Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Il Patriarca Kirill ha partecipato all " incon… Il Patriarca Kirill ha partecipato all " incontro del Presidente Vladimir Putin con i rappresentanti delle comunità religiose russe Servizio di comunicazione del DECR, 26.10.2023. Il 25 ottobre 2023, nella Sala di Caterina del Palazzo del Cremlino, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha ricevuto i rappresentanti delle comunità religiose russe. All " incontro ha preso parte il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’, riferisce il servizio stampa del Patriarca. La Chiesa ortodossa russa era rappresentata anche dal metropolita Gregorij di Voskresensk, cancelliere del Patriarcato di Mosca, e da V. Legoida, presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti della Chiesa con la società e i media. All " incontro erano invitati inoltre: il Mufti Talgat Tadgiuddin, presidente della Direzione spirituale centrale dei musulmani di Russia; il Mufti Ravil Gaïnutdin, Presidente della Direzione spirituale dei musulmani della Federazione Russa e presidente del Consiglio dei Mufti di Russia; il Mufti Ismail Berdiev, presidente del Centro di coordinamento dei musulmani nel Caucaso settentrionale; Lama Damba Ayuceev, capo del sangha buddista tradizionale della Russia; il rabbino capo della Russia, Berl Lazar; il presidente della Federazione delle comunità ebraiche della Russia Alexander Boroda; il vicepresidente del Congresso delle organizzazioni e associazioni religiose ebraiche in Russia Ivan Soussaikov; l’arcivescovo Ezras Nersissian, capo della diocesi della Chiesa apostolica armena in Russia; il metropolita Cornelij di Mosca e di tutta la Russia della Chiesa ortodossa dei vecchi credenti; il vescovo dell " Unione russa dei cristiani di fede evangelica (pentecostali) Sergei Riakhovskij.

http://mospat.ru/it/news/90926/

– Secondo Lei, è possibile superare i disaccordi plurisecolari e come?  – Certamente, più lunga è la separazione, è più difficile superarla. Nel caso dei vecchi credenti ci sono stati non solo i disaccordi, ma anche le persecuzioni da parte delle autorità, sino alle più crudeli, che hanno portato via le vite di migliaia di uomini oppure li hanno costretti a fuggire dallo stato.  È difficile superare la memoria storica.  Ciononostante, la Chiesa ortodossa russa ha l’esperienza di un tale superamento. Dal 1800 nel suo grembo esistonole così dette parrocchie “dell’una fede” (adesso lechiamano di solito “del vecchio rito”) in cui i vecchi credenti uniti alla Chiesa hanno la possibilità di pregare secondo il vecchio rito russo ed essere in comunione canonica con la sua autorità. Il numero di tali parrocchie gradualmente cresce, e presso la chiesa moscovita del Velo della Madre di Dio in Rubtsovo è istituito il Centro patriarcale della tradizione liturgica russa antica, dove viene pubblicata la letteratura per le parrocchie del vecchio rito, ci sono i corsi dei ministranti e coristi, si fanno le ricerche sulla medievistica musicale e la liturgica storica.  – Quali relazioni ha il Patriarcato di Mosca con i vecchi credenti adesso?  – Le autorità della Chiesa ortodossa russa profondamentecomprendono le conseguenze dannose dello scismaecclesiale del XVII secolo, lo considerano una tragedianazionale, perciò  non evitono mai la possibilità di sanare in qualche modo queste conseguenze. Le relazioni non sono sempre ufficiali, ma anche inter-personali. Qui, dopo il Concilio del 1971, le cose vanno abbastanza bene, la diffidenza reciproca pian piano diminuisce. E occorre dire che la riunificazione dei molti vecchi credenti con la Chiesa ortodossa russa, a volte delle intere famiglie, rappresenta un fenomeno notevole nella vita ecclesiale della Russia contemporanea.  – La Chiesa ortodossa russa riconosce la gerarchia della CORVR?  – La gerarchia della CORVR (la così detta gerarchia diBila Krinitsa) fu unilateralmente istituita nel 1846 dalmetropolita emerito Amvrosje (Papagheorgopolos) diBosno-Sarajevo nel villaggio Bila Krinitsa, il qualeall’eposa si trovava sul territorio di Austro-Ungheria(adesso fa parte della Provincia di Chernivtsi dell’Ucraina). La legittimità della gerarchia di Bila Krinitsa non fu riconosciuta nell’Impero Russo. 

