Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Commento del capo della delegazione della Chiesa o… Commento del capo della delegazione della Chiesa ortodossa russa all " XI Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese Servizio di comunicazione del Decr, 31.08.2022. Il metropolita Antonij di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, capo della delegazione della Chiesa ortodossa russa all " XI Assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (31 agosto - 8 settembre 2022, Karlsruhe, Germania) ha commentato la dichiarazione del Presidente della Germania Frank-Valter Steinmeier, il quale nel corso del suo saluto all’apertura del forum ha messo in dubbio l’importanza della partecipazione di una delegazione della Chiesa ortodossa russa all " Assemblea. Il 31 agosto, nella sessione di apertura dell " Assemblea, il Presidente della Repubblica Federale di Germania F.-W. Steinmaier si è rivolto ai partecipanti al forum. Nel suo intervento ha messo in dubbio l " importanza della partecipazione di una delegazione della Chiesa ortodossa russa all " Assemblea del CEC. Il discorso del Presidente della Germania conteneva accuse completamente infondate, ignorando del tutto gli sforzi umanitari compiuti dal Patriarcato di Mosca nel contesto dello scontro in corso in Ucraina, nonché una chiara richiesta che l " Assemblea del CEC condanni la Chiesa ortodossa russa. Credo che la posizione del sig. Steinmaier è un esempio di brutale pressione esercitata da un rappresentante di alto rango del potere statale sulla più antica organizzazione ecumenica. Rappresenta inoltre un " ingerenza negli affari interni del Consiglio ecumenico delle Chiese, un tentativo di mettere in discussione la natura pacificatrice e politicamente neutrale del suo lavoro.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Metropolita Hilarion: la riunificazione è impossibile, se una delle parti considera l’altra “eretica” Il metropolita Hilarion ha raccontato in una intervista al giornale “Kommersant” delle prospettive della riunificazione della Chiesa ortodossa russa con i vecchi credenti. – Cinquanta anni fa ebbe luogo il Concilio locale della Chiesa ortodossa russa , il quale prese la decisione di levare la “dannazione” dei vecchi riti, pronunciata dal Grande Concilio di Mosca del 1667. Cosa è cambiatoper i vecchi credenti dopo il Concilio del 1971?  – Le decisioni del Concilio locale della Chiesa ortodossa russa del 1971 hanno l’importanza storica. Mostrano la seria disposizione della Chiesa russa al dialogo con i vecchi credenti, che ha come l’ultima meta certamente il superamento della divisione plurisecolare. È un percorsodifficile e lento, che spetta a tutti noi.    Però le decisioni del Concilio hanno aiutato a rimuovere l " alienazione reciproca. Abbiamo avuto le opportunità per stabilire un dialogo, partecipare a progetti congiunti, mostre, festival. Adesso si sviluppa la cooperazione in molte sfere della vita sociale e culturale. Ad esempio, irappresentanti della Chiesa ortodossa russa del vecchio rito (CORVR) col suo Primate metropolita Kornilij ogni anno partecipano al Concilio poplare russo mondiale e altri forum organizzati dalla Chiesa ortodossa russa. Alcuni rappresentanti delle comunità del vecchio rito si sono laureati alle scuole teologiche della Chiesa ortodossa russa oppure vi studiano. Si sviluppa il pellegrinaggio dei vecchi credenti alle reliquie che si trovano nelle chiese e nei monasteri ortodossi.   Ci sono tanti esempi della collaborazione degli ortodossi e dei vecchi credenti al livello locale.  – Qualche tempo fa Lei ha detto che la Chiesaortodossa russa non veda gli ostacoli per lariunificazione della Chiesa ortodossa russa con laChiesa ortodossa russa del vecchio rito in unaChiesa. A quali condizioni ciò sarà possibile? 

