Credo che la posizione del sig. Steinmaier è un esempio di brutale pressione esercitata da un rappresentante di alto rango del potere statale sulla più antica organizzazione ecumenica. Rappresenta inoltre un " ingerenza negli affari interni del Consiglio ecumenico delle Chiese, un tentativo di mettere in discussione la natura pacificatrice e politicamente neutrale del suo lavoro. È interessante notare che il segretario ad interim del CEC, padre Ioan Sauca, che è intervenuto prima del signor Presidente, ha invece sottolineato l " importanza della presenza dei rappresentanti del Patriarcato di Mosca all " Assemblea, poiché ciò risiede nella natura stessa del più grande gruppo ecumenico, organizzazione chiamata a promuovere il dialogo, la pace e la comprensione reciproca. Questa posizione, espressa pubblicamente dalla leadership del Consiglio ecumenico delle Chiese, così come i numerosi discorsi fatti dai delegati dell " Assemblea del CEC della Germania e di altri stati alla delegazione della Chiesa ortodossa russa mostrano che le accuse del Presidente della Germania alla Chiesa non hanno incontrato il supporto che si aspettava. Mi auguro che il Consiglio ecumenico delle Chiese continui ad essere una piattaforma indipendente di dialogo che non segue nel suo lavoro un ordine politico parziale di alcuni stati, ma piuttosto l " obiettivo di promuovere la pace e l " armonia. Stampa la pubblicazione Condividere: Patriarca Il metropolita di tutta l " America e del Canada Tikhon porge le sue condoglianze per l " attacco terroristico a Krasnogorsk 25.03.2024 I Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno presieduto la Divina Liturgia e i funerali del vescovo di Moravica Antonije nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca 16.03.2024 Sua Santità il Patriarca Kirill incontra il Primate della Chiesa ortodossa serba 15.03.2024 Sua Santità il Patriarca Kirill ha presieduto una riunione ordinaria del Supremo Consiglio Ecclesiastico 28.02.2024 Messaggio di auguri di Sua Santità il Patriarca Kirill a  Tamás Sulyok in occasione della sua elezione a Presidente dell’Ungheria 27.02.2024

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Dopo il canto di Trisaghion, il metropolita Antonij ha proclamato: “La Divina grazia che guarisce le malattie, ricolma ciò che è impoverito e provvede per le sue Sante Chiese ortodosse, intronizza sulla sede di san Nicolaj di Giappone il nostro padre Serafim, Eccellentissimo Arcivescovo della città di Tokyo e Metropolita di tutto il Giappone, nel nome del Padre. Amen . E del Figlio . Amen . E dello Spirito Santo . Amen ”. Proclamate le ultime parole e cantato “Axios”, i due chierici più anziani della Chiesa ortodossa giapponese, l’arciprete Mark Koyke e l’arciprete Pavel Oykawa, hanno tre volte intronizzato il Metropolita Serafim sulla sede arcivescovile, dopo di che il metropolita Antonij ha imposto sull’Arcivescovo due panaghie e una croce – i doni di Sua Santitàil Patriarca Kirill. Dopo la liturgia, il Presidente del Decr ha consegnato al neoeletto Primate della Chiesa giapponese il mantello da metropolita di color azzurro, il cappello bianco e, dopo la recita di una preghiera speciale, il pastorale. In seguito, il metropolita Antonij ha letto il messaggio di auguri di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ e ha donato all’Arcivescovo Serafim i paramenti pontificali. Nel suo discorso, il Metropolita Serafim ha espresso la sua cordiale gratitudine a Sua Santità per la sua sollecitudine paterna per la Chiesa ortodossa giapponese e al metropolita Antonij per la sua partecipazione all’intronizzazione e l’aiuto da parte del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne nonché ha particolarmente sottolineato l’importanza di mantenere l’unità dei fedeli ortodossi del Giappone con la Chiesa-Madre. Poi l’Arcivescovo Serafim ha ricevuto gli auguri del clero e dei parrocchiani. Finita la celebrazione, ha avuto luogo un ricevimento festivo.   Stampa la pubblicazione Condividere: Patriarca Dichiarazione di Sua Santità il Patriarca Kirill in relazione alla ripresa delle ostilità nel Nagorno-Karabakh 19.09.2023 Hanno avuto luogo le trattative di Sua Santità il Patriarca Kirill con il Primate della Chiesa malankarese 06.09.2023

