Alcuni vescovi delle Chiese ortodosse locali hanno annunciato la creazione di un " associazione internazionale per i diritti umani Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Alcuni vescovi delle Chiese ortodosse locali hanno annu… Alcuni vescovi delle Chiese ortodosse locali hanno annunciato la creazione di un " associazione internazionale per i diritti umani Servizio di comunicazione del DECR, 29.12.2023. L " associazione internazionale per i diritti umani " La Chiesa contro la xenofobia e la discriminazione religiosa " è stata fondata da alcuni vescovi e sacerdoti delle Chiese ortodosse locali insieme alle organizzazioni non governative " Public Advocacy " , " VSI Zmogaus teisiu apsauga " e " Istituto europeo per la religione e diritto " , che hanno tutti status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. L " accordo corrispondente è stato firmato il 19 dicembre 2023, secondo un comunicato stampa diffuso dal Club della stampa di Ginevra. La creazione di una nuova associazione per i diritti umani è vista come una risposta alle violazioni dei diritti dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina in Ucraina. Del consiglio di coordinamento della nuova associazione per i diritti umani fanno parte: il metropolita Feodosij di Cherkassy e Kanev (Chiesa ortodossa ucraina); il metropolita Ionafan di Tulchyn e Bratslav (Chiesa ortodossa ucraina); il metropolita Timoteo di Bostra (Chiesa Ortodossa di Gerusalemme); l’arcivescovo Feodosij di Sebastia (Chiesa ortodossa di Gerusalemme); il metropolita Mark di Berlino e Germania (Chiesa ortodossa russa all " Estero); il metropolita Gabriel di Lovech (Chiesa Ortodossa Bulgara); l’arciprete Dmytro Sidor, rettore della Cattedrale della Santa Croce a Uzhgorod (Chiesa ortodossa ucraina).

http://mospat.ru/it/news/91196/

Il metropolita Evghenij di Tallinn è costretto a lasciare l " Estonia Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Il metropolita Evghenij di Tallinn è costret… Il metropolita Evghenij di Tallinn è costretto a lasciare l " Estonia Servizio di comunicazione del DECR, 06.02.2024 Il 5 febbraio 2024, la polizia estone e la guardia di frontiera hanno formalmente notificato al metropolita Evghenij di Tallinn e di tutta l " Estonia che la sua richiesta di rinnovare il suo permesso di soggiorno temporaneo era stata respinta, riferisce patriarchia.ru citando il sito web della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca. La notifica ufficiale è stata consegnata al metropolita Eugenio nei locali dell " amministrazione ecclesiastica: Tallinn, via Pikk 64/1-4. Sua Eminenza lascerà l " Estonia il 6 febbraio. Prima della sua partenza, il Primate della Chiesa ortodossa estone si è rivolto al suo gregge con un’omelia. Il testo del suo messaggio è riportato di seguito. “Reverendissimi arcipastori, onorevoli padri, cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto! San Paolo raccomanda a noi cristiani di reagire con bontà a tutto ciò che ci accade. Scrive: Rallegratevi sempre, pregate costantemente, rendete grazie in ogni circostanza (1 Ts 5,16-18). La fonte della nostra gioia e della nostra placidità non è il successo mondano o i nostri risultati, ma la nostra fede. Attraverso la Croce la gioia è venuta in tutto il mondo. E, come dice Cristo, nessuno ci toglierà la nostra gioia (Gv 16,22). Vorrei quindi invitarvi ad essere pacifici e gioiosi nello spirito e a ringraziare Dio per tutto, poiché questo è ciò che nostro Signore si aspetta da noi.