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Putin al Concilio dei Vescovi Il 1 dicembre 2017 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha parlato alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, svoltosi a Mosca nella Cattedrale di Cristo Salvatore e programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato in Russia.  Al Concilio dei Vescovi, che è l " organo supremo della Chiesa, partecipano i vescovi del Patriarcato di Mosca in Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Estonia, e in più di 20 altri Paesi, dove ci sono diocesi della Chiesa ortodossa russa.  Le sessioni plenarie del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa si sono svolte dal 29 novembre al 2 dicembre. Sono state discusse questioni di attualità della vita della Chiesa ortodossa russa e problemi internazionali, in particolare lo scisma della Chiesa in Ucraina e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Durante l " incontro, Vladimir Putin ha presentato in dono al Patriarca Kirill l " icona di San Nicola di Mozhajsk, copia dell’«immagine rimasta indenne» di San Nicola il Taumaturgo della Torre Nikolskaya del Cremlino di Mosca.  Il Concilio dei Vescovi si è consluso il 4 dicembre in occasione della festa della Presentazione al Tempio della Madre di Dio e del centenario dell " intronizzazione del Patriarca Tichon, con la celebrazione della divina Liturgia. Discorso del apresidente Vladimir Putin alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa Santità! Stimati partecipanti al Concilio dei Vescovi! Prima di tutto desidero ringraziarvi sinceramente per l " invito a partecipare al Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato – un evento che è diventato decisivo per la vita della Chiesa ortodossa russa, per il nostro popolo, per l " intero Stato.

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Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Ha avuto luogo l’incontro tra il presidente del&nb… Ha avuto luogo l’incontro tra il presidente del Decr e i rappresentanti della Chiesa dell " India responsabili dei rapporti con la Chiesa ortodossa russa. Servizio di comunicazione del DECR, 25.01.2024. Il 24 febbraio a Kottayam in India si è svolto un incontro tra il Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita di Antonij di Volokolamsk, e i membri del gruppo di lavoro per il coordinamento delle relazioni bilaterali tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa Malankarese. All " incontro hanno partecipato: il co-presidente del gruppo di lavoro, il metropolita di New York Zachariah Mar Nicholovos; il metropolita della diocesi di Gran Bretagna, Europa e Africa Abraham Mar Stephanos e il direttore esecutivo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa malankarese padre Ashvin Fernadis. A nome del Patriarcato di Mosca erano presenti all " incontro il segretario del gruppo di lavoro e segretario del DECR per le relazioni intercristiane, lo ieromonaco Stephan (Igumnov) e il segretario del presidente del DECR, il diacono Nikolai Vasin. I partecipanti all " incontro hanno notato che il gruppo di lavoro ha avuto un impatto importante sullo sviluppo dei legami tra le due Chiese. Era stato istituito con le decisioni dei santi sinodi delle due Chiese (protocollo n. 137 della sessione del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa del 29 ottobre 2023) dopo la visita in Russia del sempre memorabile Primate della Chiesa Malankarese Sua Santità Basilio Mar Tommaso Paolo II e il suo incontro con Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill a settembre 2019. “Dalla creazione del gruppo di lavoro nel 2019, una serie di progetti sono stati realizzati in ambito accademico , umanitario, mediatico e culturale, nell " ambito della pastorale sociale della Chiesa, nello studio delle tradizioni del monachesimo russo e in altri ambiti”, ha sottolineato il metropolita Mar Stephanos.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il Primate della Chiesa Siro-Ortodossa dal Patriarca Kirill Il 10 novembre il Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill si è incontrato col Primate della Chiesa Siro-Ortodossa (precalcedonese), il Patriarca Mar Ignazio Efrem II. All’incontro, che si è svolto nella residenza patriarcale del monastero di s. Daniele di Mosca, hanno partecipato: il metropolita di Baghdad e Bassora Mar Severius Hawa; il metropolita Mar Dionysius Jean Kawak, Assistente del Patriarca e Direttore del Dipartimento per le Relazioni ecumeniche della Chiesa Siro-ortodossa; l’arcivescovo Mar Philoxenus Yusuf Cetin,, Vicario Patriarcale a Istanbul e Ankara; l’arcivescovo di Mosul Mar Nicodemus Daoud Sharaf; l’archimandrita Raban Roger Youssef Akhrass, Direttore del Dipartimento di Formazione della Chiesa Siro-ortodossa; l’archimandrita Raban Yosif Bali, Segretario del Patriarca e capo del Servizio Stampa della Chiesa siro-ortodossa. Da parte della Chiesa Ortodossa Russa hanno partecipato all’incontro il metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne, il Vicepresidente archimandrita Filaret (Bulekov) eil Segretario per le relazioni intercristiane ieromonaco Stefan (Igumnov). Nell’accogliere l’ospite, Sua Santità il Patriarca Kirill ha notato che la visita attuale è la prima visita ufficiale alla Chiesa Russa da parte del Primate della Chiesa Sito-Ortodossa dopo 27 anni. Nel 1988 il Patriarca siro-ortodosso Ignazio Zakka Iwas aveva visitato Mosca in occasione del Millennio del battesimo della Russia. Secondo quanto affermato dal Patriarca Kirill, nella seconda metà del XX secolo i rapporti tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Siro-Ortodossa si sono sviluppati positivamente. Tuttavia, già precedentemente le due Chiese avevano intrattenuto buone relazioni. " Subito dopo l " adozione del cristianesimo da parte dei nostri antenati, un gran numero di pellegrini russi cominciò a visitare il Medio Oriente. E lì - nelle terre di Siria, Palestina, Iraq – molti appartenenti al nostro popolo, visitando i luoghi santi, hanno incontrato la vostra chiesa. Questa relazione esisteva a livello del cuore umano, a livello dell’esperienza che i nostri pellegrini facevano di contatto con la vita della vostra chiesa " , ha detto Sua Santità, ricordando che negli ultimi tempi, ogni volta che c’è stata una qualche minaccia per la vita dei cristiani in Oriente, la Russia si è sentita in dovere di aiutarli.