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  Il Presidente del Decr ha salutato gli organizzatori e i partecipanti del forum. Nel suo discorso, il metropolita ha indicato il carattere unico della cooperazione fra le religioni e i popoli, formatasi in Russia. Parlando del contributo dei leader religiosi al consolidamento delle tradizioni, della pace e della sicurezza, il metropolita Antonij ha citato il discorso di Sua Santità il Patriarca Kirill il 7 dicembre: “I leader religiosi del Paese sono chiamati a contribuire al consolidamento della società russa, mostrando l’esempio di amicizia e di concordia. Sono convinto che l’esperienza nostra e dei nostri antenati nella costruzione della pace fra le religioni continuerà a sarvire il benessere e la prosperità di tutta la nostra società”. Il Presidente del Decr ha tracciato alcune direzioni importanti della collaborazione fra i cristiani ortodossi e i musulmani, destinate a rispondere alle sfide odierne: i conflitti militari, la difesa dei credenti e dei luoghi sacri, l’opposizione alla diffusione delle idee radicali. È stata citata la dichiarazione del Consiglio interreligioso della Russia del 7 dicembre 2023: “La nostra forza è nell’unità con la tutela dell’dentità e della varietà delle religioni e delle culture”. Il metropolita Antonij ha concluso il suo discorso con le parole del Qoelet: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l " uomo è tutto” (12, 13), con la speranza nella cooperazione di successo fra le comunità delle religioni tradizionali. Fra gli intervenuti e i partecipanti al forum c’erano anche il mufti dell’Egitto Shauki Karim Allam, il ministro degli affari dei wakuf dell’Algeria Yussef Belmehdi, il mufti del Kazakistan Nauryzbaj Taganuly, il mufti del Kirgizistan Zamir Rakiev, il segretario generale dell’Assemblea mondiale per il riavvicinamento dei mazhab l’ayatollah Hamid Shakhriyari, il presidente del Consiglio mondiale delle comunità musulmane (EAU) Ali Rashid Nuahimi, il mufti del Tatarstan Kamil Samigullin, il presidente del Consiglio di esperti presso il Patriarca per la cooperazione con il mondo islamico, lo ieromonaco Grigorij (Matrusov), il presidente del Consiglio di direttori del Centro internazionale del dialogo interreligioso a Doha (Qatar) Ibrahim An-Nuahimi, il direttore scientifico dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia delle scienze della Russia V. V. Naumkin, gli ambasciatori dei Paesi musulmani in Russia, i rappresentanti religiosi, statali e pubblici dalla Palestina, dalla Siria, dall’Algeria, dalla Tunisia, dal Qatar, dalla Turchia, dall’Iran, dall’Azerbaigian e di altri Paesi.

