Il futuro patriarca Kirill ha descritto il ministero del suo predecessore sul trono patriarcale così: “Sua Santità ha ricevuto una Chiesa indebolita da decenni di persecuzioni e oppressione ... Ma allo stesso tempo il nostro paese è passato attraverso un periodo di enormi sfide storiche, e la debole Chiesa russa ha dovuto affrontare queste sfide, non perdere il suo popolo, aiutarlo a preservare la fede. E oggi Sua Santità, stando davanti a Dio, può dire che ci ha lasciato una Chiesa completamente diversa. Non è più una Chiesa debole e inferma... perché la Chiesa è unita al suo popolo, perché  lo spirituale è germogliato attraverso il materiale, perché milioni di persone hanno capito che senza Dio e senza la Sua giustizia non può esistere la giustizia umana. Sua Santità ha capito che la Chiesa ortodossa russa è l " unica che conserva le tradizioni, la memoria e i valori della Santa Rus’ ”. Il 9 dicembre, il metropolita Kirill insieme al collegio episcopale della Chiesa russa, ha celebrato la Divina Liturgia presso la Cattedrale di Cristo Salvatore. Al termine della Liturgia si è svolto il servizio funebre per il Patriarca Alessio II, presieduto dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Erano presenti al servizio funebre i Primati della Chiesa georgiana, rumena, greca, albanese, delle terre Ceche e Slovacchia e rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse, l’episcopato della Chiesa ortodossa russa, numerosi ospiti d " onore, tra cui il Presidente della Russia D.A. Medvedev e il Premier della Federazione Russa V.V. Putin, Presidenti di Bielorussia, Moldova, Armenia, capi di missioni diplomatiche di decine di Stati. Durante il servizio funebre, parlando del suo predecessore, il metropolita Kirill ha prestato particolare attenzione all " unità dei popoli ortodossi, guidati dalla Chiesa russa. L " elezione del 16 ° Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ si è svolta in un clima di apertura senza precedenti. Durante tutto il periodo tra la morte del Patriarca Alessio II e l " elezione del metropolita Kirill al trono patriarcale c " è stata una vivace discussione sui candidati nei media. Il Concilio dei vescovi e il Concilio locale della Chiesa russa hanno mostrato che il metropolita Kirill era l " unico vescovo in grado di radunare la maggioranza assoluta dell " episcopato, del clero, dei monaci e laici della Chiesa ortodossa russa. Dopo il servizio di ringraziamento, il Metropolitan Kirill in risposta a salutarlo come il neoeletto Patriarca disse:

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Metropolita Hilarion: la riunificazione è impossibile, se una delle parti considera l’altra “eretica” Il metropolita Hilarion ha raccontato in una intervista al giornale “Kommersant” delle prospettive della riunificazione della Chiesa ortodossa russa con i vecchi credenti. – Cinquanta anni fa ebbe luogo il Concilio locale della Chiesa ortodossa russa , il quale prese la decisione di levare la “dannazione” dei vecchi riti, pronunciata dal Grande Concilio di Mosca del 1667. Cosa è cambiatoper i vecchi credenti dopo il Concilio del 1971?  – Le decisioni del Concilio locale della Chiesa ortodossa russa del 1971 hanno l’importanza storica. Mostrano la seria disposizione della Chiesa russa al dialogo con i vecchi credenti, che ha come l’ultima meta certamente il superamento della divisione plurisecolare. È un percorsodifficile e lento, che spetta a tutti noi.    Però le decisioni del Concilio hanno aiutato a rimuovere l " alienazione reciproca. Abbiamo avuto le opportunità per stabilire un dialogo, partecipare a progetti congiunti, mostre, festival. Adesso si sviluppa la cooperazione in molte sfere della vita sociale e culturale. Ad esempio, irappresentanti della Chiesa ortodossa russa del vecchio rito (CORVR) col suo Primate metropolita Kornilij ogni anno partecipano al Concilio poplare russo mondiale e altri forum organizzati dalla Chiesa ortodossa russa. Alcuni rappresentanti delle comunità del vecchio rito si sono laureati alle scuole teologiche della Chiesa ortodossa russa oppure vi studiano. Si sviluppa il pellegrinaggio dei vecchi credenti alle reliquie che si trovano nelle chiese e nei monasteri ortodossi.   Ci sono tanti esempi della collaborazione degli ortodossi e dei vecchi credenti al livello locale.  – Qualche tempo fa Lei ha detto che la Chiesaortodossa russa non veda gli ostacoli per lariunificazione della Chiesa ortodossa russa con laChiesa ortodossa russa del vecchio rito in unaChiesa. A quali condizioni ciò sarà possibile? 

