Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (dal 1946 al 2000 - Dipartimento per i rapporto esterni del Patriarcato di Mosca) è l " istituzione sinodale più importante della Chiesa ortodossa russa. 2009 Metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Decr dal 2009 Con la decisione del Santo Sinodo del 31 marzo 2009, il vescovo Hilarion di Vienna e dell’Austria (ora metropolita di Volokolamsk, vicario della diocesi di Mosca) è stato nominato presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Parallelamente, una parte delle funzioni del Decr è stata trasferita al neo costituito Dipartimento per i rapporti tra la Chiesa e la società, a cui è stata affidata l " attuazione dei rapporti con organi legislativi, partiti politici, sindacati e altre istituzioni di società civile sul territorio canonico del Patriarcato di Mosca; allo stesso tempo le rappresentanze, monasteri e parrocchie stavropigiali, precedentemente sotto la giurisdizione del Decr, sono stati trasferiti sotto la giurisdizione diretta del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; per assistere il Patriarca nella guida delle istituzioni all’estero, è stato creato un corrispondente Segretariato. La scuola di dottorato dell " Accademia teologica di Mosca, che fino a quel momento operava sotto il Decr, è stata trasformata nella Scuola di dottorato e alti studi teologici del Patriarcato di Mosca. Il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne mantiene le relazioni della Chiesa ortodossa russa con le Chiese ortodosse locali, le Chiese eterodosse e le associazioni cristiane, le comunità religiose non cristiane, i governi, gli organi parlamentari, le organizzazioni pubbliche all " estero, le istituzioni intergovernative, religiose e pubbliche internazionali.

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“Adesso è giunta l’ora di pensare seriamente alla soluzione dei problemi che Siria dovrà affrontare dopo lo stabilimento della pace. La questione di primaria importanza è creazione delle condizioni di una vita sicura per i cristiani e di ritorno dei profughi. È necessario restaurare le chiese, le infrastrutture e le case distrutte” - ha ricordato Sua Santità, sottolineando che la Chiesa ortodossa russa si adopererà per contribuire a questo processo. Ha anche menzionato che uno dei passi concreti nello sviluppo della collaborazione ortodosso-cattolica in questo campo è stata la visita di un gruppo congiunto della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica romana in Libano e in Siria nel aprile 2016. “Le consultazioni con dei rappresentanti delle confessioni locali, svoltesi nel corso della visita, devono servire da base per la elaborazione degli ulteriori progetti comuni, mirati al supporto dei fratelli e delle sorelle sofferenti” - ha ribadito il Patriarca. Seguendo la chiamata dell’incontro all’Avana, nel 2017 gli ortodossi e i cattolici hanno organizzato una serie di attività sulla protezione dei cristiani mediorientali. Così, nel gennaio 2017 a Parigi ha avuto luogo il V Forum europeo cattolico-ortodosso, dedicato al problema del terrorismo, che oggi riguarda tutti senza eccezioni e che è direttamente legato alla situazione nel Medio Oriente. Nel loro messaggio conclusivo i partecipanti del Forum hanno ribadito la necessità di una stretta collaborazione tra i cattolici e gli ortodossi di fronte alle sfide, prima inimmaginabili, che sta affrontando il mondo contemporaneo. Hanno anche espresso solidarietà con i cristiani perseguitati dell’Africa, dell’Asia e del Medio Oriente e hanno condannato qualsiasi forma di discriminazione, basata sulla religione. Un evento importante è stato il Summit mondiale in difesa dei cristiani perseguitati, che si è svolto in maggio a Washington e ha riunito 600 delegati da 136 paesi. Il summit è stato organizzato grazie a un’iniziativa comune della Chiesa ortodossa russa e l’Associazione evangelica di Billy Graham. Vi hanno partecipato dei rappresentanti delle Chiese ortodosse, della Chiesa cattolica romana, delle varie denominazioni protestanti, nonché delle Chiese orientali. Soprattutto è stato molto attiva la partecipazione del cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, e dei rappresentanti del Pontificio consiglio per la promozione dell " unità dei cristiani.

