Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Ha avuto luogo un incontro tra i vertici del distretto metropolitano del Kazakistan con una delegazione della Chiesa cattolica siro-malankarese Servizio di comunicazione del DECR, 25.04.2024. Il 23 aprile, nella sala del trono del Centro amministrativo spirituale e culturale San Giuseppe Chernov del distretto metropolitano del Kazakistan, si è svolto un incontro tra il metropolita di Astana e del Kazakistan Alexandr e una delegazione della Chiesa cattolica siro-malankarese, guidata dal Nunzio Apostolica presso la Repubblica del Kazakistan, monsignor George Panamthundil. Il sito web del distretto metropolitano del Kazakistan riferisce che all " incontro hanno partecipato anche l " amministratore della diocesi cattolica romana della Santissima Trinità ad Alma-Ata monsignor José Lois Mumbiela Sierra, il vescovo della diocesi di Patanamtittha Samuel mar Irenaeus (arcidiocesi di Trivandrum) e il clero diocesano: il rettore della parrocchia pellegrina di San Giorgio nel villaggio di Chandanappalli padre Babi Varegeze e padre John Vilaial; suor Daria Golukova dalla Nunziatura apostolica, i parrocchiani della chiesa di San Giorgio, il vescovo di Taldygorkan Clavdian, il segretario del distretto metropolitano del Kazakistan O.N. Ovchinnikov, il decano delle parrocchie di Astana, l " archimandrita Serghij (Karamyshev), il direttore della segreteria del metropolita Alexander lo ieromonaco Prochorus (Endovitsky), il direttore della segreteria amministrativa del capo del distretto metropolitano il sacerdote Gheorghij Sidorov e il direttore del protocollo del metropolita il protodiacono Roman Golovin. Il metropolita Alexandr ha parlato agli ospiti dei festeggiamenti del venticinquesimo anniversario dell " erezione della diocesi di Astana e Alma-Ata e dei preparativi per il cinquantesimo anniversario del riposo nel Signore del metropolita Iosif (Chernov). Il metropolita ha informato i presenti della creazione nella capitale meridionale del Kazakistan di una casa museo dedicata a Sant’Iosif. “Attualmente siamo riusciti a restaurare il vecchio edificio dove visse e lavorò il sempre memorabile vescovo; siamo soddisfatti della quantità di oggetti che abbiamo raccolto per le mostre future”, ha osservato il саро del distretto metropolitano.

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- I giorni scorsi i media hanno diffuso la reazione dell " arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina alla dichiarazione comune del Papa e del Patriarca. E’ stata una reazione molto negativa, molto offensiva, non solo per noi, ma anche per il Papa. Queste dichiarazioni dimostrano che la dirigenza della Chiesa greco-cattolica ucraina resta fedele, come si dice, al suo solito repertorio. Non sono disposti ad ascoltare non solo la voce del nostro Patriarca, ma anche la voce del Papa. Hanno la loro agenda politicizzata, i loro clienti che pongono loro dei compiti concreti, e loro fanno quanto viene loro richiesto, e anche il Papa non ha alcuna autorità per loro.   - Che passi comuni si possono fare per trovare un’intesa coi greco-cattolici? Forse si potrebbe costituire una commissione mista della Chiesa russa con la Chiesa cattolica? - L " idea di creare una sorta di commissione che aiuti a risolvere il problema dell’uniatismo, effettivamente, esiste. Ma è difficile immaginare i compiti specifici di questa commissione, soprattutto considerando l’atteggiamento dei capi della chiesa greco-cattolica. All’inizio degli anni ‘90, è stata creata una commissione quadripartita per risolvere i problemi concreti, pratici, di convivenza tra ortodossi e greco-cattolici in Ucraina occidentale. Ma i greco-cattolici sono usciti in maniera unilaterale da questa commissione, non hanno voluto parteciparvi. Penso che questo sia dovuto al fatto che loro non vogliono percorrere quel cammino che il Papa e il Patriarca ci indicano nella loro dichiarazione congiunta. Il percorso che propongono il Papa e il Patriarca è un percorso di cooperazione in quelle aree in cui tale cooperazione è possibile. E’ un cammino di rinuncia alla concorrenza e di passaggio a un rapporto fraterno. Ma i greco-cattolici non vogliono questo. La loro retorica è aggressiva, ostile, sfrontata, ed è in netto contrasto non solo con il contenuto della dichiarazione, ma anche con il suo stile, con il suo messaggio pastorale, con quello spirito di riconciliazione che emana dalla dichiarazione.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Sull’atteggiamento ortodosso nei confronti della nuova pratica di benedizione “delle coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso” nella Chiesa cattolica romana Introduzione   Una nuova pratica di benedizioni “di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso” è presentata nel documento Fiducia supplicans (dal latino “la fiducia supplicante”), adottato dal Dicastero per la Dottrina della Fede della Chiesa cattolica romana. Pubblicato dalle risorse ufficiali del Vaticano il 18 dicembre 2023, il documento è stato firmato dal Prefetto del Dicastero, Cardinale Manuel Fernández, e dal Segretario per la Sezione Dottrinale, Armando Matteo, essendo stato approvato e firmato da Papa Francesco. La Dichiarazione Fiducia supplicans risponde alle domande dell’opinione pubblica cattolica circa il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede a un dubium riguardante la benedizione di coppie omosessuali del 22 febbraio 2021, il quale ha ribadito inequivocabilmente l’impossibilità di benedire “le unioni tra persone dello stesso sesso”. Questa posizione univoca ha subito modifiche nel nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato dal Papa, che suggerisce di riconoscere la possibilità di benedire le coppie “in situazioni irregolari” e le “unioni di persone dello stesso sesso” in determinate condizioni. Le idee espresse in Fiducia supplicans costituiscono una deviazione considerevole dall " insegnamento morale cristiano e richiedono un " analisi teologica.   1. Sulla comprensione “classica” e “ampliata” delle benedizioni nella Fiducia supplicans   Secondo la Dichiarazione, l " attributo fondamentale di una benedizione è che essa ha come scopo “la lode di Dio e il profitto spirituale del suo popolo” . L’interpretazione “classica” delle benedizioni “ richiede che quello che si benedice sia conforme alla volontà di Dio espressa negli insegnamenti della Chiesa” .