http://mospat.ru/it/news/87823/

" Attraverso di Lei e della Chiesa ortodossa russa, che è l " anima del popolo russo, vorremmo ringraziare tutta la popolazione russa per il sostegno che ci date. In particolare, siamo grati per l " operazione militare effettuata da parte della Russia, per i sacrifici che avete affrontato, per l " assistenza che ci date per superare queste difficili circostanze. Vogliamo assicurarvi che la maggior parte del popolo siriano, così come la maggior parte del popolo iracheno, è grato per tutti questi sacrifici e il vostro aiuto " , ha detto il Patriarca Mar Ignazio Efrem, sottolineando che in questi paesi soffre tutta la popolazione civile, ma le prove più difficili sono quelle che vivono cristiani e musulmani. Il Patriarca siro-ortodosso ha raccontato degli scempi e le violenze perpetrate nei villaggi cristiani in Siria e Iraq dagli estremisti del cosiddetto Stato islamico. Sua Santità il Patriarca Efrem ha anche richiamato l " attenzione sul problema dei profughi che fuggono dalle zone di conflitto; molti di loro sono membri delle comunità cristiane perseguitate. " Secondo le nostre stime, oltre il quaranta per cento dei cristiani di Siria hanno abbandonato il Paese " , ha detto. Sua Santità il Patriarca Mar Ignazio Efrem si è riferito anche a un altro aspetto del problema, la morte dei profughi durante il tentativo di raggiungere l " Europa. Dopo aver parlato delle conseguenze che tali tristi eventi hanno per la sua Chiesa, il Primate siro-ortodosso ha detto: “Quando si tratta di persone che non hanno né petrolio, né risorse naturali, sembra che il loro destino non è interessi gli altri paesi, le grandi potenze. Eppure anche noi siamo persone umane - ha detto Sua Santità il Patriarca Ignazio Efrem II. - Ed è per questo che apprezziamo molto la presa di posizione del popolo russo e della Chiesa ortodossa russa. Questo ci dà la speranza che possiamo vivere in pace e sicurezza nella terra dei nostri antenati " . Durante la conversazione, i Primati hanno discusso le prospettive di dialogo bilaterale e il contributo che entrambe le Chiese possono dare per stimolare la ripresa della discussione tra gli ortodossi e le antiche Chiese orientali, in corso dalla fine degli anni 1980, nel quadro del dialogo ufficiale teologico. Sono stati toccati anche vari altri aspetti della possibile cooperazione tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa Siro-Ortodossa.

http://mospat.ru/it/news/50008/

- Le dichiarazioni di Sua Santità il Patriarca Kirill riflettono la posizione della Chiesa ortodossa russa, secondo cui l " ordine del giorno del Concilio Pan-ortodosso deve essere integrato con temi di attualità per la società di oggi, che richiedono una risposta da parte del mondo ortodosso. Inoltre, vi è una lista di dieci temi su cui le Chiese ortodosse locali hanno elaborato dei documenti durante i molti anni di lavoro preparatorio pre-conciliare. Su otto di questi temi tutte le Chiese locali hanno già raggiunto l " unanimità e, dopo qualche perfezionamento, questi documenti saranno sottoposti al Concilio. Tra di essi c " è anche il tema della posizione della Chiesa ortodossa riguardo al proseguimento del dialogo con le altre confessioni cristiane, tra cui il cattolicesimo.   - Perché questo Concilio è necessario e perché proprio ora? - Lo stabilimento di meccanismi conciliari a livello pan-ortodosso è necessario a tutte le Chiese locali. Questa necessità ha motivato la partecipazione delle Chiese locali alla preparazione del Concilio, che ha avuto inizio nel 1961 con la Conferenza pan-ortodossa di Rodi. Ora, questo lungo lavoro preparatorio si avvicina al completamento, ed è previsto che il Concilio sia convocato nel 2016, se circostanze impreviste non lo impediranno.   - La politica della Russia in Ucraina ha provocato una grave protesta in Occidente. Qual è la posizione della Chiesa ortodossa? La politica dell " Occidente su questo problema è sbagliata? - La Chiesa ortodossa russa comprende russi, ucraini, bielorussi e persone di molte altre nazionalità. L " unità spirituale delle nostre nazioni ha resistito alla prova del tempo per secoli. Difficile che l " attuale crisi politica in Ucraina possa cambiare nulla in questo senso. La posizione della Chiesa ortodossa russa non può essere condizionata da una qualche linea politica particolare: infatti, i fedeli della nostra Chiesa hanno opinioni politiche diverse e sono cittadini di stati diversi. Più ci avviciniamo a Dio, e più siamo vicini gli uni agli altri: la fede in Cristo e l " amore per Cristo non dividono, ma uniscono. Noi non abbiamo mai diviso il gregge dei nostri fedeli secondo criteri di nazionalità.