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Arhiva Alocuiunea Preafericitului Patriarh Chiril la edina prezidiului Consiliului interreligios al Rusiei, consacrat aniversrii a 15 ani de la formarea Consiliului 18 decembrie 2013 14:42 La 18 decembrie 2013 Preafericitul Patriarh al Moscovei i al întregii Rusii Chiril a participat la edina prezidiului Consiliului interreligios al Rusiei, consacrat aniversrii a 15 ani de la formarea Consiliului. Salut pe toi membrii Consiliului interreligios al Rusiei. Dragi confrai - efi i reprezentani ai comunitilor religioase tradiionale din ara noastr! Cu bucurie v salut la edina, dedicat aniversrii a 15 ani de la fondarea Consiliului interreligios al Rusiei. Consiliul a fost creat în anul 1998. Îns istoria bunelor relaii între credincioii religiilor tradiionale se calculeaz în Rusia nu în ani sau decenii, dar în secole. Pe parcursul veacurilor cretinii, musulmanii, iudeii i buditii au furit împreun unitatea statal a Rusiei, fiind strâns legat de diversitatea sa cultural i etnic. Aruncând o privire retrospectiv asupra istoriei Patriei, nu putem s nu remarcm c pân la revoluia din Octombrie din anul 1917 puterea din ar, i în special dinastia Romanov, se strduia prin toate mijloacele s susin i s întreasc religiile tradiionale din ar. Astfel, prin decretul arinei Elizaveta Petrovna din anul 1741, lamii buditi aveau dreptul s propovduiasc pe teritoriul Imperiului Rus învtura lor, s-i învee budismul pe nomazii locali. În anul 1764, prin  ordinul arinei Ecaterina cea Mare, a fost fondat titlul Pandito hambo lama, care a pus început sistemului ierarhic al clerului budist din Bureatia. Iar în anul 1788 aceeai împrteas a creat o organizaie, care a unit pe toi musulmanii din Rusia Interioar i ai Siberiei – Adunarea duhovniceasc mahomedan din Orenburg. Recent am marcat o dat memorabil – aniversarea a 225 de ani de la acest eveniment. Faptele pomenite vorbesc c o trstur distinctiv a marilor conductori ai rii noastre a fost înelegerea importanei de a pstra i a dezvolta tradiiile duhovniceti ale diferitelor popoare.

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Dopo la guerra di Crimea (1853-1856), il sostegno degli arabi ortodossi diventò la direzione principale della politica russa in Siria e fu considerata come unico modo di conservarvi l’Ortodossia. I diplomatici russi dovettero difendere gli arabi nell’aggravato conflitto arabo-greco. Per molti anni, con il sostegno della diplomazia russa, durò la lotta per sostituire i greci sulle cattedre episcopali con i nativi locali. La Russia combinò il tradizionale aiuto materiale ai monasteri, chiese e scuole del Patriarcato d’Antiochia con i metodi diplomatici. Finalmente, durante le elezioni di un nuovo Patriarca nel 1899, con un’assistenza notevole del console russo a Damasco A. P. Beljaev, alla sede patriarcale fu eletto un arabo – il vescovo Melezio Dumani di Laodicea. Gli successe Gregorio IV (Haddad) (1906-1928). Gli anni del suo patriarcato diventarono il periodo del rafforzamento maggiore della collaborazione della Russia con il Patriarcato d’Antiochia. Il futuro Patriarca Gregorio nacque nel villaggio Abeye in una povera famiglia contadina. Prima studiò nella scuola locale della missione americana, poi, dal 1859, nella scuola teologica a Beirut sotto la protezione del metropolita Gabriele di Beirut. Per tutta la vita il Patriarca Gregorio si istruiva. Dal 1879, come ierodiacono, Gregorio partecipò attivamente al servizio della diocesi di Beirut, fece il presidente della società “Apostolo Paolo”, scrisse articoli per il giornale educativo “Il dono”. Nel 1890 fu eletto alla cattedra vedova di Tripoli, la quale poi guidò per 15 anni. Il giovane metropolita prendeva cura dell’istruzione dei suoi fedeli, faceva beneficenza e così guadagnò la fiducia della popolazione. Come il suo predecessore Melezio, Gregorio a lungo non veniva riconosciuto dai primati greci d’Oriente. Solo nel 1909, dopo la rivoluzione dei giovani turchi, l’ambasciatore russo a Costantinopoli N. V. Ciarykov riuscì ad ottenere il suo riconoscimento da parte del Patriarca Gioacchino III di Costantinopoli. La collaborazione del Patriarca Gregorio con la Russia cominciò molto prima della sua intronizzazione: negli anni 1890, da metropolita di Tripoli, egli diede la sua benedizione alla Società palestinese per aprire scuole nella sua diocesi.

