Nel 2014 il metropolita di Mosca e di tutta la Rus’ del vecchio rito Kornilij propose di iniziare un dialogo per studiare la dignità canonica della gerarchia di Bila Krinitsa. Al primo incontro dei nostri rappresentanti in Rogozhskajasloboda nel 2015 fu raggiunto l’accordo di continuare il dialogo su questo tema per iscritto. Finora ambedue le parti si sono scambiate già con qualche lettera. Il dialogosul tema non è ancora finito, credo che rivelare i suoidettgli sarebbe eticamente scorretto verso i nostri fratelli dalla CORVR. Per ora viene elaborata una nuova lettera della parte ortodossa ai vecchi credenti. –  Se ipotizzare la riunificazione delle Chiese, chi a chi si unirà: la Chiesa ortodossa russa alla CORVR o la Chiesa ortodossa russa del vecchio rito alla Chiesa ortodossa russa?  – Al mio parere, è troppo presto per parlarne. Se arriviamo alla riunificazione, le parti troveranno un modo giusto, come lo è stato nel caso della Chiesa ortodossa russa all’estero.  –  Nel 2017 il Presidente del paese visitò il Centro deivecchi credenti russi – la Rogozhskaja sloboda. Cosa Lei pensa dell’interesse verso i vecchi credenti da parte del potere secolare? Secondo Lei, i vecchi credenti possono diventare una organizzazione religiosa così influente come lo è la Chiesa ortodossa russa?   – La Federazione Russa è un paese multinazionale e multiconfessionale. Mi sembra completamente naturale che il suo Presidente presti attenzione alle comunità nazionali o confessionali.  Quanto i vecchi credenti possono diventare una forza influente della nostra società dipende solo da loro stessi. Posso solo aggiungere che la società dei vecchi credentiè molto svariata e finora è divisa in varie comunità che non sono in comunione fra di loro. Non si vede ancora la tendenza verso la loro unità della fede, il che diminuisce assai le loro possibilità di influenzare la società in un modo notevole. Però è il loro caso interiore. Invece, il dialogo con la Chiesa russa ci concerne immediatamente. E vorrei esprimere la speranza per la sua continuazione fruttifera. 

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Nel  15° anniversario dell " intronizzazione di Sua Santità il Patriarca Kirill, è stata celebrata una liturgia solenne nella Cattedrale di Cristo Salvatore 01.02.2024 Il Presidente del DECR ha incontrato il Primate della Chiesa ortodossa di Antiochia 30.01.2024 Il Presidente del DECR ha incontrato un rappresentante della Chiesa d’Inghilterra 28.03.2024 Il metropolita Antonij di Volokolamsk ha incontrato i rappresentanti della Chiesa copta 28.03.2024 Sua Santità il Patriarca Kirill incontra il Primate della Chiesa ortodossa serba 15.03.2024 Sua Santità il Patriarca di Serbia Profirije è arrivato a Mosca 15.03.2024 Si è conclusa la visita del Presidente del DECR in Libano 11.03.2024 Il Presidente del DECR ha visitato la metropolia dei Monti Libanesi 10.03.2024 Il metropolita Antonij di Volokolamsk ha incontrato il Primate della Chiesa malankarese 27.02.2024 Il metropolita Antonij ha partecipato alle celebrazioni del 1950° anniversario del martirio di San Tommaso in India 26.02.2024 Ha avuto luogo l’incontro tra il presidente del Decr e i rappresentanti della Chiesa dell " India responsabili dei rapporti con la Chiesa ortodossa russa. 25.02.2024 Il metropolita Antonij incontra il nuovo Primate della Chiesa cattolica siro-malabarese 24.02.2024 Il metropolita Antonij di Volokolamsk partecipa ai festeggiamenti nel seminario di Kottayam. 24.02.2024 Il metropolita Antonij è intervenuto durante la riunione del Sinodo della Chiesa dell " India 24.02.2024 Il Presidente del Decr è arrivato in India 22.02.2024 Nel  15° anniversario dell " intronizzazione di Sua Santità il Patriarca Kirill, è stata celebrata una liturgia solenne nella Cattedrale di Cristo Salvatore 01.02.2024 Il Presidente del DECR ha incontrato il Primate della Chiesa ortodossa di Antiochia 30.01.2024 Il Presidente del DECR ha incontrato un rappresentante della Chiesa d’Inghilterra 28.03.2024 Il metropolita Antonij di Volokolamsk ha incontrato i rappresentanti della Chiesa copta 28.03.2024 Sua Santità il Patriarca Kirill incontra il Primate della Chiesa ortodossa serba 15.03.2024