http://mospat.ru/it/news/91342/

L " Amministratore della Diocesi delle Filippine e del Vietnam visita la parrocchia della Resurrezione nella città di General Santos Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie L " Amministratore della Diocesi delle Filippine e … L " Amministratore della Diocesi delle Filippine e del Vietnam visita la parrocchia della Resurrezione nella città di General Santos Servizio di comunicazione del DECR, 14.02.2024. Il 13 febbraio il metropolita Pavel di Manila e Hanoi, amministratore della diocesi delle Filippine e del Vietnam, ha visitato la parrocchia della Resurrezione di Cristo a General Santos, sull " isola di Mindanao (Filippine), riferisce il sito diocesano. Il metropolita Pavel ha celebrato un servizio di intercessione e ha dato la sua benedizione ai parrocchiani. Con Sua Eminenza ha concelebrato il segretario della diocesi delle Filippine e del Vietnam, lo ieromonaco Korneliuj (Molev), e il sacerdote Roman Bouniel. Nella sua omelia, il metropolita Pavel ha osservato: “Posso dire con certezza che il Signore ci benedice e che la nostra giovane diocesi si sta gradualmente rafforzando”. Ricordando che cinque anni fa il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa gli ha affidato, oltre alla responsabilità della metropolia di Khanty-Mansijsk, anche quella della diocesi delle Filippine e del Vietnam, il metropolita Pavel ha aggiunto: “Io ricordo la prima volta che sono venuto qui. Ho visto solo padre Ioachim, non c " erano altri preti locali. Guardate quanti sacerdoti abbiamo già, quanti giovani studiano e si preparano per essere presto ordinati, quanti diaconi si preparano all " ordinazione. Il Signore benedice il nostro lavoro, il che significa che la mano di Dio è su di noi. E quale gioia può superare quella di sapere che Dio è con noi? Se Dio è con noi, non abbiamo nulla da temere, né afflizioni, né malattie, né alcun ostacolo”.

http://mospat.ru/it/news/91380/

- Le dichiarazioni di Sua Santità il Patriarca Kirill riflettono la posizione della Chiesa ortodossa russa, secondo cui l " ordine del giorno del Concilio Pan-ortodosso deve essere integrato con temi di attualità per la società di oggi, che richiedono una risposta da parte del mondo ortodosso. Inoltre, vi è una lista di dieci temi su cui le Chiese ortodosse locali hanno elaborato dei documenti durante i molti anni di lavoro preparatorio pre-conciliare. Su otto di questi temi tutte le Chiese locali hanno già raggiunto l " unanimità e, dopo qualche perfezionamento, questi documenti saranno sottoposti al Concilio. Tra di essi c " è anche il tema della posizione della Chiesa ortodossa riguardo al proseguimento del dialogo con le altre confessioni cristiane, tra cui il cattolicesimo.   - Perché questo Concilio è necessario e perché proprio ora? - Lo stabilimento di meccanismi conciliari a livello pan-ortodosso è necessario a tutte le Chiese locali. Questa necessità ha motivato la partecipazione delle Chiese locali alla preparazione del Concilio, che ha avuto inizio nel 1961 con la Conferenza pan-ortodossa di Rodi. Ora, questo lungo lavoro preparatorio si avvicina al completamento, ed è previsto che il Concilio sia convocato nel 2016, se circostanze impreviste non lo impediranno.   - La politica della Russia in Ucraina ha provocato una grave protesta in Occidente. Qual è la posizione della Chiesa ortodossa? La politica dell " Occidente su questo problema è sbagliata? - La Chiesa ortodossa russa comprende russi, ucraini, bielorussi e persone di molte altre nazionalità. L " unità spirituale delle nostre nazioni ha resistito alla prova del tempo per secoli. Difficile che l " attuale crisi politica in Ucraina possa cambiare nulla in questo senso. La posizione della Chiesa ortodossa russa non può essere condizionata da una qualche linea politica particolare: infatti, i fedeli della nostra Chiesa hanno opinioni politiche diverse e sono cittadini di stati diversi. Più ci avviciniamo a Dio, e più siamo vicini gli uni agli altri: la fede in Cristo e l " amore per Cristo non dividono, ma uniscono. Noi non abbiamo mai diviso il gregge dei nostri fedeli secondo criteri di nazionalità.