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Intervista del metropolita Hilarion alla testata americana National Catholic Register Rispondendo alle domande di Edward Pentin, corrispondente romano della testata cattolica americana National Catholic Register,  il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca parla del Concilio Pan-ortodosso previsto per il 2016, dell’attuale situazione in Ucraina, dei rapporti ortodosso-cattolici (cfr. http://www.ncregister.com ) - Che importanza ha per la Chiesa ortodossa il Concilio Pan-ortodosso previsto per il 2016? Può  essere visto come qualcosa di simile al Vaticano II nella storia della Chiesa cattolica ? - Il Concilio Pan-ortodosso è importante in quanto sarà il primo Concilio, dopo l " era dei Concili Ecumenici, in cui saranno rappresentate tutte le Chiese ortodosse riconosciute oggi come tali. Per più di 12 secoli, ci sono stati dei Concili a vari livelli, ad alcuni dei quali hanno partecipato anche rappresentanti di varie Chiese, ma questo sarà il primo autenticamente pan-ortodosso di questo periodo. Questo Concilio è il frutto di un lungo lavoro svolto dalle Chiese ortodosse locali per oltre 50 anni. Non direi si possa confrontarlo con il Concilio Vaticano II, perché l’ordine del giorno è completamente diverso. Inoltre, non ci aspettiamo da questo Concilio alcuna riforma che cambi in modo sostanziale la vita dell " Ortodossia.   - Il Patriarca Kirill ha detto che il Concilio Pan-ortodosso deve affrontare questioni come l " espulsione dei cristiani dalle regioni del Medio Oriente e Nord Africa, il culto del consumismo, la distruzione dei fondamenti della morale e della famiglia, la clonazione e la maternità surrogata. Che importanza hanno questi problemi per Lei, vorrebbe che anche altri temi, come l " unità con la Chiesa cattolica, fossero inclusi nell " agenda del Concilio?