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Putin al Concilio dei Vescovi Il 1 dicembre 2017 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha parlato alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, svoltosi a Mosca nella Cattedrale di Cristo Salvatore e programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato in Russia.  Al Concilio dei Vescovi, che è l " organo supremo della Chiesa, partecipano i vescovi del Patriarcato di Mosca in Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Estonia, e in più di 20 altri Paesi, dove ci sono diocesi della Chiesa ortodossa russa.  Le sessioni plenarie del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa si sono svolte dal 29 novembre al 2 dicembre. Sono state discusse questioni di attualità della vita della Chiesa ortodossa russa e problemi internazionali, in particolare lo scisma della Chiesa in Ucraina e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Durante l " incontro, Vladimir Putin ha presentato in dono al Patriarca Kirill l " icona di San Nicola di Mozhajsk, copia dell’«immagine rimasta indenne» di San Nicola il Taumaturgo della Torre Nikolskaya del Cremlino di Mosca.  Il Concilio dei Vescovi si è consluso il 4 dicembre in occasione della festa della Presentazione al Tempio della Madre di Dio e del centenario dell " intronizzazione del Patriarca Tichon, con la celebrazione della divina Liturgia. Discorso del apresidente Vladimir Putin alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa Santità! Stimati partecipanti al Concilio dei Vescovi! Prima di tutto desidero ringraziarvi sinceramente per l " invito a partecipare al Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato – un evento che è diventato decisivo per la vita della Chiesa ortodossa russa, per il nostro popolo, per l " intero Stato.

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Durante la conversazione, Sua Santità il Patriarca ha sottolineato l’importanza dello sviluppo ulteriore dei rapporti della Chiesa ortodossa russa con la Chiesa malankarese dell’India e con altre Chiese orientali antiche. Sua Santità ha chiesto ai rappresentanti della Chiesa malankarese di trasmettere al suo Primate l’invito ufficiale a visitare la Russia quest’anno. Nel suo discorso di risposta, il metropolita Abraham Mar Stefanos ha trasmesso al Primate della Chiesa ortodossa russa il saluto del Catolicos della Chiesa malankarese Basilio Mar Thoma Matteo III, esprimendo la sua gioia di visitare la Russia e ringraziando Sua Santità per l’accoglienza e l’ospitalità, elargite alla delegazione indiana. Da parte sua, il metropolita Mar Stefanos ha sottolineato l’importanza e l’utilità del Gruppo di lavoro per il coordinamento dei rapporti bilaterali, nonché il suo lavoro efficace in diverse direzioni, per esempio, la collaborazione nella sfera accademica, la cooperazione nella vita monastica e nel servizio sociale. Come uno dei più promettenti, il capo della delegazione indiana ha menzionato il progetto, proposto da Sua Santità il Patriarca, dello scambio di esperienza fra le istituzioni sanitarie delle due Chiese, per esempio, fra l’ospedale “Sant’Alessio di Mosca” e l’ospedale “San Gregorio di Parumal” nello Stato di Kerala (India). Il metropolita malankarese ha sottolineato un vivo interesse dei cristiani dell’India per la tradizione spirituale della Chiesa ortodossa russa, in particolare, per il patrimonio patristico. Il metropolita Mar Stefanos ha considerato attuale la pubblicazione delle traduzione nelle lingue diffuse in India delle vite dei santi russi, dei libri sulla storia della Chiesa ortodossa russa e sulla sua teologia. Il metropolita Mar Stefanos ha raccontato della venerazione crescente in India della beata Matrona di Mosca, il cui nome, per la benedizione del deceduto Catolicos Basilio Mar Thoma Paolo II, è stato recentemente introdotto nel calendario liturgico della Chiesa malankarese. Il Catolicos di beata memoria personalmente venerava la beata Matrona dopo la sua visita al Convento femminile del Pokrov a Mosca, durante la visita ufficiale in Russia nel 2019. Sua Santità il Patriarca Kirill ha notato che il fatto di introdurre della santa russa nel calendario di una Chiesa orientale antica è il primo nella storia.

