II è tornato alla casa del Padre. Secondo quanto comunicato dal capo ad interim del Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus " V. R. Legojda, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus " Kirill prega per il riposo dell " anima dell " Arcivescovo Chrysostomos e per il perdono dei suoi peccati volontari e involontari. Allo stesso tempo, secondo V. R. Legojda, Sua Santità ha espresso rammarico per il fatto che gli ultimi anni di permanenza dell " Arcivescovo Crisostomo sulla cattedra dei Primati della Chiesa di Cipro sono stati offuscati dal riconoscimento unilaterale degli scismatici in Ucraina, il che ha avuto un impatto negativo sui rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e quella cipriota, informa il Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus " . Stampa la pubblicazione Condividere: Patriarca Il metropolita di tutta l " America e del Canada Tikhon porge le sue condoglianze per l " attacco terroristico a Krasnogorsk 25.03.2024 I Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno presieduto la Divina Liturgia e i funerali del vescovo di Moravica Antonije nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca 16.03.2024 Sua Santità il Patriarca Kirill incontra il Primate della Chiesa ortodossa serba 15.03.2024

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Esprimendo il nostro pieno sostegno alla Chiesa ortodossa russa e al suo Primate, confermiamo la nostra posizione categoricamente negativa riguardo a tutte le provocazioni e azioni illecite coordinate dall’Occidente contro di loro. Questa potenza occidentale che esalta la democrazia e i diritti dell’uomo, allo stesso tempo sostiene i matrimoni fra le persone dello stesso sesso e altre cose che non possono essere approvate e accettate dalla ragione umana, e realizza oggi attacchi contro il Patriarca Kirill, pastore spirituale dei fedeli della Chiesa ortodossa russa sia in Russia che oltre i suoi confini. Ci rivolgiamo a tutti i leader ecclesiastici ufficiali con la richiesta di sostenere la nostra posizione di condanna di tutte le azioni contro il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Preghiamo per la fine della guerra in Ucraina e di tutte le altre guerre nel nostro mondo, per l’instaurazione della pace e della giustizia in Terra Santa e particolarmente nella Città santa di Gerusalemme affinché il nostro popolo palestinese prosperi, vivendo nella libertà che merita. Siamo convinti che le provocazioni intraprese dalle forze occidentali non possano influenzare l’alta autorevolezza di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ fra il popolo russo e tutti i fedeli del suo gregge da Oriente a Occidente. Guardiamo con speranza alla possibilità di risolvere nello spirito di amore e di sapienza le discordie e le divisioni all’interno della Chiesa ortodossa avvenute a causa delle azioni anticanoniche, legate alla questione ecclesiale ucraina. La Chiesa ortodossa oggi ha particolarmente bisogno di leader spirituali che possano proporre iniziative per superare quella situazione difficile in cui si trova. Il problema particolarmente penoso che richiede una soluzione immediata è la rottura della comunione fra le due Chiese-sorelle – quella russa e quella costantinopolitana. Vorrei ancora una volta esprimere la convinzione che ogni discussione e ogni discordia possano essere risolti via un dialogo benintenzionato. Speriamo che tutte le discordie attuali saranno risolte perché siamo una Chiesa e la nostra fede è una. Dobbiamo essere uniti dallo stesso amore, facendo parte dell’unico corpo della Chiesa. Purtroppo, nel mondo contemporaneo si diffondono sempre più le tendenze atee che mirano allo stabilimento di una cultura anticristiana che contraddice i valori morali predicati dalla Chiesa di Cristo che tutti noi siamo chiamati a difendere.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il metropolita Antonij di Volokolamsk ha incontrato il Patriarca copto Tawadros II Servizio di comunicazione del Decr 07.11.2022. Il 7 novembre il metropolita Antonij di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha visitato la residenza dei Patriarchi copti al Cairo, dove ha incontrato il Primate della Chiesa copta, Sua Santità il Patriarca Tawadros II. Il metropolita Antonij ha trasmesso a Sua Santità il Patriarca Tawadros II i saluti e gli auguri di Sua Santità il Patriarca di Mosca Kirill e di tutta la Rus " , sottolineando che è stato un grande onore e una gioia per lui arrivare al Cairo su benedizione di Sua Santità in qualità di Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne nei giorni in cui il Primate della Chiesa copta compie 70 anni e celebra il 10° anniversario dell " elezione al Trono Patriarcale. In commemorazione di queste date e in considerazione dell " eccezionale contributo di Sua Santità il Patriarca Tawadros allo sviluppo delle relazioni tra la Chiesa copta e il Patriarcato di Mosca, a nome di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus " Kirill, il Presidente del Decr ha consegnato al Primate della Chiesa copta uno dei più alti riconoscimenti della Chiesa ortodossa russa: l " Ordine di Gloria e Onore di 1° grado. Sua Eminenza ha ringraziato Sua Santità il Patriarca Tawadros per la calorosa accoglienza riservata poco prima a una delegazione monastica russa, guidata dal vescovo Leontij di Syzran e Scigoni, nonché per l " assistenza fornita dalla Chiesa copta alle parrocchie della Chiesa ortodossa russa al Cairo e in altre città dell " Egitto. Il Primate della Chiesa copta ha chiesto di trasmettere a Sua Santità il Patriarca Kirill la più sentita gratitudine per l " alta onorificenza e l " attenzione mostrata nei suoi confronti. Congratulandosi con il metropolita Antonij per la sua nomina alla carica di Presidente del Decr, Sua Santità il Patriarca Tawadros ha affermato che esiste un grande potenziale per l’ulteriore rafforzamento delle relazioni amichevoli e di fiduciose tra le due Chiese. Sua Santità ha ricordato con affetto le sue visite in Russia nel 2014 e nel 2017, gli incontri fraterni con Sua Santità il Patriarca Kirill e contatti con le delegazioni del Patriarcato di Mosca in visita in Egitto.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Vescovi della Chiesa ortodossa georgiana hanno concelebrato con il metropolita Hilarion durante la Veglia di tutta la notte nella chiesa dell’icona della Madre di Dio “Gioia di tutti i sofferenti” in via Bolshaya Ordynka Il 18 novembre 2017, alla vigilia della festa di san Varlaamo di Khutyn e di san Konstantin (Lubomudrov), il neomartire, il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha celebrato la Veglia di tutta la notte nella chiesa di Mosca dell’icona della Madre di Dio “Gioia di tutti i sofferenti” in via Bolshaya Ordynka. Hanno concelebrato con il metropolita Hilarion vescovi del Patriarcato di Georgia: il metropolita Nikolosi di Akhalkalaki e Kumurdo;, il metropolita Andrea di Gori e Ateni; il metropolita Stefane di Tsageri e Lentechi, che sono arrivati a Mosca per assistere alla celebrazione del 25 anniversario della fondazione dell’Università ortodossa delle scienze umanitarie San Tichon. Dopo la lettura del Vangelo il metropolita Hilarion ha salutato gli ospiti e tutti I fedeli. Gli ha porso gli auguri per la memoria di san Varlaamo di Khutyn e ha parlato della vita del santo, ricordando anche che alcuni secoli fa’ una chiesa in suo onore fu costruita proprio dove oggi si trova l’altare destro e un’icona prodigiosa di san Varlaamo. Il metropolita ha continuato: “La memoria di questo santo è stata sempre venerata nella nostra chiesa, e migliaia di persone da ogni quartiere di Mosca si riunivano qui il giorno della sua festa per pregare davanti all’icona prodigiosa e chiedere la sua intercessione. San Varlaamo divenne famoso ancora nel tempo della sua vita grazie a numerosi miracoli, ma ha fatto tanti miracoli anche dopo il suo transito. San Konstantin (Lubomudrov) fu prete e per un certo tempo anche parroco di questa chiesa all’inizio del Novecento, quando la Chiesa russa subì una dura persecuzione. Padre Konstantin venerava molto san Varlaamo, fu martirizzato proprio nel giorno della sua memoria, e perciò viene dipinto nelle icone con un’icona di san Varlaamo nelle mani.