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“Sapete, che tragedia per la nostra Chiesa è la crisi in Ucraina in corso. In questi ultimi anni, l’Etiopia sperimenta qualcosa del genere. Nel vostro paese hanno luogo i tentativi, provocati dal di fuori, di creare uno scisma ecclesiale, di seminare un conflitto interetnico. La Chiesa etiope ha sofferto molto a causa di queste tribolazioni. Vi abbiamo sempre sostenuti e lo faremo anche in futuro. La Chiesa ortodossa russa e il suo Primate sono determinati a sollevare la voce in difesa dei cristiani dell’Etiopia anche in futuro. Sappiate che qui, in Russia, vivono i vostri fratelli, che sono sempre lieti di ricevervi. Sono sicuro che, grazie all’attività della Commissione per il dialogo fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa etiope, la nostra cooperazione presto raggiungerà un nuovo, ancora più alto, livello. Ci gioveranno anche l’attivazione dei contatti da parte dell’Esarcato patriarcale dell’Africa, le relazioni russo-etiopiche in generale e il servizio aereo diretto fra i nostri Paesi”, ha detto, fra l’altro, il metropolita Antonij. Nel suo discorso di risposta, l’arcivescovo Abuna Filippos ha espresso cordiale gratitudine per l’accoglienza riservata a lui e ai suoi accompagnatori e ha chiesto di trasmettere il suo ringraziamento particolare a Sua Santità il Patriarca Kirill per il sostegno fraterno della Chiesa etiope in questo momento storico difficile. “A nome di Sua Santità il Patriarca Abuna Mattia e di tutti i nostri fedeli, permettetemi di ringraziare Sua Santità il Patriarca Kirill e la fraterna Chiesa ortodossa russa, da lui governata, per tutto ciò che fate per noi. Sappiamo che un tale aiuto può arrivare solo dalle persone più care, dai fratelli. Veramente, ci siamo sempre sentiti fratelli della Grande Rus’, che geograficamente è lontana da noi, ma spiritualmente molto vicina. Decine di milioni di cristiani etiopici sono molto commossi dal fatto che negli ultimi quattro anni, quando la nostra Chiesa attraversa un periodo difficile e vede l’indifferenza di quasi tutto il mondo, la Chiesa russa e lo Stato russo esprimono la loro solidarietà con essa. La posizione ferma in nostro favore, dimostrata qualche giorno fa da Sua Santità, Sua Eminenza e l’ambasciatore della Federazione Russa ad Addis Abeba, ci ha molto incoraggiati. Il nostro Primate prega particolarmente per la salute di Sua Santità il Patriarca Kirill e del Presidente della Russia, empatizza con il popolo ortodosso dell’Ucraina, prega per tutti gli innocenti morti o sofferenti. Con l’aiuto di Dio, i nostri popoli supereranno tutti i problemi odierni e avranno la pace e il benessere tanto sospirati”, ha detto il capo della delegazione.

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Dopo gli eventi rivoluzionari, quando sono stati proclamati i principi della separazione tra Stato e Chiesa, sembrava che lo Stato si sarebbe astenuto dallo svolgere un ruolo così pericoloso per l " integrità dello Stato e del popolo, separando la Chiesa da ogni possibile dialogo diretto con la popolazione. Ma accadde il contrario: letteralmente fin dai primi giorni dell’esistenza del nuovo governo, attraverso i servizi segreti dell’epoca sovietica, iniziarono i tentativi di ripetere la stessa politica che esisteva prima della rivoluzione, cioè coordinare le nomine, controllare tutto ciò che accadeva a livello delle più alte decisioni ecclesiastiche. In altre parole, interferire nella vita della Chiesa, perseguendo obiettivi specifici. Per di più, in quel momento gli interessi ideologici si unirono agli interessi nazionali. E quando negli anni " 90 iniziarono i cambiamenti e la Chiesa dichiarò chiaramente che non ci dovevano essere incagli burocratici, ci furono delle teste calde tra i nostri rivoluzionari di allora. Fu persino proposta la creazione di un ministero per le questioni religiose, e alcuni personaggi famosi che partecipavano attivamente al cambiamento politico, non solo volevano, ma offrirono persino la propria candidatura alla carica ipotetica di nuovo procuratore generale. Vorrei ringraziarVi di cuore per il fatto che in Russia oggi non esiste alcuno strato burocratico che si frapponga tra Stato e Chiesa. C " è un dialogo tra il Patriarca e il Presidente, tra la più alta autorità ecclesiastica e i ministeri e i dipartimenti competenti. Lungo tutta la linea della nostra vita è in corso un dialogo diretto che permette alla Chiesa di formulare la sua comprensione di ciò che sta accadendo nel Paese, nel popolo, di prestare attenzione a temi come la moralità pubblica, la vita sociale, le questioni ambientali, la dimensione morale dei problemi di politica estera e interna. Tutto ciò forma nella società una chiara comprensione della posizione indipendente della Chiesa. E la cosa più importante, forse, è che questa posizione si basa sugli stessi principi morali su cui si basa la nostra legislazione oggi. Questi principi derivano dalla nostra tradizione spirituale e morale, che oggi non è contestata dallo Stato russo.