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Purtroppo, nel 2019 il Primate della Chiesa greca di Alessandria, il Patriarca Teodoro, sotto la spinta esteriore, ha deciso di riconoscere la struttura scismatica in Ucraina, così violando bruscamente i canoni ecclesiastici. Queste circostanze tristi, ripeto, hanno costretto la Chiesa ortodossa russa a creare nel dicembre del 2021 l’Esarcato patriarcale dell’Africa, il cui scopo è la cura pastorale sia dei russi che vivono sul continente che i cristiani indigeni, i quali hanno voluto accedere alla tradizione ortodossa antica, custodita nella Chiesa russa. In un anno e mezzo, l’Esarcato patriarcale dell’Africa ha aperto più di 200 parrocchie in 25 Paesi africani. Oltre allo sviluppo della vita liturgica, siamo riusciti a iniziare molti progetti umanitari ed educativi, per esempio, la traduzione dei libri nelle lingue locali, e molti altri. La fondazione e l’attività intensa dell’Esarcato hanno suscitato un grande interesse verso la Chiesa ortodossa russa da parte degli africani. Per molti è importante che siamo una Chiesa che custodisce con cura la successione apostolica nella dottrina, nei sacramenti e nell’esperienza spirituale, una Chiesa che non distorce le norme morali comandate da Dio, a favore delle tendenze ideologiche alla moda. Sviluppando la nostra attività pastorale, cerchiamo di contribuire al rafforzamento delle relazioni fra la Russia e l’Africa, al miglioramento della vita della gente. Nei luoghi, dove vengono create le nostre parrocchie, emergono nuove scuole, pozzi d’acqua, centrali elettriche, ospedali e centri culturali. Siamo pronti a collaborare in modo costruttivo anche con altre organizzazioni africane. Le nostre parrocchie ottengono la registrazione nel pieno rispetto della legislazione dei Paesi, dove vengono fondate. Vorrei perciò ringraziare di cuore i leader di questi Stati. Il Patriarcato di Mosca è aperto a qualsiasi iniziativa, finalizzata al bene della gente, alla pace e all’aiuto ai sofferenti. Rivolgendomi con amore agli abitanti del continente africano, invoco su di voi la benedizione di Dio. Il Signore doni ai popoli dei vostri Paesi pace e benessere, e alle autorità statali saggezza, pazienza e forza. Spero che l’attuale Forum aiuti lo sviluppo ulteriore della collaborazione fra i nostri popoli in tutte le sfere della vita sociale.

