- Lei ha fatto molto per lo sviluppo delle relazioni tra ortodossi e cattolici. Quali sono le sue speranze per il futuro? Un incontro tra il Papa e il Patriarca si potrà realizzare sotto l " attuale Papa Francesco, o era più probabile sotto il pontificato di Benedetto XVI? - È vero, io mi sono molto occupato del dialogo con la Chiesa cattolica, sia negli anni in cui ho diretto il segretariato per le relazioni inter-cristiane nel Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, sia quando, come vescovo di Vienna e Austria, ho esercitato il mio ministero episcopale in un paese cattolico, mantenendo i rapporti con i rappresentanti della Chiesa cattolica in Austria e in Ungheria. Ora, in qualità di Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, ho visitato ogni anno Roma, incontrandomi prima con Papa Benedetto XVI e ora con Papa Francesco e con i responsabili di diversi dicasteri della Curia Romana. Oggi noi, ortodossi e cattolici, ci confrontiamo con problemi simili in tutto il mondo, e le nostre posizioni su molte questioni coincidono in misura considerevole. Il dialogo ortodosso-cattolico si realizzaza a vari livelli: a livello pan-ortodosso nel quadro della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, e a livello della nostra Chiesa locale (il Patriarcato di Mosca è impegnato in dialoghi bilaterali con le Conferenze Episcopali di alcuni paesi). Il dialogo teologico è in corso già da 33 anni, e le sue realizzazioni sono evidenti, così come è evidente l " esistenza di alcune differenze nelle nostre dottrine. Oggi la più importante, ma non l’unica, questione che divide i cattolici e gli ortodossi riguarda il problema del primato nella Chiesa universale. La differenza nella sua comprensione ha costituito, un tempo, uno dei motivi che hanno portato alla divisione tra la Chiesa d’Oriente e d’Occidente. In Oriente, il Papa era riconosciuto come il successore di San Pietro, e la Sede di Roma occupava il primo posto tra le cattedre patriarcali, in conformità con le decisioni dei Concili Ecumenici. Tuttavia, allo stesso tempo, la Chiesa orientale vedeva il vescovo di Roma come un " primo fra pari " (primus inter pares) e non gli ha mai attribuito poteri superiori a quelli dei primati delle altre Chiese.

http://mospat.ru/it/news/51605/

Oltre alle differenze propriamente teologiche, vi sono anche i cosiddetti " fattori non teologici di divisione " . Si tratta, sia della memoria storica delle controversie e dei conflitti del passato, che di una grande quantità di pregiudizi reciproci che anche, purtroppo, di alcuni problemi che sono insorti nel periodo moderno della storia. Nonostante tutto ciò, ortodossi e cattolici possono già lavorare insieme su molte questioni. Tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana esiste già una comprensione comune delle questioni di etica sociale ed economica, di morale tradizionale e di vari altri problemi della società di oggi. Le nostre posizioni sulla famiglia, la maternità, la crisi demografica, sulle questioni di bioetica, sul problema dell’eutanasia e molte altre questioni sostanzialmente coincidono. Questo accordo di base rende possibile per le nostre Chiese di portare già ora la nostra comune testimonianza a Cristo di fronte al mondo laico. Abbiamo un " esperienza molto positiva di organizzazione comune di eventi ortodosso-cattolici, sia nel settore della tutela dei valori morali, che in quello della cooperazione culturale. Oggi c " è un reale interesse da entrambe le parti per uno sviluppo fecondo del dialogo bilaterale tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana. Quanto a un eventuale incontro dei Primati delle nostre Chiese, esso è del tutto possibile, ma deve essere preparato con cura. Noi non escludevamo che tale incontro si potesse realizzare sotto il Papa Benedetto XVI, ma non abbiamo avuto tempo per prepararlo. Non vedo perché ora non potrebbe essere organizzato sotto Papa Francesco. Già lo scorso autunno, mi sembrava che entrambe le parti fissero pronte a cominciare il lavoro preparatorio. Ma gli eventi in Ucraina ci hanno rigettato molto indietro, prima di tutto, a causa delle azioni dei greco-cattolici, che sono visti dalla Chiesa cattolica romana come un " ponte " tra Oriente e Occidente, e che noi invece vediamo come un grave ostacolo al dialogo tra ortodossia e cattolicesimo.