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Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Alcuni vescovi delle Chiese ortodosse locali hanno annu… Alcuni vescovi delle Chiese ortodosse locali hanno annunciato la creazione di un " associazione internazionale per i diritti umani Servizio di comunicazione del DECR, 29.12.2023. L " associazione internazionale per i diritti umani " La Chiesa contro la xenofobia e la discriminazione religiosa " è stata fondata da alcuni vescovi e sacerdoti delle Chiese ortodosse locali insieme alle organizzazioni non governative " Public Advocacy " , " VSI Zmogaus teisiu apsauga " e " Istituto europeo per la religione e diritto " , che hanno tutti status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. L " accordo corrispondente è stato firmato il 19 dicembre 2023, secondo un comunicato stampa diffuso dal Club della stampa di Ginevra. La creazione di una nuova associazione per i diritti umani è vista come una risposta alle violazioni dei diritti dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina in Ucraina. Del consiglio di coordinamento della nuova associazione per i diritti umani fanno parte: il metropolita Feodosij di Cherkassy e Kanev (Chiesa ortodossa ucraina); il metropolita Ionafan di Tulchyn e Bratslav (Chiesa ortodossa ucraina); il metropolita Timoteo di Bostra (Chiesa Ortodossa di Gerusalemme); l’arcivescovo Feodosij di Sebastia (Chiesa ortodossa di Gerusalemme); il metropolita Mark di Berlino e Germania (Chiesa ortodossa russa all " Estero); il metropolita Gabriel di Lovech (Chiesa Ortodossa Bulgara); l’arciprete Dmytro Sidor, rettore della Cattedrale della Santa Croce a Uzhgorod (Chiesa ortodossa ucraina).

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Il futuro patriarca Kirill ha descritto il ministero del suo predecessore sul trono patriarcale così: “Sua Santità ha ricevuto una Chiesa indebolita da decenni di persecuzioni e oppressione ... Ma allo stesso tempo il nostro paese è passato attraverso un periodo di enormi sfide storiche, e la debole Chiesa russa ha dovuto affrontare queste sfide, non perdere il suo popolo, aiutarlo a preservare la fede. E oggi Sua Santità, stando davanti a Dio, può dire che ci ha lasciato una Chiesa completamente diversa. Non è più una Chiesa debole e inferma... perché la Chiesa è unita al suo popolo, perché  lo spirituale è germogliato attraverso il materiale, perché milioni di persone hanno capito che senza Dio e senza la Sua giustizia non può esistere la giustizia umana. Sua Santità ha capito che la Chiesa ortodossa russa è l " unica che conserva le tradizioni, la memoria e i valori della Santa Rus’ ”. Il 9 dicembre, il metropolita Kirill insieme al collegio episcopale della Chiesa russa, ha celebrato la Divina Liturgia presso la Cattedrale di Cristo Salvatore. Al termine della Liturgia si è svolto il servizio funebre per il Patriarca Alessio II, presieduto dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Erano presenti al servizio funebre i Primati della Chiesa georgiana, rumena, greca, albanese, delle terre Ceche e Slovacchia e rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse, l’episcopato della Chiesa ortodossa russa, numerosi ospiti d " onore, tra cui il Presidente della Russia D.A. Medvedev e il Premier della Federazione Russa V.V. Putin, Presidenti di Bielorussia, Moldova, Armenia, capi di missioni diplomatiche di decine di Stati. Durante il servizio funebre, parlando del suo predecessore, il metropolita Kirill ha prestato particolare attenzione