Più di quattro secoli fa, nel 1589, fu istituito il Patriarcato in Russia, e questo avvenimento significò l’incarnazione del ruolo sempre più importante della Chiesa ortodossa russa nel mondo ortodosso, il riconoscimento della sua autorità, del ministero dei suoi gerarchi. Le sagge parole dei Patriarchi di Mosca hanno rafforzato la fede del popolo, hanno ispirato le persone a imprese eroiche e a proteggere la Patria, hanno insegnato la verità, la bontà, la misericordia, la giustizia, hanno riunito i rappresentanti di classi diverse, hanno contribuito a resistere alle prove del tempo. I nomi dei Patriarchi di Mosca e di tutta la Rus’ Ermogene e Filarete, il loro coraggio e la perseveranza nella fede sono diventati un simbolo per la nostra Patria per superare le turbolenze interne e l " invasione straniera nei primi anni del XVII secolo, un simbolo del risveglio spirituale e nazionale dello Stato russo. Nel periodo altrettanto difficile e drammatico della nostra storia del 1917-1918, si è svolto il Concilio locale della Chiesa ortodossa russa. I gerarchi, il clero e i laici decisero conciliarmente di restaurare il Patriarcato, la forma storica di organizzazione della vita della Chiesa. San Tichon, quindi, assumendo la missione del ministero patriarcale, ha compiuto, naturalmente, un’impresa spirituale in nome di Dio e della fede del suo popolo. Era consapevole di avere una responsabilità personale enorme in quel periodo così difficile per il Paese, ha capito che non avrebbe ricevuto onori dalle nuove autorità, ma la loro aperta ostilità. Capiva bene cosa significasse questo per lui. Ma con il neoeletto Patriarca erano i pensieri e le speranze delle persone, di chi da lui si aspettava protezione, sostegno e istruzione, l’ammonimento di coloro che avevano gettato il Paese nella guerra civile. Il Patriarca Tichon e i ministri della Chiesa ortodossa russa hanno condiviso pienamente il destino della Russia e del suo popolo, sono stati vicini alle persone nei loro problemi e nelle loro prove. Nonostante la repressione e la persecuzione, la distruzione e il saccheggio dei templi, i tentativi di indebolire e screditare la Chiesa, hanno conservato la cosa più importante - la fede, hanno aiutato il nostro popolo, sia qui che all " estero, a preservare la cultura, la storia, i costumi, le tradizioni e il carattere nazionale.

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Il metropolita Anastasij ha poi aggiunto che la liturgia dava inizio alle celebrazioni dedicate al 1000° anniversario del trapasso del santo principe Vladimir, uguale agli Apostoli nella diocesi di Kazan’. Il capo della metropolia del Tatarstan ha presentato in dono all’illustre ospite l " immagine della Madre di Dio e gli ha augurato forza nel suo ministero. In risposta, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion, ha detto: «Eminenza, caro metropolita Anastasij! Eccellenza, vescovo Mefodij! Reverendo igumeno Mark e fratelli di questa santa dimora, cari padri, fratelli e sorelle! Prima di tutto vorrei trasmettere a tutti Voi la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca durante tutto l’anno 2015 in tutte le metropolie della Chiesa ortodossa russa si celebra il 1000° anniversario del trapasso del santo principe Vladimir, uguale agli Apostoli. La metropolia di Kazan’ per prima inizia una lunga serie di celebrazioni, che dureranno fino alla fine di questo anno solare. La memoria del santo principe Vladimir è sacra per ogni russo. È difficile immaginare quale sarebbe stato il destino della nostra Patria se egli non avesse scelto la fede ortodossa, prima di tutto per se stesso, poi per il popolo russo. Il Battesimo della Rus’, che è dovuto a lui, è stato un punto di svolta nella storia della nostra Patria. Da questo momento in poi nelle grandi distese della Santa Rus è iniziata la predicazione dell " Ortodossia. Nel corso dei secoli, in diverse regioni del nostro Paese i fedeli ortodossi hanno convissuto fianco a fianco con rappresentanti di diverse religioni - islam, ebraismo, buddismo - che noi chiamiamo tradizionali per la nostra Patria. Ma il cristianesimo ortodosso è stata la forza spirituale che ha aiutato gli abitanti della nostra terra a diventare il popolo russo. Nel ricordare tutto il cammino millenario percorso dalla nostra Patria e dalla nostra Chiesa dopo il santo principe Vladimir, noi siamo grati a questo uomo, che a suo tempo compì un’impresa gloriosa: tra il paganesimo, l " idolatria, a dispetto di tutto ciò che era imposto dalla realtà circostante, ha fatto una scelta coraggiosa per quei tempi, ha scelto il cristianesimo e ha ricevuto il santo Battesimo.