http://mospat.ru/it/news/51605/

еп-ства, что патриарх Московский и всея Руси Алексий II и Свящ. Синод РПЦ оценили как «недружественный шаг», препятствующий диалогу между Церквами. В марте 2002 г. в итал. журнале иезуитов «Civiltà Cattolica» в ст. «Богословские корни конфликта между Москвой и Римом» (Le radici teologiche del conflitto tra Mosca e Roma//La Civiltà Cattolica. R., 2002. N 3642 (16 Marzo). P. 531-541) К. изложил офиц. позицию Папского престола относительно возникшей проблемы. Согласно К., создание католических структур в России не являлось «враждебным актом» по отношению к РПЦ, т. к. принцип канонической территории не может соблюдаться между Церквами, не состоящими в единстве церковного общения, а католики, проживающие в России, «имеют право на пастырское окормление» в рамках полноценных епархий. При этом К. отверг обвинения в прозелитизме, подчеркнув, что католич. Церковь не стремится «переманивать» христиан из других Церквей, но имеет право заниматься евангелизацией среди неверующих независимо от их этнокультурной принадлежности. В ответ председатель ОВЦС МП Смоленский и Калининградский митр. Кирилл (Гундяев ; с 1 февр. 2009 Патриарх Московский и всея Руси) в июне 2002 г. направил К. материалы, свидетельствующие о католич. прозелитизме среди населения России. На встрече К. с митр. Кириллом 19 марта 2003 г. в Женеве была достигнута договоренность о проведении консультаций по проблемам межцерковных отношений. В нач. 2004 г. К. вел переговоры о создании патриархата в Украинской греко-католической Церкви, 19-22 февр. находился с визитом в Москве, во время к-рого встречался с патриархом Алексием II и митр. Кириллом. Учитывая позицию РПЦ и единогласное отрицательное мнение Поместных Православных Церквей, К. заявил о желании Папского престола развивать добрые отношения с Православными Церквами при решении вопроса об униат. патриархате на Украине. 28 авг. того же года по поручению папы Иоанна Павла II в Успенском соборе Московского Кремля К. передал патриарху Алексию II список Казанской иконы Божией Матери из личной папской капеллы в знак стремления к нормализации отношений между Церквами.

http://pravenc.ru/text/Вальтер ...

Da ultimo, un risultato positivo dell’incontro a L’Avana è stato un fatto senza precedenti: il trasferimento di parte delle reliquie di San Nicola di Bari a Mosca e a San Pietroburgo, a maggio e giugno 2017. Per due mesi, quasi due milioni e mezzo di fedeli da Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia e altri Paesi hanno potuto rendere omaggio alle reliquie. San Nicola è uno dei santi più venerati all’Est, come in Occidente. Trasferire da Bari alla Russia parte di queste reliquie è stata una testimonianza concreta di quella tradizione spirituale del primo millennio che unisce cattolici e ortodossi, al di là delle divergenze. Dobbiamo sviluppare la collaborazione in tutte le direzioni indicate per poter risolvere tanti problemi che preoccupano il mondo contemporaneo. Si aspettava una tale partecipazione da parte dei pellegrini? San Nicola è sempre stato uno dei santi più venerati dal popolo russo, a nessun altro santo sono dedicate tante chiese. In primo luogo questa dedizione è legata alla fede della nostra gente, convinta che presto San Nicola risponderà alle loro preghiere e verrà in loro aiuto. Per questo non deve meravigliare che siano venuti così in tanti, pronti a restare in fila per ore, malgrado il maltempo. Con questo pellegrinaggio i fedeli hanno testimoniato la loro fede viva, che 70 anni anni di persecuzione della Chiesa non hanno potuto distruggere. E non soltanto i pellegrini hanno mostrato una fede sincera, ma anche i volontari che li hanno aiutati. Se all’inizio erano soltanto 2.000, alla fine i volontari sono stati più di 14mila. Per la maggior parte giovani, ragazzi e ragazze delle scuole pubbliche. Si è trattato di un passo importante nello sviluppo del legame tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa di Roma. Non di un dialogo a livello di prelati o teologi, ma della partecipazione di milioni di fedeli, grati per la possibilità di baciare i resti del santo più venerato, una devozione che unisce nei fatti i cristiani dell’Est e dell’Ovest.Il trasferimento da Bari alla Russia delle reliquie è stato una testimonianza concreta di quella tradizione spirituale del primo millennio che unisce cattolici e ortodossi, al di là delle divergenze.