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Visita del Patriarca copto Teodoro II Il 28 ottobre 2014 è giunto a Mosca il Papa e Patriarca di Alessandria Tawadros (Teodoro) II, Primate della Chiesa copta. Sua Santità visita per la prima volta la Chiesa ortodossa russa dopo la Sua elezione al trono patriarcale nel novembre del 2012. La delegazione che accompagna il Patriarca Teodoro II comprende: il metropolita Bishoy di Damietta, il segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa copta, vescovo Raphael del centro di Cairo, il vescovo Cyrill di Milano, il vescovo Serapion di Los Angeles, il vescovo Angel, vicario della Gran Bretagna, il segretario del Patriarca, sacerdote Angel Ishaq, il portavoce del Patriarcato, sacerdote Pules Halim, la superiora del monastero di San Teodoro al Cairo, igumena Edrosis Girgis, il professore del Collegio Teologico-Pastorale a Port Said, dr. Ishaq Ibrahim Agban. All’aeroporto «Domodedovo» il Patriarca della Chiesa copta Teodoro II ha incontrato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, l’ambasciatore della Repubblica Araba d " Egitto in Russia, Abdelsattar Mohammed El-Badri, il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il trono patriarcale di Alessandria, arciprete Viktor Kulaga, il segretario del Decr per le relazioni inter-cristiane, ieromonaco Stefan (Igumnov), il funzionario del Decr, sacerdote Aleksandr Vasjutin. Nell’accogliere l’illustre ospite, il metropolita Hilarion ha espresso la speranza che la visita alla Chiesa ortodossa russa sia per lui feconda e lasci un buon ricordo. «Siamo molto felici di venire a visitare la vostra Chiesa. Alcuni membri della delegazione che mi accompagna sono già venuti qui, al contrario di me che giungo per la prima volta. Sono felice di incontrare Sua Santità il Patriarca Kirill. Sappiamo che, visitando la Chiesa ortodossa russa, si rimane ricolmi di grazia», ha detto, dal canto suo, il capo della Chiesa copta. Il programma della visita comprende l’incontro con Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, con rappresentanti del governo della Federazione Russa, e la visita a chiese e monasteri di Mosca e dintorni. La visita del Patriarca Teodoro II alla Chiesa ortodossa russa si concluderà il 4 novembre 2014. Stampa la pubblicazione Condividere: Page is available in the following languages Commenti

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Il metropolita Hilarion ha concluso il suo intervento citando le parole del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Sergij Stragorodskij che a suo tempo ha servito alla missione ortodossa in Giappone: “L’ortodossia è il cristianesimo nella sua pienezza e semplicità. Come un dono del cielo, e non della mente umana, è più alta del mondo e non è influenzata da quest’ ultimo, ma anzi vuole farlo rinascere tramite se stessa. Dunque, anche qui, in oriente, può senz’altro diventare parte della coscienza nazionale, come è riuscita a farlo in Europa, essendo diventata la fede greca o la fede russa è così via; ma solo a condizione che non sia mutata la sua purezza primigenia”. Sono intervenuti con delle relazioni su diversi aspetti del ministero di San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca il Primate della Chiesa ortodossa autonoma giapponese, il metropolita  di Tokyo e di tutto il Giappone Daniele; l’arcivescovo di Sendai Serafino; l " igumeno Ioann (Rubin), il rettore del seminario di San Nicola di Ugreša; membri del clero della Chiesa ortodossa autonoma giapponese e delle diocesi della regione di Mosca e di San Pietroburgo, di Rev e di Kasimov (Chiesa ortodossa russa), nonché insegnanti e collaboratori dell’Istituto dell’Estremo Oriente dell’Accademia delle scienze russa, dell’Università di Tokyo, dell’Istituto dei paesi dell’Asia e dell’Africa presso l’Università di Mosca e dei seminari di San Pietroburgo e di San Nicola di Ugreša. È stato proiettato un film del metropolita Hilarion sull’Ortodossia in Giappone. Il film e la sua versione giapponese sono stati realizzati grazie al sostegno della Fondazione di beneficenza “San Gregorio il Teologo”. Il metropolita Hilarion ha conferito a D.M. Šacura, secondo segretario dell’Ambasciata russa, la medaglia della Chiesa ortodossa russa in onore del millenario del transito del trapasso del principe Vladimir, della quale è stato insignito dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill per il sostegno delle iniziative della Chiesa ortodossa russa, mirate a legalizzare lo status della Chiesa ortodossa cinese.