http://mospat.ru/it/news/51605/

– Il fatto che la diocesi sia effettivamente situata in due paesi crea alcune difficoltà. Per ovvie ragioni non possiamo tenere un " assemblea generale o un servizio generale. Ma il fatto che in questi paesi esista una sola diocesi della Chiesa ortodossa russa è una prova visibile che essa è stata creata per l’unico popolo, e parla anche della missione di mantenimento della pace che la nostra diocesi può svolgere nella penisola coreana. Per quanto riguarda le attività della Chiesa ortodossa russa, le autorità locali di entrambi i Paesi non creano ostacoli al nostro ministero. – Parliamo un po’ delle parrocchie. Quanti sacerdoti ci sono adesso nella diocesi e chi sono, dove hanno studiato? Approssimativamente quanti parrocchianici sono e quali sono le tendenze demografiche? - C " è una parrocchia nella Repubblica Popolare Democratica di Corea - la Chiesa della Santissima Trinità a Pyongyang, e nella Repubblica di Corea ci sono due parrocchie: a Seul e Busan. Diversi sacerdoti della chiesa di Pyongyang hanno ricevuto la formazione teologica nelle scuole teologiche della Chiesa ortodossa russa in Russia. Attualmente c " è uno ieromonaco in servizio in Corea del Sud, padre Pavel Choi, e un ierodiacono. Padre Pavel ha studiato teologia presso l " Accademia Teologica di San Pietroburgo. La comunità della parrocchia della Resurrezione a Seul conta circa 100 parrocchiani, a Busan ci sono circa 40 persone. Questi dati non includono le persone che vivono in Corea e, per vari motivi, visitano le celebrazioni molto raramente: qualcuno vive lontano, qualcuno non può venire regolarmente per motivi di lavoro, e ci sono molti casi simili in Corea. La maggior parte dei parrocchiani sono cittadini russofoni di diversi paesi della Comunità degli Stati Indipendenti, ma tra questi ci sono il 20-30% di coreani locali, così come altri stranieri provenienti da diversi paesi. – Come i coreani locali si convertono all’Ortodossia? Quanto spesso accade? Ci sono attività missionarie in corso? – Ciascuno dei nostri parrocchiani coreani ha trovato un proprio modo unico di conoscere la fede ortodossa. C " è una persona che era interessata a studiare la storia della Russia, e poi si è interessata all " Ortodossia, uno dei nostri parrocchiani ha letto diversi libri famosi di F.M. Dostoevskij e si è reso conto della profondità della tradizione ortodossa, c " è chi ha conosciuto la letteratura spirituale in coreano, e qualcuno è venuto nella Chiesa grazie ai suoi amici o ai coniugi di lingua russa. Il nostro lavoro missionario è limitato dalle nostre forze e capacità, intendo le risorse umane. Fondamentalmente, cerchiamo di condividere informazioni sull " Ortodossia attraverso i social network.

http://mospat.ru/it/news/90689/

Il documento di Ravenna non fa menzione di alcuna differenza nell’ecclesiologia tra ortodossi e cattolici; in tal senso esso è fuorviante. Dopo aver parlato del modo in cui la Chiesa è organizzata amministrativamente nella tradizione occidentale e in quella orientale, il documento non menziona da nessuna parte che si tratta di due diversi modelli di amministrazione della Chiesa: uno centralizzato e basato sulla percezione della giurisdizione universale del Papa; l " altro decentrato e basato sulla nozione della comunione delle Chiese locali autocefale. Il documento di Ravenna tenta di presentare le strutture ecclesiali di entrambe le tradizioni, come quasi identiche a tutti e tre i livelli. Tuttavia, se esiste una notevole similarità riguardo al livello locale (diocesano), vi è però una differenza enorme tra Oriente e Occidente su come le strutture ecclesiali sono formate ai livelli regionale e universale. Nella tradizione ortodossa, a livello regionale, o meglio a livello di una Chiesa autocefala, c " è un sinodo e un primate con prerogative chiare. Nella Chiesa cattolica non c " è primato a livello regionale. Chi, per esempio, è il primate della Chiesa cattolica in Polonia? E " il metropolita di Gniezno, che ha il titolo onorifico di “primate”, ma non esercita alcun primato? O è il presidente della Conferenza episcopale, che cambia a rotazione ogni quattro anni? O è uno dei cardinali più anziani? In effetti, le Conferenze Episcopali cattoliche che sono state costituite di recente possono solo molto lontanamente essere confrontate ai Sinodi delle Chiese ortodosse locali. Vi è infatti un solo primato nella Chiesa cattolica, quello del papa. Questo primato si crede che sia istituito di jure divino e che proceda direttamente dal primato di San Pietro in seno al collegio degli apostoli. E’ il papa che conferma le decisioni dei concili, sia locali che universali, è lui che dà il proprio accordo ad ogni nomina episcopale e che incarna la pienezza del potere ecclesiale. Un tale primato non è mai esistito nella tradizione ortodossa, anche se c " è una taxis (ordine) stabilita, in base alla quale uno dei primati gode del primo posto.