http://mospat.ru/it/news/47928/

Esprimendo il nostro pieno sostegno alla Chiesa ortodossa russa e al suo Primate, confermiamo la nostra posizione categoricamente negativa riguardo a tutte le provocazioni e azioni illecite coordinate dall’Occidente contro di loro. Questa potenza occidentale che esalta la democrazia e i diritti dell’uomo, allo stesso tempo sostiene i matrimoni fra le persone dello stesso sesso e altre cose che non possono essere approvate e accettate dalla ragione umana, e realizza oggi attacchi contro il Patriarca Kirill, pastore spirituale dei fedeli della Chiesa ortodossa russa sia in Russia che oltre i suoi confini. Ci rivolgiamo a tutti i leader ecclesiastici ufficiali con la richiesta di sostenere la nostra posizione di condanna di tutte le azioni contro il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Preghiamo per la fine della guerra in Ucraina e di tutte le altre guerre nel nostro mondo, per l’instaurazione della pace e della giustizia in Terra Santa e particolarmente nella Città santa di Gerusalemme affinché il nostro popolo palestinese prosperi, vivendo nella libertà che merita. Siamo convinti che le provocazioni intraprese dalle forze occidentali non possano influenzare l’alta autorevolezza di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ fra il popolo russo e tutti i fedeli del suo gregge da Oriente a Occidente. Guardiamo con speranza alla possibilità di risolvere nello spirito di amore e di sapienza le discordie e le divisioni all’interno della Chiesa ortodossa avvenute a causa delle azioni anticanoniche, legate alla questione ecclesiale ucraina. La Chiesa ortodossa oggi ha particolarmente bisogno di leader spirituali che possano proporre iniziative per superare quella situazione difficile in cui si trova. Il problema particolarmente penoso che richiede una soluzione immediata è la rottura della comunione fra le due Chiese-sorelle – quella russa e quella costantinopolitana. Vorrei ancora una volta esprimere la convinzione che ogni discussione e ogni discordia possano essere risolti via un dialogo benintenzionato. Speriamo che tutte le discordie attuali saranno risolte perché siamo una Chiesa e la nostra fede è una. Dobbiamo essere uniti dallo stesso amore, facendo parte dell’unico corpo della Chiesa. Purtroppo, nel mondo contemporaneo si diffondono sempre più le tendenze atee che mirano allo stabilimento di una cultura anticristiana che contraddice i valori morali predicati dalla Chiesa di Cristo che tutti noi siamo chiamati a difendere.

http://mospat.ru/it/news/89479/

Questo ci dà la certezza che, nonostante tutte le difficoltà della vita, nonostante alcuni dicano che l’opera della Chiesa è destinata a fallimento, perché ci sono strati sociali più potenti, di fronte ai quali la Chiesa deve ritirarsi, l " opera di Cristo continuerà sempre nel mondo, il ministero della Chiesa non finirà. Il pegno di questo è l " unità della Chiesa, l " unità del vescovo con il suo clero e il popolo dei credenti " . Come dono al presidente del Dipartimento per le relazioni esterne è stata presentata l " icona della Madre di Dio " Tenerezza " . Il metropolita Hilarion ha dato a tutti la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill. Nel suo discorso di risposta,il metropolita Hilarion ha detto: " Oggi si celebra la memoria di quello che probabilmente è il santo più venerato della Russia - San Nicola il Taumaturgo, Arcivescovo di Myra, in Licia. Che cosa unisce la Santa Rus’ e Myra in Licia, dove nel lontano IV secolo è vissuto il vescovo San Nicola? Se si guarda alla vita del santo, alle circostanze storiche della sua vita, tutto questo non darà una risposta alla domanda: perché San Nicola il Taumaturgo è così venerato dal popolo russo, perché lui e non un altro santo, perché a lui sono dedicate molte chiese nella Santa Rus’? Penso che la risposta a questa domanda non la troviamo nella storia della vita del santo, ma nell " esperienza spirituale che unisce Lui e le migliaia e i milioni di cristiani ortodossi. Noi tutti sappiamo, cari fratelli e sorelle, che San Nicola è particolarmente pronto ad ascoltare. Egli ci viene in aiuto nelle circostanze più difficili della vita: quando siamo in difficoltà, nel dolore, nel bisogno, quando siamo in circostanze gravi o subiamo un naufragio nel senso letterale o figurato: all " improvviso San Nicola per la nostra preghiera, e talvolta anche senza di essa, si rivela accanto a noi e ci viene in aiuto. Non si sa perché il Signore ha concesso a questo santo la grazia speciale e la capacità di essere vicino a noi, quando abbiamo più bisogno, ma sappiamo che nessuna preghiera a San Nicola rimane inascoltata, e nessuna richiesta rimane non esaudita. Perciò nel giorno in cui si celebra la memoria di San Nicola, ci rivolgiamo a lui nella preghiera con particolare zelo, chiedendogli tutto ciò di cui abbiamo bisogno - non solo riguardo ai bisogni della nostra vita spirituale, ma anche ai bisogni materiali e a tutta la nostra condizione umana.