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Nel periodo dal 1917 al 1943 la Chiesa russa si trovava nelle condizioni di persecuzione atea e d’isolazione forzata e non aveva la possibilità di mantenere i rapporti con la Chiesa copta, come anche con altre Chiese. Però appena ricevuta tale possibilità, i contatti sono stati ripresi. Già nel 1945 ebbe luogo la prima visita del Primate della Chiesa ortodossa russa in Egitto – Sua Santità Aleksij I visitò questo paese. Allora al Cairo è stata istituita la rappresentanza del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il Patriarca d’Alessandria e di tutta l’Africa, fra i compiti della quale era anche quello di mantenere i rapporti sia con la Chiesa ortodossa alessandrina che con la Chiesa copta. La seconda volta Sua Santità il Patriarca Aleksij visitò l’Egitto e incontrò il Patriarca copto Cirillo VI nel 1960. Le delegazioni della Chiesa copta venivano invitate ai festeggiamenti panecclesiali della Chiesa ortodossa russa e, fra l’altro, erano presenti ai Concili locali del 1971 e del 1990. Nel 1991 Sua Santità il Patriarca Aleksij II visitò l’Egitto e nel 2010 lo visitò Sua Santità il Patriarca Kirill. Un contributo notevole nell " attivizzazione dei contatti inter-ecclesiali con la parte copta fu fatto dal presidente del Decr metropolita Nikodim di Leningrado e Novgorod, il quale da archimandrita e rettore della Missione spirituale russa a Gerusalemme personalmente visitò l " Egitto varie volte ancora alla fine degli anni 1950. Diventato presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, egli continuò a prestare molta attenzione a questi contatti. Il primo Primate della Chiesa copta che visitò il Patriarcato di Mosca fu il Patriarca Shenuda III (1972). Nel 1988 egli a capo di una grande delegazione copta visitò la Chiesa ortodossa russa per la seconda volta, partecipando alle solennità in occasione del millennario del Battesimo della Rus’. In 2008 e 2009, sulla benedizione del Patriarca Shenuda, le delegazioni copte erano presenti ai funerali di Sua Santità il Patriarca Aleksij II e all’intronizzazione di Sua Santità il Patriarca Kirill. I rappresentanti della Chiesa ortodossa russa visitarono il Cairo nel 2012 per assistere ai funerali del Patriarca Shenuda III e all’intronizzazione del Patriarca Tawadros II.

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Il Primate della Chiesa russa ha ricordato che i rapporti bilaterali si sviluppavano attivamente e avevano un carattere partcolarmente di fiducia all’epoca dei metropoliti Paolo Mar Gregorio (Varghese) e Nikodim (Rotov) di Leningrado e Novgorod di beata memoria. “Dei vescovi eccezionali da parte vostra partecipavano allo sviluppo dei rapporti con la nostra Chiesa. Ricordo Sua Eccellenza Mar Gregorio che conoscevo ancora come Paolo Varghese. Lavoravamo insieme nel Consiglio ecumenico delle Chiese e in molte altre organizzazioni internazionali. Allora, Mar Gregorio rappresentava la vostra Chiesa nella sfera delle relazioni esterne, mentre la nostra Chiesa ortodossa russa era rappresentata dal mio padre spirituale – il metropolita Nikodim (Rotov). Il metropolita Nikodim per primo propose di invitare all’Accademia teologica di Leningrado gli studenti della Chiesa malankarese. Coincise con il periodo del mio studio all’Accademia teologica. Perciò ricordo i vostri rappresentanti con i quali eravamo amici e che rappresentavano la vostra Chiesa con molta dignità”. Secondo Sua Santità il Patriarca Kirill, attualmente i rapporti bilaterali fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa malankarese continuano a svilupparsi in modo attivo e proficuo. Nel 2019, dopo le trattative con Sua Santità il Catolicos Basilio Mar Thoma Paolo II di beata memoria, è stato fondato il Gruppo di lavoro per il coordinamento dei rapporti bilaterali, il che ha dato un nuovo impulso al dialogo fra le due Chiese. “Sono molto lieto che un tale gruppo esista”, ha sottolineato il Primate della Chiesa ortodossa russa.   Sua Santità ha evidenziato che “oggi un’importanza particolare ha il coordinamento degli sforzi comuni nelle organizzazioni internazionali, prima di tutto, nel Consiglio ecumenico delle Chiese, per discutere i temi di reciproco interesse e agire unanimemente in difesa della nostra posizione comune riguardo ai problemi più acuti. Questa cooperazione è attuale e richiesta poiché siamo molto vicini nella fedeltà al nostro patrimonio spirituale e culturale, nella tenacia in difesa della nostra comprensione dell’etica cristiana, nell’approccio comune agli eventi che si svolgono nel mondo”.