http://mospat.ru/it/news/50932/

Una valutazione dello stato attuale del dialogo cattolico-ortodosso, tuttavia, indica chiaramente che la maggior parte dei rappresentanti ortodossi concordano con le polemiche contro papato, durate un intero millennio, piuttosto che con l " opinione espressa da padre Alexander Schmemann. L " idea che la Chiesa universale necessiti di un gerarca supremo è stata affrontata da diversi punti di vista nel corso degli ultimi cinquant " anni; ma invariabilmente gli ortodossi sono concordi nel pensare che il primato, così come è espresso nella tradizione occidentale, era e rimane estraneo al cristianesimo orientale. In altre parole, gli ortodossi non sono disposti ad accettare il papismo, in qualsivoglia forma, anche se diverse voci richiedono l " adozione di una struttura più centralizzata a livello universale. Che tipo di primato universale è, quindi, accettabile per gli ortodossi e come, in assenza del Vescovo di Roma, questo primato è esercitato nella Chiesa ortodossa? La posizione ufficiale del Patriarcato di Mosca è piuttosto concisa su questo punto: “Il primato nella Chiesa ortodossa universale, che è per sua stessa natura un primato d " onore, e non di potere, è molto importante per la testimonianza ortodossa nel mondo moderno. La sede patriarcale di Costantinopoli gode di un primato d " onore, sulla base dei sacri dittici riconosciuti da tutte le Chiese ortodosse locali. Il contenuto di questo primato è definito dal consenso delle Chiese ortodosse locali, che si esprime in particolare in occasione delle conferenze pan-ortodosse per la preparazione del Grande e Santo Concilio della Chiesa ortodossa. Nell " esercizio del suo primato, il Primate della Chiesa di Costantinopoli può proporre iniziative a livello pan-ortodosso e rivolgersi al mondo esterno a nome della pienezza dell’Ortodossia, a condizione che egli sia autorizzato a farlo da tutte le Chiese ortodosse locali” Dopo la sua pubblicazione, il documento di Mosca ha provocato la reazione emotiva di alcuni gerarchi ortodossi. In particolare, il metropolita Elpidophoros di Bursa ha scritto un articolo intitolato “Primus sine paribus”. In esso egli critica il documento di Mosca che, a suo avviso, trasformerebbe il primato “in qualcosa di esterno e quindi estraneo alla persona del primo gerarca”. Per evitare ciò, egli propone che si consideri qualsiasi istituzione ecclesiastica come “sempre ipostatizzata in una persona” e che la fonte del primato a tutti e tre i livelli di organizzazione della chiesa è il primo gerarca in se stesso Per la prima volta un gerarca ortodosso ha affermato senza mezzi termini che il Patriarca ecumenico non è primus inter pares , ma primus sine paribus . Vale a dire, come il papa in Occidente, egli è al di sopra di tutti gli altri primati delle Chiese ortodosse locali. Tale posizione sicuramente suona come un tentativo di impiantare l’ecclesiologia cattolica romana in suolo ortodosso.

http://mospat.ru/it/news/50932/

– Come si sta sviluppando il ministero della Chiesa ortodossa russa in Corea? Quali sono i risultati, i piani, quale sarebbe la sfida principale? – La diocesi coreana della Chiesa ortodossa russa è stata fondata relativamente di recente, nel 2019. In effetti, l’apertura della diocesi nella penisola coreana rappresenta la rinascita della Missione ecclesiastica russa in Corea, che operò in Corea dal 1900 al 1949. Nel 2006 è stato consacrata una cattedrale della Chiesa ortodossa russa nella capitale della Repubblica Popolare Democratica di Corea, Pyongyang, e nel 2019 sono state fondate parrocchie in Corea del Sud. Le nostre parrocchie uniscono principalmente cittadini di lingua russa provenienti da diversi Paesi, ma ci sono residenti locali, nonché parrocchiani di paesi anglofoni. Il primo compito dopo l " apertura di nuove parrocchie è stato quello di organizzare la loro vita liturgica, fornire tutto il necessario: locali, addobi liturgici, preparare il clero. Adesso continuiamo tutto questo, ma devo dire che subito dopo l " apertura delle parrocchie, non solo noi, ma il mondo intero, abbiamo dovuto affrontare una nuova sfida della nostra epoca: la pandemia di Covid-19. Fino a poco tempo fa nel Paese vigevano misure restrittive piuttosto severe nei confronti delle organizzazioni religiose, che non permettevano di sviluppare la vita parrocchiale. Ora il periodo difficile causato dalla pandemia è finito e siamo tornati alla nostra consueta vita liturgica. Non molto tempo fa è stata completata la registrazione statale della nostra organizzazione religiosa, che ci consentirà di attuare i nostri piani su maggiore scala. Il problema principale che le nostre parrocchie devono affrontare ora è la mancanza di chiese, siamo costretti ad affittare locali per le celebrazioni e questo limita notevolmente le nostre opportunità di ulteriore sviluppo. – Secondo il sito web della diocesi, ci sono chiese sia nella Repubblica Popolare Democratica di Corea che nella Repubblica di Corea. In che modo ciò influisce sul ministero nella regione, quali opportunità offre? In che modo le autorità di questi Paesi percepiscono le attività della Chiesa ortodossa russa? Lei ha in qualche modo sentito le conseguenze del fatto che la Corea del Sud ora è inclusa nell " elenco dei Paesi ostili alla Federazione Russa?