http://mospat.ru/it/news/51605/

Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Biografia: Nato il 9 dicembre 1972 nella città di Busuluk, Provincia di Orenburg. Laureato nelle scuole teologiche di Mosca (1996), è stato nominato assistente del vice rettore dell’Accademia teologica di Mosca ed era in carica fino alla primavera del 2001. Il 21 settembre 1999 è stato ordinato diacono; il 4 dicembre 1999 è stato ordinato presbitero. Nel 2000 è stato nominato chierico numerario della chiesa di Ognissanti in Kulishki – la Rappresentanza del Patriarcato di Alessandria a Mosca. Nel 2001–2006 è stato il parrocco della chiesa di San Giorgio il Megalomartire presso l’Ambasciata della Federazione Russa a Praga (Repubblica Ceca). L’11 aprile 2006 è stato nominato rettore della Rappresentanza della Chiesa ortodossa russa a Karlovy Vary, rappresentante della Chiesa ortodossa russa presso la Chiesa ortodossa delle Terre ceche e della Slovacchia. Con la decisione del Santo Sinodo, il 25 agosto 2022 è stato nominato vice presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Istruzione e i gradi scientifici: Il Seminario di Mosca (1992). L’Accademia teologica di Mosca (laureato nel 1996 con il grado di candidato in teologia). Nel 1996 – 1998 ha studiato nell’Aspirantato dell’Accademia teologica di Mosca presso il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Onorificenze: Ecclesiastiche: Ha le onorificenze liturgiche, compresi il diritto di celebrare la Divina liturgia con le Porte regali aperte fino al canto cherubico (2019) e il diritto di portare la mitria (2021). ·         Ordine di San Principe Rostislav di Grande Moravia, III grado (Chiesa ortodossa delle Terre ceche e della Slovacchia, 2004). ·         Gratitudine patriarcale (2006) ·         Ordine della Stella d’oro dei Santi Cirillo e Metodio, Uguali agli apostoli (Chiesa ortodossa delle Terre ceche e della Slovacchia, 2009). Civili: ·         Medaglia “Pushkin” (2019) ·         Titolo di cittadino onorario della città ceca di Karlovy Vary (2020) Commenti

http://mospat.ru/it/department/leaders/l...

Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il metropolita Hilarion: il compito principale di tutta la Chiesa è rafforzare la nostra unità Rispondendo a una domanda della conduttrice del programma televisivo “La Chiesa e il mondo” Ekaterina Gracheva, il metropolita Hilarion di Volokolamsk ha definito le azioni anticanoniche e predatorie del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli nella questione ucraina, che hanno diviso l " Ortodossia mondiale, come la sfida principale nella sfera delle attività esterne della Chiesa ortodossa russa. Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha sottolineato: “Quello che abbiamo affrontato nel 2018 ha diviso l " intera Chiesa ortodossa. E questo scisma si sta approfondendo a causa delle azioni del Patriarca di Costantinopoli”. “E’ una grande tragedia, ma, come ho detto più di una volta, è anche uno scisma che si sta sviluppando al di fuori dei confini della nostra Chiesa”, ha sottolineato il presidente del Decr. - Siamo addolorati a causa di ciò che sta avvenendo. Preghiamo per il patriarca Bartolomeo e per altri vescovi che non sono riusciti a resistere allo scisma o lo hanno sostenuto, ma ringraziamo Dio, siccome lo scisma non ha toccato la nostra Chiesa”. “Il nostro episcopato in Russia, in Ucraina, in Bielorussia, in Moldova e in altri paesi all " interno del nostro spazio canonico e oltre, è unito e solidale”, ha sottolineato il metropolita Hilarion. – Nel corso di tutti questi anni la nostra Chiesa non ha perso nessuna parte del suo territorio canonico; non abbiamo perso nessuna parrocchia, tranne quelle che sono state catturate dagli scismatici ucraini, ma lì in molti casi sono già state costruite nuove chiese”. Inoltre, ha ricordato il presidente del Decr, nel 2019 è stata ripristinata l " unità dell " Arcivescovado delle chiese ortodosse russe in Europa Occidentale, che da tempo faceva parte del Patriarcato di Costantinopoli, con la Chiesa ortodossa russa. “Il compito principale di tutta la nostra Chiesa è rafforzare la nostra unità”, ha sottolineato il metropolita. Ha inoltre affermato che tra i compiti più importanti del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, da lui diretto, ci sono quelli di difendere i sacri confini della Chiesa ortodossa russa e prevenire le invasioni del suo patrimonio, che si è formato nel corso dei secoli. “Ciò che accade al di fuori della nostra Chiesa rimarrà sulla coscienza di chi commette atti anticanonici. Queste azioni li hanno già disonorati qui e, naturalmente, nel mondo che verrà ne daranno conto”, ha affermato il metropolita Hilarion di Volokolamsk. Stampa la pubblicazione Condividere: Page is available in the following languages Commenti