all " unità dei popoli ortodossi, guidati dalla Chiesa russa. L " elezione del 16 ° Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ si è svolta in un clima di apertura senza precedenti. Durante tutto il periodo tra la morte del Patriarca Alessio II e l " elezione del metropolita Kirill al trono patriarcale c " è stata una vivace discussione sui candidati nei media. Il Concilio dei vescovi e il Concilio locale della Chiesa russa hanno mostrato che il metropolita Kirill era l " unico vescovo in grado di radunare la maggioranza assoluta dell " episcopato, del clero, dei monaci e laici della Chiesa ortodossa russa. Dopo il servizio di ringraziamento, il Metropolitan Kirill in risposta a salutarlo come il neoeletto Patriarca disse:

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Secondo Sua Beatitudine, la preghiera comune presso la Chiesa di Sant " Ignazio è un segno tangibile dell " amicizia che unisce la Chiesa ortodossa antiochena e quella russa. Per secoli le due Chiese sono state unite e restano tali, sostenendosi a vicenda come si sostengono a vicenda i membri di una famiglia. Oggi condividono la stessa visione della vita ecclesiale. Ma in questo periodo storico le persone sono tanto preoccupate per molti problemi secolari, compresi quelli politici e di altro tipo. I media forniscono molti esempi che contraddicono la concezione biblica della famiglia e dei rapporti umani. Le nozioni fondamentali sono corrotte: la virtù è condannata, l " uomo buono è chiamato cattivo, ciò che è vero è considerato cattivo, mentre il male è spesso approvato, il bianco viene chiamato nero e il nero – bianco. Tuttavia, la voce del Vangelo sarà sempre ascoltata. E gli ortodossi, in particolare la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa ortodossa di Antiochia, proclamano al mondo il Vangelo di Cristo. “Conosciamo e sentiamo la situazione attuale in Russia, vediamo cosa sta succedendo ai credenti in Ucraina. Sentiamo il vostro dolore e preghiamo invariabilmente con voi”, ha sottolineato il Primate della Chiesa ortodossa di Antiochia. Secondo Sua Beatitudine, la visita della delegazione del Patriarcato di Mosca è “una testimonianza dell " amore del Patriarca Kirill e di tutta la Chiesa ortodossa russa per la Chiesa ortodossa di Antiochia che oggi soffre”. “Vi vogliamo tanto bene, siamo sempre con voi, siamo una famiglia e una Chiesa”, ha osservato il Patriarca Giovanni. A sua volta, il metropolita Antonij ha trasmesso i saluti fraterni del Patriarca Kirill al Patriarca Giovanni, così come i suoi auguri e l " assicurazione del suo sostegno. Il presidente del DECR ha ringraziato il Patriarca Giovanni per quanto sta facendo per preservare l " unità del mondo ortodosso, che oggi purtroppo sta affrontando alcune minacce: “I figli fedeli della Chiesa ortodossa russa ascoltano con grande attenzione le vostre forti e sagge parole di sostegno per l’unità ecclesiale, di sostegno ai figli fedeli della nostra Chiesa che, come lei ha ricordato, sono attualmente soggetti a violenta persecuzione. Era difficile immaginare che sarebbe tornato il tempo in cui vescovi, preti e laici sarebbero stati messi in prigione, le chiese andrebbero distrutte, gli scismatici sequestrerebbero edifici religiosi e scaccerebbero le comunità legittime. Le vostre parole, le dichiarazioni del Santo Sinodo della Chiesa di Antiochia e di molti dei suoi vescovi sono fonte di rafforzamento e di incoraggiamento per i fedeli della nostra Chiesa, soprattutto per coloro che oggi soffrono queste terribili persecuzioni».