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Nonostante il motivo della visita a Mosca del Primate della Chiesa serba non è un motivo di gioia, la Chiesa serba ringrazia Dio per questa visita, ha affermato Sua Santità il Patriarca Porfirije: " La morte non esiste per noi cristiani. C " è solo vita. Sappiamo che la vita è un dono di Dio e che la vita eterna non è sulla terra ma nel regno di Dio”. Il 13 marzo 1976 l " attuale Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, l " allora archimandrita Kirill, è stato eletto vescovo e il 14 marzo ha avuto luogo la sua consacrazione episcopale, ha ricordato ai presenti il capo della Chiesa serba, augurando a Sua Santità Kirill molti anni e buona salute. Il defunto vescovo di Moravica Antonij era il simbolo dei legami tra le due Chiese e i due popoli fraterni, ha affermato il Primate della Chiesa ortodossa serba. " Siamo grati a Lei perché lo ha accolto con tanto amore come un figlio, come fratello suo e nostro, affinché nella sua persona il mondo potesse vedere l " unità delle Chiese russa e serba e dei popoli ortodossi russo e serbo " , ha detto il Patriarca Porfirje al Patriarca Kirill. “C " è un detto russo secondo cui fratelli e amici si riconoscono nelle avversità. Quando tutto va bene, allora hai molti amici; quando sei ricco è impossibile liberarti di questi “amici”, ma se sopporti un po’ di povertà, poi se ne vanno. E se si presentano dei pericoli, questi “amici” non si vedono da nessuna parte e spesso si spostano dalla parte da dove si presentano le minacce”, ha affermato il capo della Chiesa ortodossa russa. Testimonianza di questa verità, ha sottoloneato, è la situazione attuale nel mondo: “Appare subito evidente chi è vostro amico sia nella gioia che nell’avversità, e per chi invece i buoni rapporti – anche con la Chiesa russa e con la stessa Russia – erano semplicemente temporanei e servivano a ottenere una sorta di vantaggio per se stessi”. “Ecco perché noi della Chiesa ortodossa russa apprezziamo così tanto la relazione bilaterale tra le due Chiese. Sappiamo che il popolo serbo ha una buona opinione della Russia e che questo rapporto non scomparirà mai, non sarà mai una finzione e rimarrà lo stesso che è sempre stato nel corso della storia. Il vescovo Irinej è un testimone vivente dei nostri sforzi congiunti, rappresenta tutto ciò che c " è di meglio nella Chiesa serba, anche nei forum internazionali, quando spesso accadeva che eravamo gli unici ad avere un punto di vista alternativo. Ma questo ha sempre testimoniato la profonda collaborazione reciproca e il sincero rapporto fraterno tra le nostre due Chiese " , ha affermato il Patriarca Kirill.

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