http://mospat.ru/it/news/53284/

Ha preso parte a molte iniziative pubbliche e sociali a favore di mantenimento della pace, notabilmente quelle sull’elaborazione della posizione della Chiesa e di azioni di pacificazione durante gli eventi dell " agosto 1991 e dell " ottobre 1993. È stato uno degli iniziatori della creazione del Consiglio mondiale del popolo russo nel 1993. Ha preso parte e tenuto i discorsi principali  alle riunioni del Consiglio (1993-2008). Dal momento della sua elezione al trono patriarcale (2009), è presidente del Consiglio mondiale del popolo russo. In qualità di presidente della Commissione del Santo Sinodo per la rinascita dell’educazione morale e religiosa e dell’attività caritativa è stato alle origini dei Dipartimenti sinodali per l’educazione religiosa, servizio sociale e beneficenza, per l " interazione con le forze armate e le forze dell " ordine. È l " autore della Concezione del rinnovamento dell’attività caritativa ed educazione religiosa, adottata dal Santo Sinodo il 30 gennaio 1991. Ha elaborato e sottoposto all’approvazione del Santo Sinodo la “Concezione dell’interazione della Chiesa ortodossa russa con le forze armate " nel 1994. Dal 1995 al 2000  ha curato l’elaborazione del documento “I fondamenti della concezione sociale della Chiesa Ortodossa Russa” e l’ha presentato al Concilio giubilare dei vescovi del 2000. Sotto la guida del metropolita Kirill sono stati elaborati molti altri importanti documenti ecclesiastici, inclusi i " Fondamenti dell " insegnamento della Chiesa ortodossa russa su dignità, libertà e diritti umani ”. Il metropolita Kirill ha preso parte attiva alla normalizzazione della situazione ecclesiale in Estonia. In questo contesto ha visitato i Patriarcati di Antiochia e Gerusalemme (viaggi in Libano, Siria, Giordania e Israele nel 1996) e ha inoltre partecipato ai negoziati con rappresentanti delPatriarcato di Costantinopoli a Zurigo (Svizzera) a marzo e due volte ad aprile 1996, a Salonicco, Tallinn e Atene (1996), a Odessa (1997), a Ginevra (1998), a Mosca, Ginevra e Zurigo (2000), a Vienna, Berlino e Zurigo (2001), a Mosca e Istanbul (2003); ha anche visitato più volte l " Estonia, dove ha negoziato con rappresentanti del governo, parlamentari e la comunità imprenditoriale di questo paese.