http://mospat.ru/it/news/48283/

Come si iscrive in questo contesto la visita del cardinale Parolin a Mosca? Che aspettative avete, quale potrebbe essere per voi il risultato più grande? L’invito a Mosca al cardinale Parolin rientra nell’ambito delle relazioni di Stato tra Russia e Vaticano, che negli ultimi anni si sono intensificate grazie alla vicinanza nelle posizioni di Russia e Santa Sede in tutta una serie di questioni dell’agenda internazionale. Come ho già notato, questo riguarda soprattutto la situazione in Medio Oriente e in Ucraina. Come ha detto lo stesso cardinale, proprio il Medio Oriente e l’Ucraina saranno i temi principali dei suoi colloqui con il presidente e il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa. Ma la visita a Mosca del segretario di Stato Vaticano ha naturalmente un grande significato anche per le relazioni tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa cattolica romana. Accanto ai colloqui con i leader politici, il cardinale incontrerà il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. E si incontrerà con me, come presidente del dipartimento internazionale del Patriarcato di Mosca - struttura responsabile per le attività estere della Chiesa russa. Discuteremo l’intero spettro delle relazioni bilaterali tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica, e spero che tracceremo nuove prospettive per il loro sviluppo. In che modo la Chiesa ortodossa russa, insieme ai rappresentanti delle altre grandi confessioni, aiuta il popolo siriano? La Chiesa ortodossa russa ha sempre sostenuto i legami di amicizia con i popoli del Medio Oriente, considerando come propri i loro drammi. Dai primi giorni della guerra in Siria, il Patriarca di Mosca alza instancabilmente la voce in difesa dei suoi abitanti, sollevando questo tema in tutte le sedi più autorevoli, in Russia e all’estero, comprese le  Nazioni Unite , il Consiglio d’Europa e l’Osce. Con la benedizione del Patriarca Kirill in tutte le nostre chiese e nei monasteri si organizzano raccolte per l’acquisto di aiuti umanitari. Poi con l’aiuto delle strutture statali competenti gli aiuti vengono mandati alle legittime autorità siriane. A questo scopo delegazioni miste, religiose e statali, si sono recate più di una volta a Damasco.

http://mospat.ru/it/news/48283/

  21. Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio ( cfr. Gn 4, 10).Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale.Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di riproduzione biomedica, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore. 22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra ( cfr. Mt 25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre. 23. Dio vi ama e aspetta da ciascuno di voi che siate Suoi discepoli e apostoli. Siate la luce del mondo affinché coloro che vi circondano, vedendo le vostre opere buone, rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli ( cfr. Mt 5, 14, 16). Educate i vostri figli nella fede cristiana, trasmettete loro la perla preziosa della fede ( cfr . Mt 13, 46) che avete ricevuta dai vostri genitori ed antenati. Ricordate che “siete stati comprati a caro prezzo” (1 Cor 6, 20), al costo della morte in croce dell’Uomo-Dio Gesù Cristo. 24. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo.Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. Esortiamo i cattolici e gli ortodossi di tutti i paesi ad imparare a vivere insieme nella pace e nell’amore, e ad avere “gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti” ( Rm 15, 5). Non si può quindi accettare l’uso di mezzi sleali per incitare i credenti a passare da una Chiesa ad un’altra, negando la loro libertà religiosa o le loro tradizioni. Siamo chiamati a mettere in pratica il precetto dell’apostolo Paolo: “Mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui” ( Rm 15, 20).

http://mospat.ru/it/news/inter-christian...