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Репортажи Открылась русская онлайн-версия журнала La Civiltà Cattolica Презентация ресурса приурочена к 5-летию встречи в Гаване Папы Франциска и Патриарха Кирилла 12.02.2021 14:11 Москва, 12 февраля, Благовест-инфо. Открытие онлайн-версии на русском языке журнала Общества Иисуса La Civiltà Cattolica состоялось 11 февраля, накануне пятой годовщины встречи в Гаване Папы Римского Франциска и Патриарха Московского и всея Руси Кирилла. Презентация ресурса прошла на русском и итальянском языках на платформе ZOOM, координировал ее работу о. Штефан Липке SJ. Видеоприветствие участникам направил ординарий Архиепархии Божией Матери в Москве архиепископ Павел Пецци. На встрече присутствовали главный спонсор издания, директор банка «Интеза» профессор Антонио Фаллико, посол Италии в РФ Паскуале К.Терраччано, апостольский нунций в РФ архиепископ Джованни Д " Аниелло, главный редактор журнала о. Антонио Спадаро SJ; иеромонах Иоанн (Гуайта), священник Виктор Жук SJ.   Посол Италии в РФ Паскуале К.Терраччано выразил радость, что отныне старейший журнал, посвященный итальянской культуре, будет обращаться и к русскоязычной публике, «послужит диалогу, укреплению связей между народами и культурами, взаимопониманию, дружбе - особенно в такое непростое время». Качество публикаций этого журнала, отметил посол, он имел возможность оценить, когда еще был молодым дипломатом.  Профессор Антонио Фаллико  также выразил радость, что русское издание пополнит ряд других версий – на английском, французском, китайском, японском, корейском языках. Журнал начал издаваться в апреле 1850 года в Неаполе группой иезуитов, и уникальность его в том, что он продвигает «глобальный взгляд на проблемы, которые касаются религии, общества, окружающей среды, человека, мира в целом», сказал Антонио Фаллико, ссылаясь на слова Папы Франциска. Авторы журнала придерживаются «диалектического открытого метода исследования». Профессор напомнил и о том, что первым иезуитом, ступившим на русскую землю, был Антонио Поссевино, который предстал перед царем Иоанном IV (Грозным). Он был послан, чтобы сыграть посредническую роль в создании коалиции против Османской империи, и его записи до сих пор остаются важным источником информации о той встрече. Также не стоит забывать, продолжил Антонио Фаллико, что Общество Иисуса обязано России сохранением своего существования: после роспуска ордена Папой Климентом XIII,  его члены, лишенные гражданства и общественного признания, нашли прибежище в России, где императрица Екатерина II позволила им остаться в империи.  

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“Adesso è giunta l’ora di pensare seriamente alla soluzione dei problemi che Siria dovrà affrontare dopo lo stabilimento della pace. La questione di primaria importanza è creazione delle condizioni di una vita sicura per i cristiani e di ritorno dei profughi. È necessario restaurare le chiese, le infrastrutture e le case distrutte” - ha ricordato Sua Santità, sottolineando che la Chiesa ortodossa russa si adopererà per contribuire a questo processo. Ha anche menzionato che uno dei passi concreti nello sviluppo della collaborazione ortodosso-cattolica in questo campo è stata la visita di un gruppo congiunto della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica romana in Libano e in Siria nel aprile 2016. “Le consultazioni con dei rappresentanti delle confessioni locali, svoltesi nel corso della visita, devono servire da base per la elaborazione degli ulteriori progetti comuni, mirati al supporto dei fratelli e delle sorelle sofferenti” - ha ribadito il Patriarca. Seguendo la chiamata dell’incontro all’Avana, nel 2017 gli ortodossi e i cattolici hanno organizzato una serie di attività sulla protezione dei cristiani mediorientali. Così, nel gennaio 2017 a Parigi ha avuto luogo il V Forum europeo cattolico-ortodosso, dedicato al problema del terrorismo, che oggi riguarda tutti senza eccezioni e che è direttamente legato alla situazione nel Medio Oriente. Nel loro messaggio conclusivo i partecipanti del Forum hanno ribadito la necessità di una stretta collaborazione tra i cattolici e gli ortodossi di fronte alle sfide, prima inimmaginabili, che sta affrontando il mondo contemporaneo. Hanno anche espresso solidarietà con i cristiani perseguitati dell’Africa, dell’Asia e del Medio Oriente e hanno condannato qualsiasi forma di discriminazione, basata sulla religione. Un evento importante è stato il Summit mondiale in difesa dei cristiani perseguitati, che si è svolto in maggio a Washington e ha riunito 600 delegati da 136 paesi. Il summit è stato organizzato grazie a un’iniziativa comune della Chiesa ortodossa russa e l’Associazione evangelica di Billy Graham. Vi hanno partecipato dei rappresentanti delle Chiese ortodosse, della Chiesa cattolica romana, delle varie denominazioni protestanti, nonché delle Chiese orientali. Soprattutto è stato molto attiva la partecipazione del cardinale Donald Wuerl, arcivescovo di Washington, e dei rappresentanti del Pontificio consiglio per la promozione dell " unità dei cristiani.

