Riguardo alla Chiesa ortodossa russa, essa, consapevole della responsabilità particolare del destino dei popoli che storicamente le appartengono, cerca di fare tutto per educare la gente alla fedeltà alla verità di Dio, al rispetto della tradizione e all’amore per il suo Paese. Recentemente, la Chiesa ortodossa russa ha fondato l’Esarcato patriarcale dell’Africa e lavora sul continente africano, occupandosi della cura pastorale dei nostri compatrioti che ci vivono e anche degli ortodossi locali. La necessità di sviluppare la nostra attività in Africa è nata dopo lo scisma nell’Ortodossia mondiale. Ebbene, la presenza della Chiesa ortodossa russa sul territorio africano non è una novità senza precedenti. Le parrocchie russe cominciarono ad apparire sul continente ancora nel XIX e all’inizio del XX secolo. Per esempio, in Abissinia nel 1889 e nel 1896 furono costruite chiese russe. Una parrocchia permanente della Chiesa ortodossa russa in Egitto fu creata nel 1914. Dopo la rivoluzione in Russia e con l’arrivo dei profughi dal nostro Paese, le parrocchie in Africa si moltiplicarono: nel 1920 fu consacrata una chiesa in Tunisia, nel 1922 fu creata una parrocchia in Algeria, nel 1927 furono aperte le parrocchie ortodosse russe in Marocco. Nel 1998 ho consacrato la prima chiesa russa nella Repubblica Sudafricana. Come Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e poi come Patriarca, dal 1971 al 2016 ho visitato 18 Paesi sul continente africano: al Nord, al Sud, all’Est, all’Ovest e nel centro stesso. Considero particolarmente importante il mio incontro con il Sig. Nelson Mandela a casa sua in Soweto all’inizio di novembre del 1990. L’11 febbraio di quel anno, egli fu liberato dalla prigione, e sono stato forse il primo straniero ricevuto da lui. Il Sig. Mandela mi chiese di trasmettere alle autorità dell’Unione Sovietica la sua gratitudine per l’aiuto decisivo nel sostegno e nel rifornimento di tutto il necessario per la lotta contro il regime dell’Apartheid. Come si sa, nel 1994 egli diventò Presidente del Sudafrica. Ora permettetemi di tornare alla tematica attuale.

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Purtroppo, nel 2019 il Primate della Chiesa greca di Alessandria, il Patriarca Teodoro, sotto la spinta esteriore, ha deciso di riconoscere la struttura scismatica in Ucraina, così violando bruscamente i canoni ecclesiastici. Queste circostanze tristi, ripeto, hanno costretto la Chiesa ortodossa russa a creare nel dicembre del 2021 l’Esarcato patriarcale dell’Africa, il cui scopo è la cura pastorale sia dei russi che vivono sul continente che i cristiani indigeni, i quali hanno voluto accedere alla tradizione ortodossa antica, custodita nella Chiesa russa. In un anno e mezzo, l’Esarcato patriarcale dell’Africa ha aperto più di 200 parrocchie in 25 Paesi africani. Oltre allo sviluppo della vita liturgica, siamo riusciti a iniziare molti progetti umanitari ed educativi, per esempio, la traduzione dei libri nelle lingue locali, e molti altri. La fondazione e l’attività intensa dell’Esarcato hanno suscitato un grande interesse verso la Chiesa ortodossa russa da parte degli africani. Per molti è importante che siamo una Chiesa che custodisce con cura la successione apostolica nella dottrina, nei sacramenti e nell’esperienza spirituale, una Chiesa che non distorce le norme morali comandate da Dio, a favore delle tendenze ideologiche alla moda. Sviluppando la nostra attività pastorale, cerchiamo di contribuire al rafforzamento delle relazioni fra la Russia e l’Africa, al miglioramento della vita della gente. Nei luoghi, dove vengono create le nostre parrocchie, emergono nuove scuole, pozzi d’acqua, centrali elettriche, ospedali e centri culturali. Siamo pronti a collaborare in modo costruttivo anche con altre organizzazioni africane. Le nostre parrocchie ottengono la registrazione nel pieno rispetto della legislazione dei Paesi, dove vengono fondate. Vorrei perciò ringraziare di cuore i leader di questi Stati. Il Patriarcato di Mosca è aperto a qualsiasi iniziativa, finalizzata al bene della gente, alla pace e all’aiuto ai sofferenti. Rivolgendomi con amore agli abitanti del continente africano, invoco su di voi la benedizione di Dio. Il Signore doni ai popoli dei vostri Paesi pace e benessere, e alle autorità statali saggezza, pazienza e forza. Spero che l’attuale Forum aiuti lo sviluppo ulteriore della collaborazione fra i nostri popoli in tutte le sfere della vita sociale.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Discorso di Sua Santità il Patriarca Kirill al II Summit Russia – Africa Il 27 luglio 2023, a San Pietroburgo, ha avuto luogo la plenaria del Forum economico e umanitario Russia – Africa nel contesto del II Summit Russia - Africa. Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ è intervenuto al Forum con un discorso, dedicato alle questioni attuali delle relazioni russo-africane e della missione della Chiesa ortodossa russa sul continente africano. Eccellenza, Egregio Vladimir Vladimirovich, Presidente della Federazione Russa! Eccellenza, Egregio Sig. Asali Assumani, Presidente dell’Unione delle Isole Comore! Illustri autorità e rappresentanti dei Paesi dell’Africa! Un caloroso benvenuto a tutti voi. Ringrazio per l’invito a intervenire a questo incontro così rappresentativo, dedicato allo sviluppo della collaborazione fra la Russia e gli Stati del continente africano. Questo Forum è veramente un evento eccezionale nella vita internazionale, il quale ha una dimensione politica, economica e spirituale-culturale importante. Nonostante la lontananza geografica, i popoli dei nostri Paesi sono legati dai buoni rapporti di vecchia data. Il segreto di tale amicizia è abbastanza semplice: la Russia non ha mai considerato il continente africano come spazio per trarrne profitto o come oggetto di colonizzazione, e non ha mai parlato con i popoli dell’Africa in tono arrogante, dalla posizione di superiorità e di forza. Nei momenti storici difficili, abbiamo sempre cercato di mostrare solidarietà e l’aiuto reciproco. Nei tempi non facili e responsabili della lotta per l’indipendenza e l’autodeterminazione dei Paesi dell’Africa, la Russia ha cercato di sostenere attivamente questi popoli, e poi, assieme a loro, ha lavorato sulla formazione di una vita di pace, sullo sviluppo di molti progetti di infrastruttura. Trovo formidabile che questa collaborazione continui anche oggi.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Putin al Concilio dei Vescovi Il 1 dicembre 2017 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha parlato alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, svoltosi a Mosca nella Cattedrale di Cristo Salvatore e programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato in Russia.  Al Concilio dei Vescovi, che è l " organo supremo della Chiesa, partecipano i vescovi del Patriarcato di Mosca in Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Estonia, e in più di 20 altri Paesi, dove ci sono diocesi della Chiesa ortodossa russa.  Le sessioni plenarie del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa si sono svolte dal 29 novembre al 2 dicembre. Sono state discusse questioni di attualità della vita della Chiesa ortodossa russa e problemi internazionali, in particolare lo scisma della Chiesa in Ucraina e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Durante l " incontro, Vladimir Putin ha presentato in dono al Patriarca Kirill l " icona di San Nicola di Mozhajsk, copia dell’«immagine rimasta indenne» di San Nicola il Taumaturgo della Torre Nikolskaya del Cremlino di Mosca.  Il Concilio dei Vescovi si è consluso il 4 dicembre in occasione della festa della Presentazione al Tempio della Madre di Dio e del centenario dell " intronizzazione del Patriarca Tichon, con la celebrazione della divina Liturgia. Discorso del apresidente Vladimir Putin alla riunione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa Santità! Stimati partecipanti al Concilio dei Vescovi! Prima di tutto desidero ringraziarvi sinceramente per l " invito a partecipare al Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, programmato per il centenario della restaurazione del Patriarcato – un evento che è diventato decisivo per la vita della Chiesa ortodossa russa, per il nostro popolo, per l " intero Stato.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Sua Santità il Patriarca Kirill ha inaugurato un simposio dedicato al primato e alla sinodalità nell’Ortodossia Il 16 settembre 2021 nella Sala di san Sergio della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca sono cominciati i lavori del simposio “L’Ortodossia mondiale: primato e sinodalità alla luce della dottrina ortodossa”. Il simposio è stato organizzato dalla Commissione biblico-teologica sinodale, dal Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, dalla Scuola degli studi teologici superiori santi Cirillo e Metodio. L’evento è sostenuto dalla Fondazione per il sostegno della cultura e del patrimonio cristiani. Il simposio è stato aperto dal discorso inaugurale di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Dopo aver segnalato l’attualità del tema, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato: “La situazione nella famiglia delle Chiese ortodosse autocefale suscita una grande preoccupazione. La situazione nel mondo ortodosso può essere valutata come critica. La crisi è evidentemente testimoniata dal dissenso fra gli ortodossi per quanto riguarda la struttura dell’Ortodossia universale, il primato e la sinodalità, la correlazione dell’ordine canonico della Chiesa con l’azione nella sfera del governo ecclesiastico”. Sua Santità ha indicato l’influenza di certe forze politiche su questa crisi. “È impossibile negare che nel mondo ci siano coloro che vorrebbero distruggere le fondamenta della vita ortodossa, seminare la divisione e l’odio fra i popoli e le Chiese. Si può tracciare la tendenza evidente di creare una barriera, se non affatto strappare l’Ortodossia greca, l’Ortodossia mediterranea dall’Ortodossia slava, e prima di tutto, dalla Chiesa ortodossa russa. Cioè ripetere il modello dello scisma del 1054 e così indebolire la Chiesa ortodossa, la quale oggi, oso dirlo, come poche altre confessioni cristiane, realizza ed è capace di realizzare il servizio profetico, primo di tutto, valutando tutto ciò che succede alla civiltà umana”, ha detto il Patriarca.