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La Chiesa Russa sensibilizza su questo tema il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa. Così, nel marzo 2015 su iniziativa della Russia, Vaticano e Libano, a margine della XXVIII sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è stata adottata una dichiarazione " a sostegno dei diritti umani dei cristiani e altre comunità, in particolare nel Medio Oriente. " " Speriamo che oggi, grazie all’attivo coinvolgimento della Russia nella lotta contro il terrorismo internazionale, la situazione possa cambiare in meglio, e mi piacerebbe conoscere la vostra opinione sul futuro " , ha detto Sua Santità, rivolgendosi al capo della Chiesa siro-ortodossa. Il Patriarca Kirill ha poi illustrato l’azione di invio in Siria di aiuti umanitari, svolta dalla Chiesa Russa, ha espresso la propria solidarietà con la Chiesa Siro-Ortodossa per le difficoltà che essa si trova ad affrontare ed ha espresso la propria speranza che la visita in Russia del Patriarca Mar Ignazio Efrem II rafforzi i rapporti tra le due Chiese. In risposta, il capo della Chiesa siro-ortodossa, ha dichiarato: " A nome dei miei fratelli e mio, vorrei ringraziarvi per l " invito a visitare la Chiesa sorella ortodossa russa, alla quale guardiamo sempre, soprattutto nelle difficili condizioni in cui ci troviamo. Oggi siamo venuti a voi da Damasco, i più antichi insediamenti sulla terra, la città dei santi apostoli Paolo e Anania e di molti altri santi. Siamo venuti qui, portando con noi il dolore del popolo siriano, le sue aspirazioni e speranze " . Mar Ignazio Efrem II ha parlato delle sofferenze dei popoli siriano e iracheno, sottolineando: " Stiamo soffrendo a causa della diffusione del terrorismo e dell " estremismo, che sono stati portati nel nostro paese dall " esterno; in particolare, è in pericolo la presenza dei cristiani in Medio Oriente " . Il capo della Chiesa Siro-Ortodossa si è riferito al fatto che quest’anno ricorre il centenario del genocidio dei cristiani nell’impero ottomano nel 1915, sottolineando il fatto che anche oggi, come già un secolo fa, la Russia si è fatta protettrice dei cristiani perseguitati.