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Tale pratica è in diretta contraddizione con la morale cristiana, con le norme morali che sono alla base dell " insegnamento del Vangelo. L’abbandono delle norme etiche fondamentali rende incerto il confine tra peccato e virtù, priva la persona degli orientamenti morali e la rende impotente di fronte alle proprie passioni. Nella Chiesa evangelica luterana di Finlandia negli ultimi anni si è intensificato il dibattito su queste questioni. La discussione di questi temi nell’ambito del dialogo teologico con la Chiesa ortodossa russa avrebbe potuto dare un contributo allo sviluppo di argomenti pertinenti. Purtroppo, i partner finlandesi non erano pronti a discutere di tali argomenti nel linguaggio della teologia, né in termini di praticità, a partire dalla tradizione comune della Chiesa e dalla dottrina cristiana della moralità. Come ha fatto notare il Patriarca di Mosca e tutta le Rus’ Kirill in occasione dell " incontro con l " arcivescovo Kari Mäkinen, che ha avuto luogo il 2 settembre di quest " anno a Mosca, oggi ognuna delle Chiese si trova ad affrontare una scelta morale grave - se rimanere fedeli a Cristo, oppure eludere la sua vocazione storica, che è quella di condurre gli uomini alla salvezza. La risposta a questa scelta dovrà essere data davanti alle generazioni future e a Dio. Un dialogo teologico su larga scala con la Chiesa evangelica luterana di Finlandia, come è stato nei decenni precedenti, ora sembra impossibile. Tuttavia, la Chiesa ortodossa russa spera di mantenere e sviluppare le relazioni con questa Chiesa relativamente al servizio sociale, al mantenimento della pace e in altri campi. Il 16 settembre nella capitale giordana di Amman ha iniziato i suoi lavori la XIII sessione plenaria della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica romana. Qual è lo scopo della commissione? Quali domande saranno prese in considerazione alla sessione plenaria della Commissione mista all " inizio dei suoi lavori ad Amman? La Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica romana è stata fondata nel 1979 come una piattaforma per la discussione di questioni teologiche rilevanti per le due Chiese. La Commissione, che è composta da un numero uguale di rappresentanti delle Chiese ortodosse e della Chiesa cattolica romana, ha iniziato la sua attività nel 1980.

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Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Esequie dell " arcivescovo Longin Esequie dell " arcivescovo Longin Il 28 agosto 2014, nel giorno della festa della Dormizione della Madre di Dio, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha celebrato a Bonn la Divina Liturgia nella chiesa cattolica di San Sebastiano, messa a disposizione per il culto ortodosso. Hanno concelebrato col metropolita l " arcivescovo Feofan di Berlino e Germania, il vescovo Evmenios (Tamiolakis) di Lefkimi (Patriarcato di Costantinopoli), e il clero della diocesi tedesca della Chiesa ortodossa russa. Al servizio di culto hanno partecipato: in rappresentanza della Chiesa cattolica romana, monsignor Albert Rauch, direttore dell " Istituto delle Chiese Orientali a Regensburg (Germania); il rappresentante speciale del Patriarca della Chiesa siro-ortodossa, arciprete Samuel Gyumyus; il direttore dell " Istituto ecumenico «Johann-Adam-Mehlerm», dr. Johannes Eldeman; altri rappresentanti della Chiesa cattolica romana, della Chiesa evangelica luterana e personalità pubbliche, nonché il console generale della Federazione Russa a Bonn E.A. Shmagin. In chiesa erano presenti parenti e amici del defunto arcivescovo Longin e molti parrocchiani. Commemorando la figura dell’arcivescovo Longin, il metropolita Hilarion ne ha sottolineato la dedizione alla Chiesa, la perseveranza nelle prove e nella malattia, la grande sensibilità verso la sofferenza di ogni prossimo, la capacità di gioire e lavorare per il bene della Chiesa anche nella sofferenza. Malato fin dalla giovinezza, l’arcivescovo Longin aveva subito una cinquantina di operazioni chirurgiche. Nonostante l’infermità, per quasi vent’anni egli è stato a capo della rappresentanza della Chiesa ortodossa russa in Germania, lavorando con grandi energie e perenne ottimismo, trasmettendo gioia a chi lo circondava. Sensibile alle sofferenze degli altri, dopo l’incidente di Cernobyl adottò un gran numero di bambini malati, li curò, allevò e diede loro un’istruzione, come un padre.