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Commento del metropolita Antonij di Volokolamsk sull " adozione del documento “La guerra in Ucraina, pace e giustizia nella regione europea” da parte del CEC Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Commento del metropolita Antonij di Volokolam… Commento del metropolita Antonij di Volokolamsk sull " adozione del documento “La guerra in Ucraina, pace e giustizia nella regione europea” da parte del CEC Servizio di comunicazione del Decr, 08.09.2022. Il metropolita Antonij di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, capo della delegazione della Chiesa ortodossa russa all " XI Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese a Karlsruhe (Germania), ha commentato l " adozione del documento “La guerra in Ucraina, pace e giustizia nella regione europea” del CEC. La delegazione della Chiesa ortodossa russa non ha potuto sostenere con il proprio voto il documento adottato dall " Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese “Guerra in Ucraina, pace e giustizia nella regione europea”. Allo stesso tempo, guardiamo con cauto ottimismo alla posizione del Consiglio ecumenico delle Chiese, che, durante la sua riflessione sul documento dedicato al conflitto ucraino, nonostante pressioni politiche senza precedenti (compresi gli appelli ad escludere la Chiesa russa dal CEC, contenuti nel discorso del Presidente della Repubblica Federale di Germania F.-W. Steinmeier e nelle dichiarazioni di altre personalità), si è astenuto dal formulare qualsiasi accusa contro la Chiesa ortodossa russa e ha riconosciuto l " importanza della vasta missione umanitaria che essa svolge a favore dei profughi e delle vittime del conflitto con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’.

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Dichiarazione di Sua Santità il Patriarca Kirill sugli eventi avvenuti all " aeroporto di Machachkala Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Chiesa ortodossa russa Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca Sul Dipartimento Nozioni storiche Contatti Documenti Archivio Analisi Notizie Il Patriarca Il Presidente del Dipartimento Reti sociali Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Home page Notizie Dichiarazione di Sua Santità il Patriarca Kir… Dichiarazione di Sua Santità il Patriarca Kirill sugli eventi avvenuti all " aeroporto di Machachkala Con tristezza ho appreso dei disordini avvenuti all " aeroporto di Uïtach, in seguito ai quali sono rimaste ferite diverse persone, tra cui agenti delle forze dell " ordine. Prego per la guarigione di tutti coloro che sono in ospedale. Esprimo il mio sostegno ai leader musulmani che hanno chiesto la fine dei disordini e invito a seguire il loro richiamo. Considero quanto accaduto come un tentativo di seminare discordia tra musulmani ed ebrei in Russia, che da secoli intrattengono buoni rapporti di amicizia e cooperazione. Niente può giustificare moralmente le azioni di coloro che hanno organizzato questo attacco contro persone innocenti in viaggio verso il Daghestan: non hanno e non possono assumersi alcuna responsabilità per ciò che sta accadendo in Medio Oriente. Non ho dubbi che certe forze che sono pronte a tutto pur di provocare disordini nel nostro paese abbiano contribuito a provocare questo incidente. Pochi giorni fa il presidente V. Putin ha ricevuto i rappresentanti delle religioni tradizionali russe. Durante questo incontro abbiamo detto che il conflitto in Terra Santa non dovrebbe avere ripercussioni sui rapporti tra le comunità religiose in Russia. In questi eventi riconosciamo il tentativo di trasferire sul nostro territorio un confflitto che ci è estraneo.

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