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К 1637 г. у Г. сильно ослабло зрение, постепенно он полностью ослеп. Однако необычайная сила духа и ума позволила ученому продолжить занятия. В 1638 г. в Лейдене (в протестант. Голландии) вышла его кн. «Discorsi e dimonstrazioni mathematiche: intorno a due nuove scienze attenenti alla meccanica e i movimenti locali» (Беседы и математические доказательства, касающиеся двух новых отраслей науки: механики и законов падения), где в систематизированном виде изложены его физические взгляды. В этой работе, нанесшей уничтожающий удар по схоластизированной физике Аристотеля, заложены основы новой «философии природы», к-рая неск. десятилетиями позже была развита в книге И. Ньютона «Математические начала натуральной философии». Скончался Г. в окружении ближайших друзей и учеников, его тело было упокоено в ц. Санта-Кроче во Флоренции без почестей и надгробия, лишь в 1734 г. церковные власти согласились на сооружение надгробного памятника. В 1822 г. католич. Церковь изъяла труды Г. из Индекса запрещенных книг. 10 нояб. 1979 г. Римский папа Иоанн Павел II на заседании Папской академии наук признал преследования ученого несправедливыми и снял с него обвинения ( Giovanni Paolo II. Discours à l " occasion de la commémoration du centenaire de la naissance d " Albert Einstein//Discorsi dei Papi alla Pontificia Accad. d. Scienze (1936-1993). Vat., 1994. P. 165). Соч.: Le opere...: In 20 vol. Firenze, 1929-19392 (рус. пер.: Избр. труды: В 2 т. М., 1964). Ист.: I documenti del processo di Galileo Galilei/Ed. S. M. Pagano, A. G. Luciani. Vat., 1984. Лит.: Mueller A. Galileo Galilei und das kopernikanische Weltsystem und der Galilei Prozess. Freiburg i. Br., 1909; Soccorsi F. Il Processo di Galileo. R., 1947, 1963; Drake S. Discoveries and Opinions of Galileo. Garden City (N. Y.), 1957; idem. Galileo at Work: His Scientific Biography. Chicago, 1978, 19953; idem. Galileo: Pioneer Scientists. Toronto, 1990; Koestler A. The Sleepwalkers. L., 1959; Кузнецов Б. Г. Галилей. М., 1964; Paschini P. Vita e Opere di Galileo Galilei. R., 19652; Langford J. Galileo, Science and the Church. N. Y., 1966. South Bend, 1998; Веселовский И. Н. Очерки по истории теорет. механики. М., 1974. С. 82-90; Redondi P. Galileo eretico. Torino, 1983; Койре А. В. Очерки истории филос. мысли: О влиянии филос. концепций на развитие науч. теорий. М., 1985. С. 109-128; Reinterpreting Galileo/Ed. W. Wallace. Wash., 1986; Blackwell R. Galileo, Bellarmine and the Bible. Notre Dame (Ind.), 1991; Фантоли А. Галилей: В защиту учения Коперника и достоинства Св. Церкви. М., 1999.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie La schiavitù è un peccato, le cui conseguenze influenzeranno a lungo la vita negli Stati Uniti, pensa il metropolita Hilarion In una città dello stato americano di Illinois per la prima volta nella storia degli Stati Uniti è stato approvato il pagamento di riparazioni a coloro che potranno verificare che uno dei loro antenati era schiavo in piantagioni: gli saranno pagati 25 000 dollari. In occasione della decisione delle autorità locali il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che “la realizzazione del sogno americano è impossibile senza la lotta contro il peccato originale di schiavitù”. Commentando la situazione nel corso del programma televisivo “La Chiesa e il mondo”, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion di Volokolamsk ha affermato: “Sono d’accordo che la schiavitù è un peccato. Alla fine, è stata superata, prima di tutto, grazie al cristianesimo”. Egli ha ricordato che l’insegnamento di Gesù Cristo non dice niente di concreto sull’abolizione della schiavitù poiché il Salvatore “non era un riformatore sociale. Egli è riformatore delle anime umane”. “La buona notizia portata dal Cristo è indirizzata a ogni persona umana concreta, non alla società nel suo insieme”, ha continuato il metropolita, “Egli non chiamò a cambiamenti dell’ordinamento sociale o statale, all’abolizione di uno o dell’altro istituto che esisteva allora. Ma il paradigma morale stabilito dal Cristo e sviluppato dai Suoi apostoli e dopo di loro dai santi padri, prima di tutto, è basato sul concetto secondo cui tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, per Dio non esiste né nero né bianco, né schiavo né libero. Come scrisse l’apostolo Paolo, in Cristo “non c’è più greco o giudeo” (Col. 3. 