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Per l " Ucraina una tragedia è stato il sangue di molte persone, versato nel mese di febbraio a Kiev. Sia la giustizia divina che quella umana esigono che su questa catastrofe sia fatta luce, subito e in maniera esaustiva. Tuttavia, i politici europei non hanno unità di opinione su questo tema, come su molte altre questioni riguardanti l’avvenire dell’Ucraina e del suo popolo. In questa situazione, il ruolo della Chiesa non è quello di pronunciare parole altisonanti, ma di pregare e condividere la sofferenza.   - Alcuni sostengono che i legami tra la Chiesa ortodossa russa e lo Stato siano troppo stretti. E’ d’accordo? E in che misura queste relazioni influenzano la vita della Chiesa e la sua integrità, in particolare relativamente al tema della sovranità dell " Ucraina? - La Chiesa ortodossa russa e lo Stato russo mantengono relazioni di rispetto reciproco, basate sui principi di cooperazione e non ingerenza negli affari l’uno dell’altro. Ma simili relazioni sono mantenute dalla nostra Chiesa con molti altri stati nel cui territorio essa svolge la sua missione. La Chiesa è il corpo di Cristo che vive secondo le leggi stabilite da Dio e segue i valori spirituali e morali manifestati nella Rivelazione divina. Il suo ministero è incentrato sulla cura del suo gregge, sulla tutela e promozione dei principi morali tradizionali nella vita privata e sociale, e sull " istruzione religiosa. La Chiesa ortodossa russa e lo Stato non interferiscono l’uno negli affari  dell’altro. Ciò non significa, tuttavia, che la Chiesa debba rimanere indifferente allo sviluppo della situazione in Ucraina.  Kiev è la culla dell " ortodossia russa e il suo nucleo originario, dal momento che è il luogo da cui il cristianesimo orientale iniziò a diffondersi nel territorio dell’antica Rus’. La Chiesa Ortodossa Ucraina, pur essendo pienamente indipendente amministrativamente, è parte integrante della Chiesa ortodossa russa. Ecco perché il dolore dei fedeli ucraini è il nostro dolore. Siamo profondamente turbati dalle manifestazioni di aggressione nei confronti dei nostri fratelli e sorelle ucraini da parte degli estremisti. In questi giorni, eleviamo le nostre preghiere affinché il confronto civile in Ucraina si fermi al più presto e il popolo ucraino possa tornare a una vita pacifica.

http://mospat.ru/it/news/51605/

- Naturalmente ci sono stati molti programmi umanitari. La Chiesa assira dell " Est ha un " organizzazione di beneficenza, l " Assyrian Church of the East Relief Fund, e abbiamo aiutato i musulmani in Iraq ovunque ce ne fosse bisogno. Teniamo conferenze, dialoghi e vari incontri nel Paese, soprattutto nella regione del Kurdistan iracheno, a Baghdad, la capitale dell " Iraq, così come in altre parti del Paese. La comunicazione avviene abbastanza spesso. Quindi siamo in buoni rapporti con i nostri vicini musulmani. E in generale, stiamo portando insieme il peso di ciò che sta attraversando il Paese, perché tutti gli iracheni stanno davvero soffrendo in questo momento. - La Chiesa ortodossa russa è coinvolta nel dialogo e nell " assistenza? - La Chiesa Ortodossa Russa ha dato il suo contributo sia in Iraq che in Siria. Prevalentemente in Siria. - Della Chiesa assira d " Oriente si dice che essa appartiene alla tradizione pre-efesina (prima del Concilio ecumenico di Efeso – ndr). È l’unica Chiesa a professarlo? E se sì, con quali Chiese mantiene la comunione? - Ha ragione, la Chiesa assira d " Oriente viene chiamata nel contesto contemporaneo la Chiesa pre-efesina. Siamo infatti una Chiesa unica nel senso che non siamo formalmente in comunione con nessun " altra Chiesa. Non apparteniamo né alla famiglia delle Chiese Ortodosse, né alla famiglia delle Antiche Chiese Orientali, perché le Antiche Chiese Orientali sono precalcedoniane: riconoscono il Concilio di Efeso (3° Concilio Ecumenico del 431 - ndr), ma non il Concilio di Calcedonia (4° Concilio Ecumenico del 451 - ndr). Per loro è un punto di separazione. Per noi, invece, il punto di separazione, se vogliamo, è il Concilio di Efeso. Ma anche allora non ci sono stati anatemi formali tra noi e la Chiesa ortodossa russa, non abbiamo vissuto il Grande Scisma del 1054. Non vi abbiamo mai partecipato. In realtà la nostra Chiesa, trovandosi nell " impero persiano, non ha mai fatto parte dei Concili ecumenici. Anche di Nicea e di Costantinopoli (dei primi due Concili ecumenici - ndr) abbiamo avuto notizie solo dopo diversi decenni. Quindi a causa di questo, se così posso chiamarlo, isolamento o lontananza dall’Impero Romano, la correlazione della dottrina con le definizioni dei Concili ecumenici è diventata per noi un problema solo più tardi, quando abbiamo dovuto accettare o non accettare la Consigli.