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“Allo stesso tempo, gli eventi che hanno luogo fuori il nostro territorio canonico non possono lasciarci indifferenti. Toccano tutti i membri dell’Ortodossia universale, e siamo chiamati a cercare insieme le vie d’uscita dalla crisi. Ecco perché abbiamo approvato l’iniziativa di Sua Beatitudine Teofilo III, Patriarca di Gerusalemme e di tutta la Palestina, di organizzare ad Amman un incontro inter-ortodosso cui abbiamo partecipato. Il Primate della Chiesa più antica chiamata nei testi liturgici “Madre delle Chiese” si è coraggiosamente assunto la nobile missione di dare alle Chiese ortodosse autocefale un luogo per le discussioni nelle circostanze in cui il Patriarca di Costantinopoli ha privato se stesso della possibilità di convocare tali riunioni”. Come ha osservato Sua Santità, al simposio iniziato in questo giorno a Mosca partecipano i teologi principali di diversi paesi, rappresentanti non solo della Chiesa ortodossa russa, ma anche di altre Chiese autocefale. “Spero che la loro voce sarà ascoltata anche dove oggi si allarga e si approfondisce lo scisma. Proviamo con gli sforzi congiunti di fermarlo, come dice san Basilio Magno, per “riportare all’unità le Chiese così profondamente divise fra di loro”, ha detto il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’. Sua Santità ha espresso la speranza che i risultati del simposio intensifichino il dialogo teologico e saranno utili per tutti coloro che sono interessati al mantenimento della dottrina ortodossa e dell’ordine canonico. “Vorrei particolarmente segnalare l’importanza di questo simposio perché l’imminente Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa dovrà valutare ciò che ora osserviamo nel mondo ortodosso, e se lo vorranno lo Spirito Santo e i vescovi radunatisi, prenderà decisioni riguardo alla posizione della nostra Chiesa a proposito degli atti di Costantinopoli”, ha sottolineato Sua Santità il Patriarca Kirill. Il simposio è stato continuato con il discorso plenario del presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, rettore della Scuola degli studi teologici superiori santi Cirillo e Metodio, presidente della Commissione biblico-teologica sinodale metropolita Hilarion di Volokolamsk.

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Durante la conversazione, Sua Santità il Patriarca ha sottolineato l’importanza dello sviluppo ulteriore dei rapporti della Chiesa ortodossa russa con la Chiesa malankarese dell’India e con altre Chiese orientali antiche. Sua Santità ha chiesto ai rappresentanti della Chiesa malankarese di trasmettere al suo Primate l’invito ufficiale a visitare la Russia quest’anno. Nel suo discorso di risposta, il metropolita Abraham Mar Stefanos ha trasmesso al Primate della Chiesa ortodossa russa il saluto del Catolicos della Chiesa malankarese Basilio Mar Thoma Matteo III, esprimendo la sua gioia di visitare la Russia e ringraziando Sua Santità per l’accoglienza e l’ospitalità, elargite alla delegazione indiana. Da parte sua, il metropolita Mar Stefanos ha sottolineato l’importanza e l’utilità del Gruppo di lavoro per il coordinamento dei rapporti bilaterali, nonché il suo lavoro efficace in diverse direzioni, per esempio, la collaborazione nella sfera accademica, la cooperazione nella vita monastica e nel servizio sociale. Come uno dei più promettenti, il capo della delegazione indiana ha menzionato il progetto, proposto da Sua Santità il Patriarca, dello scambio di esperienza fra le istituzioni sanitarie delle due Chiese, per esempio, fra l’ospedale “Sant’Alessio di Mosca” e l’ospedale “San Gregorio di Parumal” nello Stato di Kerala (India). Il metropolita malankarese ha sottolineato un vivo interesse dei cristiani dell’India per la tradizione spirituale della Chiesa ortodossa russa, in particolare, per il patrimonio patristico. Il metropolita Mar Stefanos ha considerato attuale la pubblicazione delle traduzione nelle lingue diffuse in India delle vite dei santi russi, dei libri sulla storia della Chiesa ortodossa russa e sulla sua teologia. Il metropolita Mar Stefanos ha raccontato della venerazione crescente in India della beata Matrona di Mosca, il cui nome, per la benedizione del deceduto Catolicos Basilio Mar Thoma Paolo II, è stato recentemente introdotto nel calendario liturgico della Chiesa malankarese. Il Catolicos di beata memoria personalmente venerava la beata Matrona dopo la sua visita al Convento femminile del Pokrov a Mosca, durante la visita ufficiale in Russia nel 2019. Sua Santità il Patriarca Kirill ha notato che il fatto di introdurre della santa russa nel calendario di una Chiesa orientale antica è il primo nella storia.

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