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Durante la conversazione, Sua Santità il Patriarca ha sottolineato l’importanza dello sviluppo ulteriore dei rapporti della Chiesa ortodossa russa con la Chiesa malankarese dell’India e con altre Chiese orientali antiche. Sua Santità ha chiesto ai rappresentanti della Chiesa malankarese di trasmettere al suo Primate l’invito ufficiale a visitare la Russia quest’anno. Nel suo discorso di risposta, il metropolita Abraham Mar Stefanos ha trasmesso al Primate della Chiesa ortodossa russa il saluto del Catolicos della Chiesa malankarese Basilio Mar Thoma Matteo III, esprimendo la sua gioia di visitare la Russia e ringraziando Sua Santità per l’accoglienza e l’ospitalità, elargite alla delegazione indiana. Da parte sua, il metropolita Mar Stefanos ha sottolineato l’importanza e l’utilità del Gruppo di lavoro per il coordinamento dei rapporti bilaterali, nonché il suo lavoro efficace in diverse direzioni, per esempio, la collaborazione nella sfera accademica, la cooperazione nella vita monastica e nel servizio sociale. Come uno dei più promettenti, il capo della delegazione indiana ha menzionato il progetto, proposto da Sua Santità il Patriarca, dello scambio di esperienza fra le istituzioni sanitarie delle due Chiese, per esempio, fra l’ospedale “Sant’Alessio di Mosca” e l’ospedale “San Gregorio di Parumal” nello Stato di Kerala (India). Il metropolita malankarese ha sottolineato un vivo interesse dei cristiani dell’India per la tradizione spirituale della Chiesa ortodossa russa, in particolare, per il patrimonio patristico. Il metropolita Mar Stefanos ha considerato attuale la pubblicazione delle traduzione nelle lingue diffuse in India delle vite dei santi russi, dei libri sulla storia della Chiesa ortodossa russa e sulla sua teologia. Il metropolita Mar Stefanos ha raccontato della venerazione crescente in India della beata Matrona di Mosca, il cui nome, per la benedizione del deceduto Catolicos Basilio Mar Thoma Paolo II, è stato recentemente introdotto nel calendario liturgico della Chiesa malankarese. Il Catolicos di beata memoria personalmente venerava la beata Matrona dopo la sua visita al Convento femminile del Pokrov a Mosca, durante la visita ufficiale in Russia nel 2019. Sua Santità il Patriarca Kirill ha notato che il fatto di introdurre della santa russa nel calendario di una Chiesa orientale antica è il primo nella storia.

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Con loro grande dispiacere, i membri del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa hanno affermato che le suddette risoluzioni del Sinodo della Chiesa Ortodossa Rumena sono in diretta violazione dei sacri canoni, in particolare dei Canoni Apostolici 11, 12, 31, 32 , Canone 2 del Secondo Concilio Ecumenico; Canoni 5, 8 del Terzo Concilio Ecumenico; Canone 13 del IV Concilio Ecumenico; Canone 17 del Concilio Quinisesto (in Trullo); e Canoni 13, 22 del Concilio di Antiochia. Avendo espresso forte disaccordo con le suddette risoluzioni, il Sinodo della Chiesa russa ha avvertito che la loro ulteriore applicazione avrebbe inevitabilmente gravi conseguenze per le relazioni bilaterali tra le Chiese ortodosse russa e romena e per l " unità della Chiesa ortodossa nel suo insieme. Come è stato anche notato, “i chierici ortodossi romeni… che ritornano nella metropolia di Bessarabia”, menzionati dal Sinodo della Chiesa ortodossa romena, in realtà non sono mai stati suoi chierici, né appartengono al Patriarcato rumeno. Sono stati ordinati nella Chiesa ortodossa russa e sono stati puniti per aver violato il giuramento sacerdotale e per altri crimini canonici, non ultimo “a causa della loro appartenenza alla Chiesa ortodossa romena”, alla quale non possono appartenere poiché non hanno lettere di rilascio. Come hanno sottolineato anche i partecipanti alla riunione, il canone 17 del Concilio di Trullo prevede che «nessun chierico, di qualunque grado sia, avrà potere, senza lettere dimissorie del proprio vescovo, di essere iscritto nell " elenco dei chierici di un altra Chiesa " . Il Concilio afferma anche che “chi in futuro non avrà osservato questa regola… sia deposto insieme a colui che lo ha accolto”. Il Sinodo ha incaricato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Antonij di Volokolamsk, di esaminare più da vicino l " operato del Patriarcato rumeno e di sottoporre a tempo debito i suoi suggerimenti al riguardo all " esame del Santo Sinodo.

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