Le osservazioni del documento di Mosca rispetto al Patriarca ecumenico non devono essere viste come dichiarazioni teologiche. Né sono una descrizione esaustiva dei diritti e delle prerogative del primus inter pares nella tradizione ortodossa. Piuttosto, sono modesti tentativi di descrivere la situazione attuale nell’Ortodossia universale. Importanza fondamentale nel documento ha la parola " consenso " . Essa indica un accordo da parte di tutte le Chiese ortodosse, relativo a talune prerogative concesse al Patriarca di Costantinopoli in quanto primo tra i primati. Tali prerogative non sono di natura teologica, né sono legate, per così dire, automaticamente al trono patriarcale della Nuova Roma. Piuttosto, esse derivano da un accordo delle Chiese ortodosse, basato in particolare sulle decisioni delle conferenze pan-ortodosse convocate dal 1960 al 1980 in preparazione del Grande e Santo Concilio della Chiesa ortodossa. Come tutti sappiamo, la pianificazione di questo Concilio si è protratta per oltre mezzo secolo, e fu solo nel marzo 2014 che i Primati delle Chiese ortodosse decisero di accelerare il processo in modo che il Concilio abbia luogo nel 2016, se non insorgeranno ostacoli imprevisti. E’ stato concordato che il Patriarca ecumenico occuperà il posto centrale nel presidio del Concilio. Seduti intorno a lui, alla sua destra e sinistra, saranno i suoi compagni primati, in conformità con i dittici. L " immagine visibile del Concilio esprimerà l’ecclesiologia ortodossa e sarà in contrasto con l " immagine del Concilio della Chiesa cattolica romana, in cui il papa è seduto su un trono speciale, separato dagli altri vescovi. E’ di fondamentale importanza il fatto che le decisioni del Concilio pan-ortodosso saranno prese per consenso, e non a votazione, e che chi le approverà sarà l " intera assemblea dei vescovi, e non un “primate universale”. Questo, ancora una volta, indica una differenza cruciale tra ortodossi e cattolici nella comprensione della sinodalità e del primato. L’ecclesiologia cattolica comporta che il primato, a livello universale, sia superiore alla sinodalità, perché è il Papa che conferma le decisioni del Concilio (Sinodo); senza la sua conferma nessun decreto del Concilio può essere valido. Per gli ortodossi, la sinodalità è superiore al primato, dal momento che il primate è subordinato al Concilio. A livello regionale, si tratta di un primate che è subordinato al Sinodo regionale e ad esso rende conto, nonostante sia lui a convocarlo e presiederlo. A livello universale, è un collegio di primati che deve rendere conto al resto dei vescovi. Il primo gerarca di questo collegio convoca il Concilio e lo presiede, ma insieme ad altri primati pari a lui.

http://mospat.ru/it/news/50932/

Come ha mostrato l " analisi, questa deviazione segna un rifiuto dell " ideale morale cristiano. Oltre all " interpretazione “classica” delle benedizioni come relativa al compimento della volontà di Dio da parte di coloro che vengono benedetti, il documento introduce la nuova interpretazione che non è e non può essere sopportata dalla Sacra Scrittura in quanto la pratica delle benedizioni da essa introdotta è in radicale conflitto con l’insegnamento morale biblico. La comprensione unilaterale e incompleta dell’amore di Dio per l’uomo offerta dalla Dichiarazione sembra molto pericolosa dal punto di vista teologico. Sulla base di questa comprensione, le nozioni di peccato e pentimento vengono praticamente rimosse dalla relazione tra Dio e l’uomo, il che porta a una logica paradossale, secondo la quale le persone in relazioni peccaminose ricorrono non al pentimento e allo sforzo spirituale, ma a qualche forma di benedizione della loro vita, sperando di ricevere “guarigione” ed “elevazione”. Allo stesso tempo, nella Dichiarazione non è articolato che prima della “guarigione” e dell’“elevazione” la persona debba almeno avere l’intenzione di rinunciare alla relazione peccaminosa. Nel contesto dei processi in corso nella comunità cristiana, questo documento può essere considerato come un passo verso il pieno riconoscimento delle “unioni tra persone dello stesso sesso” come norma da parte della Chiesa cattolica romana, cosa che è già avvenuta in molte comunità protestanti. Tutti i credenti, compresi quelli con inclinazioni omosessuali, hanno bisogno di una pastorale che, però, deve essere finalizzata non a legittimare uno stile di vita peccaminoso, ma a guarire l " anima di una persona afflitta, come è giustamente scritto nei “Fondamenti della concezione sociale della Chiesa ortodossa russa”: “I desideri omosessuali, così come altre passioni che torturano l " uomo caduto, vengono guariti dai sacramenti, dalla preghiera, dal digiuno, dal pentimento, dalla lettura delle Sacre Scritture e degli scritti patristici, nonché dalla comunione cristiana con credenti pronti per dare sostegno spirituale.