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I partecipanti alla riunione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa hanno espresso profondo rammarico per l’avvenuta commemorazione anti-canonica del leader di uno dei gruppi scismatici ucraini nei dittici dei Primati ortodossi, il che testimonia l " entrata dell " Arcivescovo Crisostomo in comunione con gli scismatici. Durante la riunione è stato sottolineato che questa decisione è stata presa dall’Arcivescovo Crisostomo da solo, senza il consenso dei membri del Sacro Sinodo della Chiesa ortodossa del Cipro e, quindi, non ha carattere sinodale. E’stato inoltre messo in rilievo il fatto che il Sacro Sinodo della Chiesa ortodossa del Cipro, durante la riunione presieduta dall " arcivescovo Crisostomo il 18 febbraio 2019, ha espresso legittimi " dubbi sulla possibilità di legalizzazione retroattiva delle ordinazioni compiute dai vescovi laicizzati, scomunicati e anatematizzati, " riferendosi all’episcopato della struttura scismatica di recente creazione in Ucraina. Alla fine, è stato sottolineato che la decisione dell " arcivescovo Crisostomo contraddice le sue ripetute dichiarazioni ufficiali sulla questione ucraina, in particolare la lettera indirizzata al Primate della Chiesa ortodossa russa del 26 luglio 2018, in cui l " arcivescovo di Cipro ha assicurato che " la Chiesa cipriota non devierà mai dalla sua posizione, che Le abbiamo ripetutamente presentato, cioè che con tutte le sue forze sosterrà la posizione della Chiesa ortodossa russa sulla questione della cosiddetta autocefalia in Ucraina " . L’arcivescovo aveva anche osservato che considera questa posizione ragionevole e giustificata in tutto " . Il Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa ha costatato l " impossibilità di commemorare il nome dell " Arcivescovo Crisostomo II di Cipro nei dittici, di continuare la preghiera e la comunione eucaristica con lui, nonché l’impossibilità di concelebrare con quei vescovi della Chiesa del Cipro che entreranno in comunione ecclesiastica con rappresentanti dello scisma ucraino.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha incontrato il Supremo Patriarca e Katholikos di tutti gli armeni Il 12 ottobre 2021, nella Residenza patriarcale nel Monastero di san Daniele a Mosca, Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, ha incontrato il Supremo Patriarca e Katholikos di tutti gli armeni Karekin II. All’incontro hanno partecipato: il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion di Volokolamsk, il vice presidente del Decr arcivescovo Leonid di Klin, il vice presidente del Decr archimandrita Filaret (Bulekov), il segretario per le relazioni inter-cristiane ieromonaco Stefan (Igumnov), il collaboratore del Segretariato del Decr per le relazioni inter-cristiane D. Arakeljan. L’illustre ospite è stato accompagnato dall’ordinario della diocesi della Russia e di Novo-Nahicevan’ della Chiesa apostolica armena arcivescovo Ezras Nersisjan, il capo del Dipartimento per le relazioni esterne e di protocollo arcivescovo Natan Oganisjan, l’ordinario della diocesi di Artsah vescovo Vrtanes Abraamjan, il capo ufficio per le relazioni esterne e rettore dell’Accademia teologica san Giorgio protoarchimandrita Shaghe Ananjan, il membro del Consiglio spirituale supremo Gevorg Danieljan. Sua Santità il Patriarca Kirill ha salutato il Supremo Patriarca e Katholikos Karekin II e la delegazione che l’ha accompagnato. Parlando delle relazioni bilaterali fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa apostolica armena, Sua Santità ha sottolineato: “La Chiesa russa e la Chiesa armena hanno le relazioni plurisecolari e, per fortuna, si mantengono i buoni rapporti fra la Russia e l’Armenia. Penso che ciò sia dovuto maggiormente alle buone relazioni fra le nostre Chiese”. Sua Santità ha osservato che la maggioranza dei cittadini russi si considera ortodossa e appartiene alla Chiesa ortodossa russa, così come la schiacciante maggioranza degli armeni, sia coloro che abitano nella Repubblica di Armenia che quelli in diaspora in molti paesi del mondo, appartiene alla Chiesa apostolica armena.