11). Tutte le differenze fra gli uomini, sociali, razziali o altre che siano, vengono abolite in cristianesimo”. Proprio questo paradigma, tanti secoli dopo la predicazione di Cristo, portò all’abolizione della schiavitù nei paesi cristiani, ha constatato il metropolita Hilarion di Volokolamsk. “Il patrimonio rimasto negli Stati Uniti dopo il periodo coloniale quando gli schiavi neri venivano trasportati in America nelle stive delle navi e poi vivevano in condizioni non umane (molti morivano durante la trasportazione) è un peccato per il quale gli Stati Uniti dovranno pagare ancora a lungo”, ha sottolineato Sua Eminenza. Al suo parere, se lo stato è pronto a pagare riparazioni ai discendenti degli schiavi neri, questo è degno di approvazione. Stampa la pubblicazione Condividere: Page is available in the following languages Commenti

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Sono convinto che lo sviluppo della collaborazione tra ortodossi e cattolici nelle sfere in cui le nostre Chiese hanno una posizione comune, o vicina, renderà possibile il superamento di preconcetti pluriennali, e il raggiungimento della comprensione reciproca. Nell’anno trascorso dall’incontro a L’Avana non poco è stato fatto in questa direzione. Come è noto, il motivo principale all’origine dell’incontro stesso è stata la tragica situazione in cui si sono ritrovati i cristiani del Medio Oriente e di altre regioni a causa dei conflitti armati e degli estremismi. Un passo concreto verso lo sviluppo della collaborazione tra ortodossi e cattolici su questo fronte è stata la visita di un gruppo di rappresentanti della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica di Roma in Libano e in Siria, nell’aprile 2016. Le consultazioni condotte con le confessioni locali durante la visita devono essere la base per la definizione di ulteriori progetti comuni diretti al sostegno dei fratelli e delle sorelle che vivono tali drammi. In seguito all’invito lanciato a L’Avana, nel 2017 cattolici e ortodossi hanno organizzato una serie di iniziative comuni per la difesa dei cristiani in Medio Oriente. Così, nel gennaio 2017 si è svolto a Parigi il 5° Forum europeo ortodosso-cattolico, dedicato al tema della minaccia del terrorismo, legato direttamente alla situazione in Medio Oriente. Un evento importante è stato il Summit mondiale in difesa dei cristiani perseguitati, a Washington nel maggio scorso, con 600 rappresentanti delle Chiese di 136 Paesi. Il summit è nato dall’iniziativa congiunta della Chiesa ortodossa russa e l’Associazione evangelica di Bill Graham. Vi hanno partecipato l’arcivescovo di Washington, cardinale Donald Wuerl, e membri del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Papa Francesco e il Patriarca Kirill hanno parlato anche della situazione in Ucraina... Nella dichiarazione comune tra il Papa e il Patriarca bisogna sottolineare l’invito a un’attiva pacificazione e alla solidarietà sociale in Ucraina. Siamo grati alla Santa Sede per l’appoggio alla Chiesa ortodossa ucraina che si è espresso nella condanna dei progetti di legge n. 4128 e 4511, in esame alla Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino, ndr). La loro adozione conferirebbe base legale all’esproprio delle chiese della Chiesa ortodossa ucraina, e alla sua discriminazione. La discussione su questi disegni di legge è stata sospesa, ma non ci sono garanzie che non venga ripresa in una nuova stagione politica.