http://mospat.ru/it/news/91055/

Noi lavoriamo con una varietà di associazioni nazionali, pubbliche e religiose. Va notato che il più gran sostegno e comprensione nella nostra attività l’abbiamo avuto da parte della Chiesa ortodossa russa. Nel 2013, il Servizio federale per l’immigrazione e la Chiesa ortodossa russa hanno firmato un accordo di cooperazione: si tratta di una collaborazione, prima di tutto, riguardo all’inserimento e l " integrazione dei cittadini stranieri nella Federazione Russa. Nel quadro di questo accordo, è stata costituita una commissione mista della Chiesa ortodossa russa e del nostro servizio. Da parte della Chiesa, la commissione è guidata dal capo del Dipartimento sinodale per il dialogo tra Chiesa e società, l " arciprete Vsevolod Chaplin. La Commissione è stata in grado di organizzare il lavoro, non solo a livello dei contatti di carattere generale a Mosca, ma anche nelle regioni, il che per noi è molto importante. Ad oggi, ci sono 39 corsi di lingua russa che sono stati aperti grazie all’iniziativa e al sostegno della Chiesa ortodossa russa. Molte diocesi hanno aderito e ci vengono incontro. Ma organizzare questi corsi non è facile. I fondi pubblici per queste attività non vengono assegnati. Questa forma di insegnamento avente per scopo l’inserimento degli immigrati e le altre attività didattiche di questo settore non sono ancora previste dalla nostra legislazione. Le varie organizzazioni religiose ci aiutano a trovare i locali e gli insegnanti qualificati. Perciò questo lavoro è molto importante. Non per niente, ad oggi in diverse regioni russe i nostri enti territoriali hanno stipulato più di una settantina di accordi di cooperazione, in questo particolare settore, con le diocesi della Chiesa Ortodossa.   Metropolita Hilarion: Vorrei soffermarmi su alcuni argomenti da Lei sollevati. Prima di tutto, Lei ha iniziato col dire che la Russia negli ultimi anni è diventata molto attraente per persone provenienti da diversi Paesi. Questa grande ondata di immigrati è costituita, prima di tutto, dai cosiddetti immigrati per lavoro, persone che vengono da noi per trovare lavoro dagli Stati dell " Asia centrale: Uzbekistan, Tagikistan e altre ex repubbliche dell " Unione Sovietica. Vengono qui per periodi lunghi, per guadagnare soldi, che poi inviano alle loro famiglie. A costoro, certamente, occorre un’integrazione, perché molti di loro, soprattutto le giovani generazioni, non parlano il russo.

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Al ricevimento erano presenti anche i chierici che hanno concelebrato con Sua Santità il Patriarca Kirill durante la liturgia. Il primate della Chiesa ortodossa russa ha dato un cordiale benvenuto a Sua Santità il Catolicos Basile Mat Tommaso Matteo III, sottolineando che i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa malankarese hanno le profonde radici storiche. “Insieme apparteniamo alla grande tradizione spirituale dell’Oriente cristiano. I rapporti fra le nostre Chiese si sono notevolmente sviluppate grazie alle personalità storiche come il metropolita Nikodim (Rotov) di Leningrado e di Novgorod e il metropolita Paolo Mar Gregorio (Varghese), uno straordinario vescovo e teologo”, ha detto Sua Santità, rivolgendosi all’illustre ospite. Il Patriarca Kirill ha ricordato che per la prima volta incontrò il metropolita Mar Gregorio nel 1968 a Uppsala, durante la IV Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese. “Già allora lui si è mostrato come un teologo straordinario e leader religioso. Mi ricordo particolarmente il suo contributo al lavoro della V Assemblea generale che ebbe luogo a Nairobi nel 1975”, ha detto Sua Santità, testimoniando che da allora i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa malankarese hanno cominciato a svilupparsi attivamente. Sua Santità ha altamente valutato il livello delle relazioni fraterne che da sempre sono esistiti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa dell’India e ha espresso la speranza che la collaborazione bilaterale tra le due Chiese si svilupperà ulteriormente. “Apprezziamo il nostro passato comune che arricchisce reciprocamente, ma vogliamo che anche il presente e il futuro siano non meno significativi per le nostre Chiese”, ha aggiunto il Patriarca kirill. “Certamente, siamo aperti a diverse attività congiunte e vorrei ripetere il mio invito per i vostri studenti a studiare nelle nostre scuole teologiche”. Il Primate della Chiesa russa ha sottolineato anche l’alto livello dei rapporti statali tra la Russia e l’India.

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