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Il servizio è stato trasmesso dalle emittenti televisive Spas e Soyuz, nonché dal sito ufficiale della Chiesa ortodossa russa patriarchia.ru. Durante le litanie della fervente supplica sono state presentate petizioni speciali e il Primate della Chiesa ortodossa russa ha letto la preghiera per la Santa Rus’. Durante le litanie per i defunti sono state recitate preghiere speciali per il riposo dell " anima del defunto servo di Dio Sua Santità il Patriarca di Bulgaria Neofito e del defunto vescovo di Moravica Antonije. La predica prima della santa comunione era dedicata al ministero del vescovo Antonije ed è stata tenuta dall " arciprete Igor Yakimchuk, rettore della chiesa della Resurrezione a Danilovskaja Sloboda e vicepresidente del DECR del Patriarcato di Mosca. Successivamente Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e Sua Santità il Patriarca di Serbia Profirije hanno celebrato il servizio funebre per il vescovo di Moravica Antonije. Prima dell " inizio della cerimonia funebre, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha pronunciato un " omelia dedicata alla memoria del vescovo Antonije. “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Siamo oggi riuniti per accompagnare nel cammino che ci attende tutti il nostro fratello Antonije, che ben conoscevano tutti coloro che a Mosca frequentavano regolarmente le chiese. Il defunto vescovo ha servito qui come rappresentante della Chiesa serba, ha pregato con noi e tutti lo abbiamo amato e rispettato. Quando usiamo la parola “amore”, immaginiamo ogni sorta di cose che vengono descritte con questo concetto. Eppure in realtà l’amore è strettamente connesso al modo in cui percepiamo l’essere umano che amiamo. È impossibile amare e non fidarsi, è impossibile amare ed essere sospettosi, è impossibile amare e cercare un " alternativa all " amore. Le persone sposate sanno bene che se questi principi dell " amore vengono violati, il matrimonio si disintegra. Se parliamo di amore cristiano, di amore reciproco, e tuttavia in questo amore lasciamo spazio al nostro peccato, alla nostra incapacità di comprendere, alla nostra natura sospettosa, allora l’amore rimarrà solo una parola, mentre di fatto scompare.

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Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazionie eclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha aperto la conferenza con una relazione intitolata “San Nicola del Giappone e Sant " Innocenzo di Mosca –  santi che legano i popoli”. Rivolgendosi ai presenti, Sua Eminenza ha sottolineato: “L " incontro odierno permette di ritornare alle sorgenti spirituali dei rapporti tra la Russia, il Giappone e l’America, i paesi della regione Pacifica; rapporti che sono fondati sulla fede ortodossa, portata in questa parte del mondo dai missionari russi. Il nostro incontro si svolge in Giappone nell " anno del 220º anniversario della nascita di un figlio fedele della Chiesa ortodossa russa, un grande missionario, chiamato apostolo della Siberia e dell " America per il suo lavoro missionario, Sant’ Innocenzo di Mosca. È stato Sant’ Innocenzo, che dopo quarant " anni del suo servizio apostolico è riuscito a mostrare all " allora ventiquattrenne ieromonaco Nicola (Kasatkin), in che direzione lavorare, su che cosa concentrarsi nel proprio ministero,  perché il servizio al popolo giapponese dia buoni frutti. Sant’Innocenzo iniziò il suo cammino missionario nell " anno 1823, quando era ancora sposato. Allora il prete Ivan Veniamonov, non temendo le difficoltà, si recò, insieme alla sua famiglia, nel lontano continente nordamericano per evangelizzare la popolazione locale. Il Signore gli ha dato non solo sette figli, ma anche decine di migliaia di figli spirituali, da lui illuminati con la luce della fede di Cristo. Predicando il Vangelo tra le minoranze etniche,  nello stesso tempo studiava le loro culture e le loro lingue, la loro vita quotidiana e le loro religioni, e così creò sulla base dell " alfabeto cirillico l " alfabeto aleutino, scrisse il primo dizionario aleutino, formulò le basi della grammatica di questa lingua e tradusse in aleutino il Vangelo, il catechismo con delle preghiere e i canti ecclesiastici più importanti. Dopo la morte della moglie l " arciprete Ioann Veniaminov nell " anno 1840 divenne monaco con il nome di Innocenzo e fu successivamente ordinato vescovo, continuando il servizio di evangelizzazione dei popoli della Kamatka, delle isole Aleutine, dell " America del Nord, della Jacuzia e della regione di Chabarovsk. Dedicò più di mezzo secolo alle fatiche apostoliche nelle dure condizioni del Nord, correndo grandi pericoli per la vita.

