Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie I Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno presieduto la Divina Liturgia e i funerali del vescovo di Moravica Antonije nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca Servizio di comunicazione del DECR, 16.03.2024. Il 16 marzo 2024, nel giorno di tutti i venerabili padri del monachesimo, una festa mobile celebrata il sabato della Settimana dei formaggi, presso la Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e Sua Santità il Patriarca di Serbia Profirije hanno presieduto la Divina Liturgia e il servizio funebre per il vescovo di Moravica Antonije, l " ausiliare del Patriarca di Serbia, rappresentante del Patriarca di Serbia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e rettore della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo alla Porta Yauza a Mosca, che funge anche da chiesa di rappresentanza (metochion) della Chiesa ortodossa serba a Mosca. Il vescovo di Moravica Antonije si è riposato nel Signore l " 11 marzo 2024 dopo una lunga e grave malattia. Fino al 15 marzo il corpo del vescovo era esposto nel metochion serbo a Mosca, nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo presso la Porta Yauza. La mattina del 16 marzo la bara con il corpo del vescovo è stata trasportata nella Cattedrale di Cristo Salvatore e collocata al centro della chiesa. Di fronte all’altare sono state deposte le corone di fiori del Patriarca di Mosca e del Patriarca di Serbia. Con i Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno concelebrato: il cancelliere del Patriarcato di Mosca e primo vescovo ausiliare del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca, il metropolita di Voskresensk Gregorij; il Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita di Volokolamsk Antonij; il metropolita di Kazan e Tatarstan Kirill; il direttore della segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, l " arcivescovo di Odintsovo Foma; l " arcivescovo di Yegorievsk Matfej; il vescovo di Zheleznogorsk e Lgov Paisij; i vescovi della delegazione della Chiesa ortodossa serba – il vescovo di Baka Irinej; il vescovo dell " Alto Karlovac Gerasim; il vescovo di Valjevo Isihije; il vescovo di Remesiana Stefan; il vescovo di Jegra Nektarije e il vescovo di Toplica Petr.

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il metropolita Hilarion a Tula Il 22 maggio 2014, nel giorno della festa di San Nicola il Taumaturgo, arcivescovo di Myra in Licia, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr) e rettore della Scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio, è arrivato a Tula con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. Il metropolita Hilarion è stato accolto nella cattedrale cittadina della Dormizione dal metropolita di Tula ed Efremov Aleksej, dal decano della cattedrale, arciprete Sergej Rezuhin, e dal vice primo ministro della regione di Tula M.V. Levin. Prima dell " inizio della Divina Liturgia, i gerarchi hanno venerato le reliquie del beato Giovanni di Tula nella chiesa inferiore di Tutti i Santi risplendenti nella terra di Tula. Durante il servizio nella chiesa superiore della Dormizione della Madre di Dio hanno concelebrato con il metropolita Hilarion il metropolita di Tula ed Efremov Aleksij, il vescovo di Belëv e Aleksin Serafim, e il clero della metropolia di Tula. Al termine della Liturgia, il metropolita Aleksij ha rivolto parole di benvenuto al presidente del Decr. Nel sottolineare che il metropolita Hilarion era venuto a Tula, con la benedizione del Primate della Chiesa ortodossa russa, per partecipare alla cerimonia di apertura della Giornata della lingua e della cultura slava, il capo della metropolia di Tula ha detto, tra l’altro: «Siamo lieti di avere l " opportunità di svolgere insieme un programma ricco di eventi. Su invito dell’Università statale di Tula, parteciperemo alla VI Conferenza scientifica internazionale sul contributo della Chiesa ortodossa russa alla storia e cultura russa. Oggi, in sua presenza e con la benedizione della Gerarchia della Chiesa, si terrà la prima (e in questo senso storica) riunione del consiglio per l’istruzione teologica regionale, a cui prenderanno parte i rettori degli istituti di istruzione superiore... Oggi lei avrà modo di incontrare i giovani ortodossi - studenti universitari e del nostro Seminario di Tula. E molti altri parteciperanno alla riunione. Ma soprattutto, ancora una volta ringraziamo Sua Santità che ci ha dato la gioia di averla con noi in questa giornata e di pregare insieme. La prego di accettare la nostra sincera testimonianza di amore fraterno».