http://mospat.ru/it/news/90689/

Secondo il comunicato stampa, " i leader religiosi e gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto alle autorità ucraine e al presidente Zelenskyj di porre fine alle violazioni dei diritti dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina e si sono rivolti ai titolari del mandato speciale delle Nazioni Unite, all " Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e al Consiglio per i diritti umani dell’ONU con dichiarazioni sui fatti di violazione dei diritti di questa Chiesa " . Come è noto, i rappresentanti delle Nazioni Unite hanno già più volte richiamato l " attenzione sulla situazione critica e sulle violazioni dei diritti della Chiesa ortodossa ucraina. Pertanto, il 24 marzo 2023, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha pubblicato un rapporto sulla libertà di religione in Ucraina per il periodo dal 1° agosto 2022 al 31 gennaio 2023, dedicando una sezione alla libertà di religione e alla discriminazione contro la Chiesa ortodossa ucraina. In particolare, vengono menzionate iniziative legislative volte alla sua proibizione, perquisizioni nei monasteri e in altri edifici ecclesiastici, interrogatori di sacerdoti, introduzione di sanzioni personali contro di loro, ecc. Anche il " Rapporto sulla situazione dei diritti umani in Ucraina, 1 agosto 2022 – 31 gennaio 2023 " menziona la discriminazione contro la Chiesa ortodossa ucraina. Nel rapporto " Revisione della situazione dei diritti umani in Ucraina " per il periodo dal 1° febbraio al 30 aprile 2023, l " Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha registrato un aumento del ricorso all " incitamento all " odio e alla violenza contro la Chiesa ortodossa ucraina, il divieto delle sue attività da parte di numerose autorità regionali e locali, l’annullamento dei contratti di locazione delle chiese, la persecuzione del clero. È stata espressa la preoccupazione che " l " impatto cumulativo delle azioni del governo dirette contro la Chiesa ortodossa ucraina possa essere discriminatorio " .

http://mospat.ru/it/news/91196/

Va osservato che la reazione della comunità internazionale questa volta è stata più forte rispetto ai fatti che riguardavano i cristiani di Siria. La Francia si è dichiarata pronta ad accogliere i cristiani dall " Iraq. Tuttavia, l’Occidente non ha preso alcuna misura concreta per liberare i territori occupati dallo " Stato Islamico dell " Iraq e del Levante " . La posizione di questi estremisti, che hanno annunciato la creazione di un califfato islamico nel territorio di Iraq e Siria, sono ancora forti. Uno dei leader estremisti iracheni parla già di piani per creare un califfato islamico europeo in Andalusia.   - Ritiene che le autorità irachene e siriane e i leader religiosi locali stiano facendo tutto il possibile per fermare l " espulsione e la strage dei cristiani in questi due paesi?   - I leader cristiani in Iraq stanno facendo del loro meglio per attirare l " attenzione del mondo sul dramma del loro gregge. Il Patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphael Sako ha fatto una serie di dichiarazioni su questa situazione. Il Patriarca della Chiesa siro-cattolica, Ignazio Efrem II sta lavorando attivamente con le autorità locali del Kurdistan iracheno, dove ha trovato rifugio la maggior parte degli sfollati, realizzando concretamente il coordinamento dell’insediamento dei rifugiati. I leader spirituali hanno proposto di istituire un comitato congiunto con rappresentanti dei rifugiati e delle autorità curde per occuparsi delle condizioni di vita degli sfollati. Alcuni leader influenti dell " Islam tradizionale in Iraq rifiutano l " ideologia dello " Stato Islamico dell " Iraq e del Levante " . Lo sceicco Khalid Al Mulla, leader dei sunniti in Iraq e capo dell " Associazione delle scuole musulmane del Sud, ha condannato l " espulsione dei cristiani da Mosul. Il destino del paese in gran parte dipende da quanto i rappresentanti dell " islam tradizionale riusciranno ad opporsi alla ideologia dello " Stato Islamico dell " Iraq e del Levante " . Il partito Baath in Iraq ha dichiarato guerra allo " Stato Islamico dell " Iraq e del Levante " . In alcune manifestazioni tenutesi a Baghdad, semplici fedeli musulmani hanno espresso il loro sostegno ai cristiani che vivono nella terra dell " Iraq da quasi duemila anni.

http://mospat.ru/it/news/51191/

  001     002    003    004    005    006    007    008    009    010