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Comunicate despre cazuri de tortur i omor ale cretinilor vin i din alte regiuni ale lumii – din Nigeria, Pakistan, Afganistan, India. În Kosovo sunt pângrite lucrurile sfinte religioase, sunt distruse multe biserici, cretinii nu au posibilitate s viziteze mormintele rudelor sale i s se roage Domnului pe pmântul strmoilor si. Cu toate acestea, principalul focar al persecuiilor cretinilor rmâne a fi Orientul Apropiat. Destabilizarea situaiei în Orientul Mijlociu este un rezultat nu doar al rezistenei civile, dar i al faptului c principalele puteri mondiale au în aceast regiune popriile interese politice i economice. Unele ri instiga aici la vrajb interconfesional, ceea ce duce la consecine grave pentru regiune. Când puterile occidentale înarmeaz bandii i ucigai, rpitori de oameni i extremiti, aceasta nu poate fi justificat cu nici un fel de scopuri politice. Ostatici ai politicii statelor occidentale se pomenesc a fi cretinii locali. Evenimentele care se produc acum în Siria trezesc o nelinite profund i îngrijorare pentru destinul cretinilor din aceast ar. Siria este leagnul cretinismului. Anume aici în secolul întâi au aprut unele dintre primele comuniti cretine i a aprut însi denumirea „cretini”. Cretinii sunt populaie indigen a acestei ri i au locuit acolo pe parcursul a douzeci de veacuri. Dup ce în Siria a venit islamul, în decursul multor secole cretinii i musulmanii au trit în pace, pân de curând. Siria oferea lumii un exemplu de armonie interreligioas. Astzi acest echilibru interreligios a fost perturbat. Acum în acele regiuni ale Siriei, unde forele radicale preiau controlul puterii, cretinii devin prima lor int. Sunt distruse i profanate bisericile cretine, sunt omorâi i ucii preoi cretini. Uneori sunt supuse distrugerii i sfinenii musulmane. Este suficient s menionm daunele, cauzate de militanii organizaiei teroriste „Jabhat al-Nusra” Marii Moschee Umayyad din Aleppo. Zeci, sute de mii de cretini au fost forai s prseasc ara sau au devenit refugiai în interiorul rii. Aceast catastrof umanitar care îi afecteaz nu doar pe cretini, dar i pe foarte muli musulmani moderai continua s evolueze. Potrivit unor estimri, deja mai mult de dou milioane de oameni au parasit ara.

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Quoniam autem causa ipsi est id in quo est, imago ipsa filius est eius in quo est, ineffabili generatione, et maxime ingenerabili generatione, aut magis semper generante generatione quod et Alexander dixit. Et dicitur: semper pater, semper filius simul exsistens. Ergo et semper consubstantialis, coexsistens, unum exsistens, in patre filius est. Cum autem operatur, procedit; cum procedit, in filio est pater. Quomodo autem istud, dicemus. Deus et g-logos unum est et unitum, et idcirco g-homoousion. Sed quod deus, iuxta quod deus est, eius quod et esse potentia est, et omnium quae sunt ad id quod est esse causa est. g-logos, iuxta quod g-logos est, paterna est potentia ad subsistere facere ipsum quod est esse, principale ipsum quod est esse, et principium et perfectio. Ab eo enim quod est esse universale et supra universale, omne universale esse et iuxta genera et iuxta species esse et individua quod est esse illis habet. Si igitur g-logos habet esse – est enim g-logos id ipsum quod est esse ipsi – et g-logos ergo ex illo quod est supra universale esse esse est. Sed universale quod est esse g-logos est. Deus autem id quod est supra universale esse. Filius autem quod est universale esse. Pater ergo supra universale quod est esse. g-homoousion ergo in eo quod est esse ad id quod est esse, et quod supra universale ad universale. Hoc autem et progressio est: ab eo enim quod est supra universale universale egreditur, et magis certe intellegenti, et egreditur et manet; non enim derelinquitur universale. Ergo et subsistit per semet ipsum quod est universale, et intus est in eo quod est supra universale; conexum ergo est et inseparatum est. Et istud luminis refulgentia dicitur, omnia luminis habens, sed non accipiens, neque enata, sed connaturalis, et g-homoousios semper exsistens. Non igitur motu locali neque inmutatione. Inmutabilis enim pater et inmutabilis filius, et semper pater, semper filius, etiam si filius credatur in patre imago exsistens et eius quod est esse forma, sicut dictum est, sive iuxta progressum refulgentia luminis filius est.

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