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La vita mette tutto al suo posto, separa chiaramente il superficiale e l’artificiale dalla verità. Così i valori autentici e il patriottismo hanno rivelato la loro forza divenendo un sostegno per i nostri soldati – i soldati della Grande Guerra Patriottica, difensori ed eredi della millenaria Russia. In tutte le chiese allora si pregava, chiedendo a Dio di «concedere la Vittoria ai combattenti della nostra Patria». La Chiesa ortodossa russa e i rappresentanti delle altre organizzazioni religiose hanno raccolto fondi per le esigenze del fronte, la loro parola e la loro partecipazione hanno sostenuto coloro che lavoravano nelle retrovie, che hanno perso i loro cari, che si trovarono a Leningrado assediati o in occupazione. La sconfitta del nazismo, infatti, ha significato la vittoria non solo delle armi, ma anche una vittoria morale e spirituale. E, naturalmente, vorrei parlare in particolare del ministero della Chiesa ortodossa russa durante il periodo di trasformazioni sociali ed economiche che il nostro Paese stava vivendo alla fine del XX secolo. Quell’epoca è considerata un tempo di risveglio spirituale, e ha significato un " enorme crescita dell " autorità della Chiesa nella società. Nel momento in cui molte istituzioni statali e pubbliche venivano indebolite e la vita è stata letteralmente rovesciata, è stata la Chiesa a sostenere le persone, a dare la speranza, aiutare a trovare linee guida morali, spirituali e di vita, esortando alla riconciliazione e all " unità. Il fatto che si sia riusciti a preservare la Russia e a impedire che i conflitti degenerassero in un nuova frattura civile è un grande merito della Chiesa ortodossa russa, così come di altre organizzazioni religiose russe. Dobbiamo ricordare le lezioni del passato. E affinché la società si possa sviluppare in modo costante e armonioso, è importante ristabilire l " unità della nostra storia, sanare le ferite, ripulire le fratture, l " intolleranza che abbiamo ereditato da epoche passate. Questo modo di tendere alla pace attraverso il reciproco perdono fraterno ci è stato mostrato anche dal Patriarcato di Mosca e dalla Chiesa ortodossa russa all " estero, quando hanno firmato l " atto di comunione canonica nel 2007.

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Dopo aver sottolineato che il metropolita Hilarion veniva a Tula nel giorno della festa di San Nicola, che i residenti della città venerano in modo particolare, il metropolita Aleksej ha presentato in dono all’illustre ospite l’immagine di questo santo, con l " augurio che «la Sua benedizione e le Sue sante orazioni la accompagnino nella vita e nel ministero pastorale». Prendendo la parola, il metropolita Hilarion ha detto:   «Eminenza, caro metropolita Aleksij, Eccellenza vescovo Serafim, cari padri, fratelli e sorelle! Cristo è risorto! Prima di tutto vorrei trasmettere a lei, Eminenza, e a tutto il suo amato gregge, la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, che presta particolare attenzione allo sviluppo della vita della Chiesa in tutto lo spazio della nostra Patria, e anche qui nell’antica terra di Tula. L’attenzione di Sua Santità per la terra di Tula si è manifestata soprattutto con la sua nomina, Eminenza, alla guida di questa diocesi, e poi con la creazione della metropolia, che sotto la sua guida oggi si sviluppa e si rafforza. Lei, caro metropolita, ha percorso un lungo cammino di vita. E’ stato vicario della Laura della Santa Trinità di San Sergio, poi ha servito per molti anni nella terra del Kazakhstan, in condizioni climatiche rigide, in difficili circostanze politiche, superando difficoltà di vario genere. Ed ora lei esercita il suo ministero per il bene della terra di Tula, conosciuta in tutta la Chiesa ortodossa russa. Vorrei augurarle in questo giorno, in cui si celebra la memoria di San Nicola, che noi chiamiamo «modello di fede e di mansuetudine», un cammino episcopale lungo e pieno di grazie. San Nicola il Taumaturgo insegna a noi gerarchi e pastori della Chiesa ad essere tutti «modelli di fede e di mitezza». Questo significa che in tutte le questioni relative alla conservazione della fede ortodossa, dobbiamo essere fermi, saldi, coraggiosi e senza compromessi. Sempre, quando si tratta di difendere e proteggere la nostra santa fede ortodossa e i suoi dogmi, le nostre posizioni, anche nel dialogo con i cristiani non ortodossi o membri di altre religioni, devono essere ferme, basate sulla Sacra Scrittura e sulla Santa Tradizione della Chiesa. Dobbiamo fare riferimento all’esperienza dei nostri santi russi, compresi i nuovi martiri e confessori russi, che non hanno vacillato di fronte alla persecuzione e al potere ateo. Ma a parte questo, nella nostra vita quotidiana dobbiamo essere mansueti e nei rapporti con gli altri mostrare la mitezza e l’umiltà che ci ha dato il nostro Signore Gesù Cristo e che noi vediamo chiaramente nel volto di San Nicola, così come nell " esperienza di molti santi, compresi i santi della terra russa.