http://mospat.ru/it/news/87797/

“Siamo molto lieti di salutarvi oggi a Mosca. Il vostro paese di nuovo vive un periodo preoccupante. Non c’è dubbio che gli odierni eventi tragici in Etiopia non sono casuali, è soltanto un anello in una lunga catena delle tribolazioni provocate dalle forze esterne. Attualmente, l’Etiopia e quasi tutta l’Africa cristiana subsahariana si trovano sotto una seria minaccia. Allo stesso tempo, una pressione fortissima si fa sullo Stato russo e sulla Chiesa ortodossa russa. Cercano di causare i più danni possibili ai nostri popoli, e noi siamo chiamati più che mai prima a resistere a queste sfide insieme”, ha detto, fra l’altro, il metropolita Leonid. Nella sua risposta, l’arcivescovo Abuna Filippos, a nome del Patriarca Abuna Mattia ha ringraziato per le attività che la Chiesa ortodossa russa intraprende per aiutare i cristiani etiopi, nonché per le lettere di sostegno della Chiesa etiope, inviate in questi giorni da Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ e dal Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonij di Volokolamsk. “Oggi stiamo attraversando un periodo molto difficile, forze terribili si sono schierate su di noi. Ma il nostro popolo ha sentito il sostegno fraterno della grande Russia ortodossa in tutte le epoche. E ora rendiamo grazie a Dio perché ci dà la possibilità in questi tempi, furiosi come le onde, di continuare a condividere la gioia di comunicazione e a lavorare insieme per la gloria di Dio”, ha detto l’arcivescovo Filippos. Durante il soggiorno della delegazione della Chiesa etiope a Mosca, fino al 16 febbraio, sono programmati gli incontri con Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’, le visite alle istituzioni sinodali, alle scuole teologiche della Chiesa ortodossa russa, alle chiese e ai monasteri di Mosca e della regione di Mosca. La Chiesa etiope fa parte delle Chiese orientali antiche e non è solo la più grande Chiesa della tradizione pre-calcedonese, ma anche una delle più numerose comunità cristiane del mondo: il numero dei suoi credenti supera 60 milioni.

http://mospat.ru/it/news/90051/

Durante la visita del Patriarca Tawadros II in Russia dal 28 ottobre al 4 novembre 2014 e il suo incontro con Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ è stato stipulato l’accordo di ampliare la collaborazione, per esempio, è stata istituita la Commissione speciale per il dialogo fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa copta. Adesso fra le due Chiese si svolge scambio regolare delle delegazioni e si realizzano dei progetti congiunti, anche nella sfera di consultazioni teologiche bilaterali e nelle sfere accademica, di media, sociale e giovanile. L’Egitto occupa un posto importante nel contesto degli sforzi sistematici della Chiesa ortodossa russa per sostenere i cristiani. La Chiesa copta, la più grande nel Medio Oriente e nell’Africa del Nord,è un partner importante del Patriarcato di Mosca nella realizzazione degli sforzi umanitari in queste regioni. Una delle direzioni chiave della cooperazione negli ultimi anni sono diventati i contatti fra i rappresentanti del monachesimo delle due Chiese. I vescovi e chierici copti si sono sempre interessati della vita dei monasteri russi, mentre la visita ai monasteri copti d’Egitto tradizionalmente faceva parte del programma di molte visite delle delegazioni ecclesiastiche russe. Nel monastero di san Bishoi (Paisio il Grande), che ha lo status di Lavra e di una delle residenze patriarcali, hanno avuto luogo tanti incontri della Commissione mista per il dialogo teologico fra la Chiesa ortodossa e le Chiese orientali antiche, le sue plenarie comprese. Storicamente, proprio i monasteri sono per i copti il centro principale della vita ecclesiale, praticamente tutti i vescovi copti sempre vivono nei monasteri e sono i loro igumeni o amministratori. Lo studio reciproco delle tradizioni monastiche russa e copta è molto importante. Nella Chiesa copta sono ben conosciuti molti asceti russi – santi Sergio di Radonezh e Serafino di Sarov, le beate Ksenija di San Pietroburgo e Matrona di Mosca. Per la Chiesa ortodossa russa è particolamente interessante l’esperienza della conservazione della vita secondo le regole stabilite dai padri-fondatori del monachesimo nei monasteri egiziani. Sulla benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill, lo sviluppo di questa direzione della cooperazione con la Chiesa copta è gestito dal presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e il monachesimo metropolita Feognost di Kashira.