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- Naturalmente ci sono stati molti programmi umanitari. La Chiesa assira dell " Est ha un " organizzazione di beneficenza, l " Assyrian Church of the East Relief Fund, e abbiamo aiutato i musulmani in Iraq ovunque ce ne fosse bisogno. Teniamo conferenze, dialoghi e vari incontri nel Paese, soprattutto nella regione del Kurdistan iracheno, a Baghdad, la capitale dell " Iraq, così come in altre parti del Paese. La comunicazione avviene abbastanza spesso. Quindi siamo in buoni rapporti con i nostri vicini musulmani. E in generale, stiamo portando insieme il peso di ciò che sta attraversando il Paese, perché tutti gli iracheni stanno davvero soffrendo in questo momento. - La Chiesa ortodossa russa è coinvolta nel dialogo e nell " assistenza? - La Chiesa Ortodossa Russa ha dato il suo contributo sia in Iraq che in Siria. Prevalentemente in Siria. - Della Chiesa assira d " Oriente si dice che essa appartiene alla tradizione pre-efesina (prima del Concilio ecumenico di Efeso – ndr). È l’unica Chiesa a professarlo? E se sì, con quali Chiese mantiene la comunione? - Ha ragione, la Chiesa assira d " Oriente viene chiamata nel contesto contemporaneo la Chiesa pre-efesina. Siamo infatti una Chiesa unica nel senso che non siamo formalmente in comunione con nessun " altra Chiesa. Non apparteniamo né alla famiglia delle Chiese Ortodosse, né alla famiglia delle Antiche Chiese Orientali, perché le Antiche Chiese Orientali sono precalcedoniane: riconoscono il Concilio di Efeso (3° Concilio Ecumenico del 431 - ndr), ma non il Concilio di Calcedonia (4° Concilio Ecumenico del 451 - ndr). Per loro è un punto di separazione. Per noi, invece, il punto di separazione, se vogliamo, è il Concilio di Efeso. Ma anche allora non ci sono stati anatemi formali tra noi e la Chiesa ortodossa russa, non abbiamo vissuto il Grande Scisma del 1054. Non vi abbiamo mai partecipato. In realtà la nostra Chiesa, trovandosi nell " impero persiano, non ha mai fatto parte dei Concili ecumenici. Anche di Nicea e di Costantinopoli (dei primi due Concili ecumenici - ndr) abbiamo avuto notizie solo dopo diversi decenni. Quindi a causa di questo, se così posso chiamarlo, isolamento o lontananza dall’Impero Romano, la correlazione della dottrina con le definizioni dei Concili ecumenici è diventata per noi un problema solo più tardi, quando abbiamo dovuto accettare o non accettare la Consigli.

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- Quindi si è trattato di un isolamento, non di uno scisma? - Non esiste uno scisma formale. Si tratta piuttosto di uno status isolato in cui la Chiesa continua semplicemente a esistere da sola. - Allora, forse possiamo sperare che un giorno la Chiesa assira d " Oriente possa ritornare alla comunione e all " unità con la Chiesa ortodossa russa e forse con le altre Chiese Ortientali, nonché quelle della famiglia ortodossa? - Questa è davvero la nostra speranza, soprattutto nel nostro dialogo bilaterale con la Chiesa ortodossa russa. Spero che arriveremo al giorno in cui potremo avere la comunione reciproca e il riconoscimento dei sacramenti. Naturalmente, per quanto riguarda la Chiesa russa, poiché fa parte della famiglia ortodossa, il ripristino della comunione dovrebbe essere una decisione della famiglia ortodossa. Ma non credo che ci siano ostacoli teologici che possano impedire che ciò accada. Tuttavia dobbiamo discutere di teologia e di cristologia e chiarire queste cose. Con le antiche Chiese orientali forse dovremo lavorare di più, perché la nostra cristologia è diofisita (il concetto cristologico secondo il quale la natura divina e quella umana si riconoscono nella persona di Gesù Cristo. È sostenuto dai cristiani ortodossi - ndr), e non miafisita (la dottrina dell " unità senza confusione e separazione della natura divina e umana in Cristo, sostenuta dalle Antiche Chiese Orientali - ndr). In questo senso siamo più vicini al testo del Concilio di Calcedonia. Ma speriamo ancora che un giorno potremo aprire un dialogo con i copti e con le antiche Chiese orientali in generale. - Cioè, per quanto ho capito, non ci sono ostacoli canonici rigidamente stabiliti alla comunione e all " unità. - In rapporto a quale Chiesa? - Russa, in particolare, ma generalmente quella ortodossa. E poi anche alle Chiese Orientali. - Non credo che ci siano ostacoli del genere. Sicuramente, nel caso degli ortodossi, dobbiamo guardare alle formulazioni cristologiche del Concilio di Efeso. Certamente ci furono condanne ad Efeso che la nostra Chiesa successivamente decise di non accettare. Per accettazione intendo la ricezione formale di quelle formulazioni. Per quanto riguarda la famiglia delle Chiese d’Oriente, c " è ovviamente il Concilio di Calcedonia: anche se non l " abbiamo accettato formalmente, confessiamo i canoni del Concilio di Calcedonia. E alcune formulazioni cristologiche o teologiche sono diventate parte della nostra tradizione canonica; anche se in modo non ufficiale, ma ci sono. Siamo quindi molto più vicini alle formulazioni calcedoniani, soprattutto sulle due nature in Cristo.

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