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Infine, nell’aprile 2017 sotto l’egida del Consiglio presidenziale per la cooperazione con le istituzioni religiose è stato istituito un gruppo di lavoro di cui fanno parte delegati di confessione cristiana e musulmana. Tra le sue attività la raccolta di generi di prima necessità e medicine che in giugno sono stati inviati in Siria. Tutti i partecipanti al progetto intendono continuarlo nel prossimo futuro. Tornando ai rapporti tra cattolici e ortodossi, qual è a suo avviso il più grande ostacolo che ancora si pone tra le due Chiese? La questione più delicata nelle relazioni tra le nostre Chiese è l’”unia”, che da secoli danneggia pesantemente i rapporti tra ortodossi e cattolici (si definiscono uniate le chiese orientali con rito proprio che, in età moderna, ristabilirono la comunione con la Chiesa di Roma, ndr). Nella dichiarazione comune di Papa Francesco e del Patriarca Kirill si sottolinea che «il metodo dell’uniatismo del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità». Oggi è possibile osservare le conseguenze devastanti dell’unia per l’Ortodossia nelle azioni provocatorie e aggressive della Chiesa greco-cattolica ucraina, cresciute di intensità dopo i fatti di Kiev del febbraio 2014. Negli ultimi anni abbiamo ascoltato dalla dirigenza uniate una gran quantità di dichiarazioni politicizzate e aggressive, offensive nei confronti della Chiesa ortodossa russa e del suo Rappresentante. Assistiamo a un’espansione del proselitismo, che si manifesta nella formazione di nuove strutture canoniche della Chiesa greco-cattolica ucraina nelle terre tradizionalmente ortodosse nel Sud e nell’Est dell’Ucraina. Ci sono stati chiari inviti alla violenza e tentativi di esproprio di chiese ortodosse da parte degli uniati. Questi attacchi non possono certo aiutare la comprensione e la fiducia tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana. E tuttavia non perdiamo la speranza di poter trovare in futuro una soluzione a questi gravi problemi. Siamo anche riconoscenti a Papa Francesco per la comprensione che ha della posizione del Patriarcato, e la sua disponibilità a una collaborazione costruttiva.

http://mospat.ru/it/news/48283/

Il documento di Ravenna non fa menzione di alcuna differenza nell’ecclesiologia tra ortodossi e cattolici; in tal senso esso è fuorviante. Dopo aver parlato del modo in cui la Chiesa è organizzata amministrativamente nella tradizione occidentale e in quella orientale, il documento non menziona da nessuna parte che si tratta di due diversi modelli di amministrazione della Chiesa: uno centralizzato e basato sulla percezione della giurisdizione universale del Papa; l " altro decentrato e basato sulla nozione della comunione delle Chiese locali autocefale. Il documento di Ravenna tenta di presentare le strutture ecclesiali di entrambe le tradizioni, come quasi identiche a tutti e tre i livelli. Tuttavia, se esiste una notevole similarità riguardo al livello locale (diocesano), vi è però una differenza enorme tra Oriente e Occidente su come le strutture ecclesiali sono formate ai livelli regionale e universale. Nella tradizione ortodossa, a livello regionale, o meglio a livello di una Chiesa autocefala, c " è un sinodo e un primate con prerogative chiare. Nella Chiesa cattolica non c " è primato a livello regionale. Chi, per esempio, è il primate della Chiesa cattolica in Polonia? E " il metropolita di Gniezno, che ha il titolo onorifico di “primate”, ma non esercita alcun primato? O è il presidente della Conferenza episcopale, che cambia a rotazione ogni quattro anni? O è uno dei cardinali più anziani? In effetti, le Conferenze Episcopali cattoliche che sono state costituite di recente possono solo molto lontanamente essere confrontate ai Sinodi delle Chiese ortodosse locali. Vi è infatti un solo primato nella Chiesa cattolica, quello del papa. Questo primato si crede che sia istituito di jure divino e che proceda direttamente dal primato di San Pietro in seno al collegio degli apostoli. E’ il papa che conferma le decisioni dei concili, sia locali che universali, è lui che dà il proprio accordo ad ogni nomina episcopale e che incarna la pienezza del potere ecclesiale. Un tale primato non è mai esistito nella tradizione ortodossa, anche se c " è una taxis (ordine) stabilita, in base alla quale uno dei primati gode del primo posto.

http://mospat.ru/it/news/50932/

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