http://mospat.ru/it/news/87907/

Ciò che abbiamo vissuto nell’ultimo quarto di secolo, e che continuiamo a vivere oggi, può essere chiamato con sicurezza «secondo battesimo della Rus’». Infatti, com’è noto, la Rus’ fu battezzata nel 988 dal santo principe Vladimir nelle acque del Dnepr. Da quel momento iniziò il cammino salvifico della fede cristiana (nella sua variante bizantina e ortodossa) nelle città e nei villaggi della Santa Rus’. La Santa Rus’ è quello spazio storico che unisce le attuali Russia, Ucraina e Bielorussia. I tre popoli slavi, oggi divisi da confini statali, un tempo costituivano un unico popolo, e possiedono una storia comune, che è durata per oltre mille anni. La Santa Rus’ esiste ancora oggi nella forma di quello spazio spirituale unito dalla Chiesa ortodossa russa, che comprende in sé sia l’Ucraina, sia la Russia, sia la Bielorussia, sia un’intera serie di altri paesi. Nella storia ultramillenaria dello Stato russo i rapporti tra Chiesa e potere temporale si sono sviluppati in maniera diversa. Nel periodo dal 988 all’autocefalia della Chiesa russa nel 1488 lo Stato cooperava alla diffusione della fede ortodossa e non si ingeriva nelle faccende interne della Chiesa. Nel periodo seguente, il cosiddetto periodo moscovita (1448-1589), il potere principesco non di rado rompeva l’equilibrio di rapporti che si era venuto a creare e il principio di non ingerenza reciproca, sostituendo i capi della Chiesa sgraditi con altri più leali. Nel 1589 il Concilio di Mosca, sotto la presidenza del patriarca di Costantinopoli Geremia II, designò il primo patriarca russo, Iov. Nel primo periodo patriarcale il modello di rapporti tra Chiesa e potere civile fu la riproduzione dei rapporti tra Stato e Chiesa che si erano creati nell’impero bizantino, la cosiddetta sinfonia tra il potere ecclesiastico e quello statale. L’istituzione del patriarcato fu la logica prosecuzione dello sviluppo storico del cristianesimo orientale: i patriarcati ortodossi d’Oriente, che si trovavano sotto il potere dei musulmani, nel XVI secolo cercavano sostegno e difesa presso la Chiesa russa e i sovrani russi. L’elezione del patriarca conferì uno status particolare non soltanto alla Chiesa, ma anche al supremo potere dello Stato, che prese definitivamente coscienza di sé come erede dell’autorità del basileus bizantino.

http://mospat.ru/it/news/50997/

Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Il segretario del Decr per le relazioni inter… Il segretario del Decr per le relazioni intercristiane ha incontrato il Primate della Chiesa dell " India Servizio di comunicazione del Decr, 29.07.2022. Il 27 luglio, nella città di Kunamkulam (Kerala, India), ha avuto luogo un incontro tra il Primate della Chiesa malankarese dell " India, Basilio Mar Tommaso Matteo III, e il segretario per le relazioni intercristiane del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ieromonaco Stefan (Igumnov). All " incontro hanno partecipato il metropolita Ghivarghis Mar Iulios di Ahmedabad, membro del Sinodo della Chiesa malankarese, e il capo del Servizio di protocollo del Catholicos, sacerdote Ashvin Fernandis. Il segretario del Decr ha salutato il Catholicos Malankarese a nome di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ e si è congratulato con lui per l " intronizzazione sulla cattedra dei Primati della Chiesa malankarese dell " India nell " ottobre dell’anno scorso. In seguito ha avuto luogo una lunga conversazione, durante la quale sono state passate in rassegna alcune questioni riguardanti lo stato del dialogo interconfessionale. Basilio Mar Tommaso Matteo III ha espresso l’apprezzamento per il livello di collaborazione tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa malankarese, che include la realizzazione di progetti, attuati nell " ambito delle attività del Gruppo di lavoro per il coordinamento delle relazioni bilaterali, istituito a seguito di un incontro nel 2019 tra Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia e Sua Santità il Catholicos malankarese Basilio Mar Tommaso Paolo II.

http://mospat.ru/it/news/89493/

   001    002    003    004    005    006    007   008     009    010