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Exhibited at the Tretyakov Gallery for the first time are pieces by Giotto di Bondone (1267-1337): ‘Madonna and Child (late 13 th c.) from San Giorgio alla Costa and polyptych ( c. 1305) from the Church of Santa Reparata. The third part of the project is the catalogue “In Christo: Exchange of artistic and spiritual masterpieces between Russian and Italy” published in Russian and Italian. The heads of the two states wrote introductions, while the theological part of the catalogue presents an article on the theology of icons in the Orthodox Church by Metropolitan Hilarion of Volokolamsk. Greeting were delivered by Dmitry Kozak, Deputy Prime Minister of Russia and chairman of the Board of Trustees of the Tretyakov Gallery; H.E. Antonio Dzanardi Landi, Ambassador Extraordinary and Plenipotentiary of the Italian Republic to the Russian Federation; Russian Minister of Culture Alexander Avdeyev; Archbishop Giuseppe Betori of Florence, and Metropolitan Hilarion of Volokolamsk. The DECR chairman noted that close cooperation between the Moscow Patriarchate’s Department for External Church Relations and the Roman Catholic Archbishopric of Florence has played a great part in the realization of the project. ‘The exchange of the masterpieces of iconography has not only a cultural, but also a spiritual dimension. A wonderful opportunity is afforded to Orthodox Christians in Russia and Catholic Christians in Italy to see the best pieces of religious art created in spiritual traditions of Eastern and Western Christianity,’ he said. Ensemble San Felice from Florence performed medieval hymns from the archives of Santa Maria del Fiore, including hymns in Latin sung at divine services and hymns in Italian sung during people’s processions. mospat.ru Другие публикации на портале: © 2007-2024 Портал Богослов.Ru. Издатель: БОГОСЛОВ.RU Адрес издателя: 141300 Московская область, город Сергиев Посад, территория Троице-Сергиевой Лавры. Все права защищены. Свидетельство о регистрации СМИ Эл ФС77-46659 от 22.09.2011

http://bogoslov.ru/event/2319176

“Vorrei elogiare il lavoro della Commissione per il dialogo tra le nostre Chiese. Apprezzo molto i suoi progetti sullo scambio di delegazioni monastiche, nel campo della cooperazione accademica. Seguo personalmente tutte le riunioni della Commissione, l " ultima delle quali si è tenuta di recente a Mosca con grande successo. Sono molto lieto che i membri della Commissione siano stati ricevuti dal mio amato fratello Sua Santità il Patriarca Kirill. Sono profondamente commosso dalla gentile attenzione del Primate della grande Chiesa ortodossa russa al nostro popolo cristiano d " Egitto e specialmente ai suoi figli che vivono in Russia. Sono sempre molto felice di ricevere la notizia che i nostri studenti che studiano nelle migliori università della Russia godono delle incessanti cure materne della Chiesa russa. Un evento storico per l " intera Chiesa copta è stato il dono di un locale al centro di Mosca alla nostra comunità. In questo momento difficile, siamo chiamati più che mai a continuare ad ampliare e rafforzare i nostri legami fraterni, a pregare gli uni per gli altri e per l " unità divinamente comandata di tutti i cristiani credenti”, ha osservato in particolare Sua Santità. Durante la conversazione è stata discussa un " ampia gamma di questioni di reciproco interesse. Da parte della Chiesa copta, all " incontro hanno partecipato anche: il Segretario Generale del Santo Sinodo vescovo Daniel di Maadi; il vescovo Julius, responsabile del ministero pubblico e sociale della Chiesa copta; il rettore dell " Accademia teologica copta e Seminario del Cairo il vescovo Micael; il capo del Segretariato personale del Patriarca ieromonaco Kirill Anba Bishoy; il rappresentante della Chiesa copta in Russia ieromonaco Daoud al-Antoni; il consigliere di Sua Santità il Patriarca Tawadros Sig. A. Milad; i capi dell " Amministrazione delle parrocchie all’estero e del Servizio stampa del Patriarcato copto. Da parte della Chiesa ortodossa russa all " incontro hanno partecipato il segretario del Decr per le relazioni intercristiane ieromonaco Stefan (Igumnov) e il sacerdote Alexandr Yershov, assistente del presidente del Decr.