http://mospat.ru/it/news/91616/

Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Saluto del metropolita al Sinodo dei vescovi cattolici Riportiamo integralmente, in traduzione italiana, il testo del saluto del metropolita Hilarion alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica, dedicata al tema " Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo moderno " (Città del Vaticano, 20 ottobre 2015). Santità, Beatitudini, Eminenze e Eccellenze,   a nome di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill e di tutta la Chiesa ortodossa russa rivolgo il nostro saluto fraterno a tutti voi, in occasione della XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi della Chiesa cattolica, dedicata al tema della famiglia. Nel nostro mondo turbolento e inquietante, l’uomo ha bisogno di basi solide e incrollabili su cui poggiare, per costruire su di esse con fiducia la propria vita. La società laica, orientata principalmente alla soddisfazione dei desideri individuali, non può dare alla persona orientamenti morali chiari. La crisi dei valori tradizionali cui assistiamo nella società dei consumi, porta ad una contraddizione tra diverse preferenze, anche nelle relazioni familiari. Così, se il femminismo estremo vede nella maternità un ostacolo alla realizzazione della donna, d " altra parte, il fatto di avere un figlio è sempre più considerato un diritto che può essere raggiunto con qualsiasi mezzo. Sempre più spesso, la famiglia è vista come un’unione di due persone, indipendentemente dal loro sesso, e si ritiene che l’individuo possa scegliere l’appartenenza all’uno o all’altro sesso, secondo il gusto personale. D " altra parte, si presentano nuovi problemi che riguardano direttamente i fondamenti della famiglia tradizionale. I conflitti armati nel mondo moderno causano un esodo di massa dalle regioni colpite dalla guerra verso i paesi più ricchi. L’emigrazione spesso porta alla rottura dei legami familiari, e crea nel contempo un nuovo ambiente sociale in cui nascono legami che hanno spesso carattere interetnico e interreligioso.

http://mospat.ru/it/news/50084/

Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il metropolita Antonij incontra il nuovo Primate della Chiesa cattolica siro-malabarese Servizio di comunicazione del DECR, 24.02.2024. Il 24 febbraio il metropolita Antonij di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, in visita in India, ha incontrato l " arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly, Mar Raphaël Thattil, eletto primate della Chiesa cattolica siro-malabarese. Lo stesso giorno, il Presidente del DECR ha preso parte al ricevimento in onore dell " arcivescovo maggiore Mar Raphaël Thattil da parte del Catholicos della Chiesa malankarese, Mar Basilio Thommaso Matteo III, presso la residenza patriarcale e sinodale della Chiesa dell " India, a Kottayam. Al ricevimento hanno partecipato anche i membri del Santo Sinodo della Chiesa malankarese e le persone che hanno accompagnato il metropolita Antonij nella sua visita in India: lo ieromonaco Stefan (Igumnov), segretario del DECR per le relazioni intercristiane, e il diacono Nikolaj Vasin , segretario del Presidente del DECR. Stampa la pubblicazione Condividere: Page is available in the following languages Commenti

http://mospat.ru/it/news/91415/

   001    002    003    004    005    006    007    008    009   010