http://mospat.ru/it/news/89778/

Dopo gli eventi rivoluzionari, quando sono stati proclamati i principi della separazione tra Stato e Chiesa, sembrava che lo Stato si sarebbe astenuto dallo svolgere un ruolo così pericoloso per l " integrità dello Stato e del popolo, separando la Chiesa da ogni possibile dialogo diretto con la popolazione. Ma accadde il contrario: letteralmente fin dai primi giorni dell’esistenza del nuovo governo, attraverso i servizi segreti dell’epoca sovietica, iniziarono i tentativi di ripetere la stessa politica che esisteva prima della rivoluzione, cioè coordinare le nomine, controllare tutto ciò che accadeva a livello delle più alte decisioni ecclesiastiche. In altre parole, interferire nella vita della Chiesa, perseguendo obiettivi specifici. Per di più, in quel momento gli interessi ideologici si unirono agli interessi nazionali. E quando negli anni " 90 iniziarono i cambiamenti e la Chiesa dichiarò chiaramente che non ci dovevano essere incagli burocratici, ci furono delle teste calde tra i nostri rivoluzionari di allora. Fu persino proposta la creazione di un ministero per le questioni religiose, e alcuni personaggi famosi che partecipavano attivamente al cambiamento politico, non solo volevano, ma offrirono persino la propria candidatura alla carica ipotetica di nuovo procuratore generale. Vorrei ringraziarVi di cuore per il fatto che in Russia oggi non esiste alcuno strato burocratico che si frapponga tra Stato e Chiesa. C " è un dialogo tra il Patriarca e il Presidente, tra la più alta autorità ecclesiastica e i ministeri e i dipartimenti competenti. Lungo tutta la linea della nostra vita è in corso un dialogo diretto che permette alla Chiesa di formulare la sua comprensione di ciò che sta accadendo nel Paese, nel popolo, di prestare attenzione a temi come la moralità pubblica, la vita sociale, le questioni ambientali, la dimensione morale dei problemi di politica estera e interna. Tutto ciò forma nella società una chiara comprensione della posizione indipendente della Chiesa. E la cosa più importante, forse, è che questa posizione si basa sugli stessi principi morali su cui si basa la nostra legislazione oggi. Questi principi derivano dalla nostra tradizione spirituale e morale, che oggi non è contestata dallo Stato russo.

http://mospat.ru/it/news/47928/

The DEC chairman expressed his concern about manifestations of Christianophobia in European secular society which renounces its Christian roots and the system of values on which the European culture is based. For instance, the denial of Christian notion of the family is leading to the demographic disaster and means the suicide of the European nations. President Napolitano noted the low birth-rate in Italy and the demographic crisis in the country. He underscored that at the same time the traditional family still plays a very important part in Italy. He admitted that though the European Union is based on the values of Christian origin, the European countries are experiencing difficulties in preserving these values and in passing them on to the next generations. In this regard, the educational mission of Christian Churches is especially important. Metropolitan Hilarion expressed his satisfaction with constructive relations between the Administration of the Moscow Patriarchate parishes in Italy and the Italian Republic, which renders necessary assistance in arranging parish life of the Russian Orthodox believers. Source: DECR Tweet Donate Share Code for blog DECR chairman meets with President of the Italian Republic admin On 12 November 2013, Metropolitan Hilarion met with the President of the Italian Republic, Mr. Giorgio Napolitano. They were joined in the meeting, which took place at Palazzo del Quirinale, by counselors to the President, Antonio Zanardi Landi and Carlo Guelfi, deputy minister of foreign ... Since you are here… …we do have a small request. More and more people visit Orthodoxy and the World website. However, resources for editorial are scarce. In comparison to some mass media, we do not make paid subscription. It is our deepest belief that preaching Christ for money is wrong. Having said that, Pravmir provides daily articles from an autonomous news service, weekly wall newspaper for churches, lectorium, photos, videos, hosting and servers. Editors and translators work together towards one goal: to make our four websites possible - Pravmir.ru, Neinvalid.ru, Matrony.ru and Pravmir.com. Therefore our request for help is understandable.

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