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Dopo aver sottolineato che il metropolita Hilarion veniva a Tula nel giorno della festa di San Nicola, che i residenti della città venerano in modo particolare, il metropolita Aleksej ha presentato in dono all’illustre ospite l’immagine di questo santo, con l " augurio che «la Sua benedizione e le Sue sante orazioni la accompagnino nella vita e nel ministero pastorale». Prendendo la parola, il metropolita Hilarion ha detto:   «Eminenza, caro metropolita Aleksij, Eccellenza vescovo Serafim, cari padri, fratelli e sorelle! Cristo è risorto! Prima di tutto vorrei trasmettere a lei, Eminenza, e a tutto il suo amato gregge, la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, che presta particolare attenzione allo sviluppo della vita della Chiesa in tutto lo spazio della nostra Patria, e anche qui nell’antica terra di Tula. L’attenzione di Sua Santità per la terra di Tula si è manifestata soprattutto con la sua nomina, Eminenza, alla guida di questa diocesi, e poi con la creazione della metropolia, che sotto la sua guida oggi si sviluppa e si rafforza. Lei, caro metropolita, ha percorso un lungo cammino di vita. E’ stato vicario della Laura della Santa Trinità di San Sergio, poi ha servito per molti anni nella terra del Kazakhstan, in condizioni climatiche rigide, in difficili circostanze politiche, superando difficoltà di vario genere. Ed ora lei esercita il suo ministero per il bene della terra di Tula, conosciuta in tutta la Chiesa ortodossa russa. Vorrei augurarle in questo giorno, in cui si celebra la memoria di San Nicola, che noi chiamiamo «modello di fede e di mansuetudine», un cammino episcopale lungo e pieno di grazie. San Nicola il Taumaturgo insegna a noi gerarchi e pastori della Chiesa ad essere tutti «modelli di fede e di mitezza». Questo significa che in tutte le questioni relative alla conservazione della fede ortodossa, dobbiamo essere fermi, saldi, coraggiosi e senza compromessi. Sempre, quando si tratta di difendere e proteggere la nostra santa fede ortodossa e i suoi dogmi, le nostre posizioni, anche nel dialogo con i cristiani non ortodossi o membri di altre religioni, devono essere ferme, basate sulla Sacra Scrittura e sulla Santa Tradizione della Chiesa. Dobbiamo fare riferimento all’esperienza dei nostri santi russi, compresi i nuovi martiri e confessori russi, che non hanno vacillato di fronte alla persecuzione e al potere ateo. Ma a parte questo, nella nostra vita quotidiana dobbiamo essere mansueti e nei rapporti con gli altri mostrare la mitezza e l’umiltà che ci ha dato il nostro Signore Gesù Cristo e che noi vediamo chiaramente nel volto di San Nicola, così come nell " esperienza di molti santi, compresi i santi della terra russa.

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Su decisione del Santo Sinodo del 22 ottobre 2015 (protocollo n° 62) è stato eletto vescovo ausiliare del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus " con il titolo di Bogorodsk, incaricato della cura pastorale delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia. E’ stato inoltre nominato capo dell’Ufficio per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca. Il rito della sua nomina episcopale si è svolto il 23 ottobre 2015 nella cattedrale della Presentazione della Santissima Madre di Dio del monastero di Optina. È stato consacrato vescovo il 26 ottobre durante la Divina Liturgia presso il Convento di Novodevicij a Mosca. La celebrazione è stata presieduta da Sua Santità il Patriarca Kirill. Con decreto di Sua Santità il Patriarca Kirill del 28 ottobre 2015 è stato nominato rettore della Chiesa della Natività di San Giovanni Battista in Presnja a Mosca. Su decisione del Santo Sinodo del 24 dicembre 2015 (protocollo n° 89) è entrato a far parte del Consiglio Supremo della Chiesa Ortodossa Russa. Su decisione del Santo Sinodo del 29 luglio 2017 (protocollo n° 52) è stato sollevato dalla carica di amministratore delle parrocchie italiane del Patriarcato di Mosca e rettore della Chiesa stauropigiale di Santa Caterina a Roma. Il Sinodo gli ha conferito il titolo episcopale di Zvenigorod. Da settembre a dicembre 2017 è stato amministratore provvisorio della diocesi di Berlino. Con decisione del Santo Sinodo del 28 dicembre 2017 (protocollo n° 116) è stato nominato amministratore delle diocesi di Vienna-Austria e Budapest-Ungheria con il titolo episcopale di Vienna e Budapest, mantenendo la carica di capo dell’Ufficio per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca. Il Sinodo lo ha inoltre incaricato temporaneamente dell " amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia. Il 1° febbraio 2018 durante la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca è stato elevato al rango di arcivescovo da Sua Santità il Patriarca Kirill. Con decisione del Santo Sinodo del 15 ottobre 2018 (protocollo n° 77) è stato esonerato dall " amministrazione provvisoria delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

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E cionondimeno, proprio a partire dall’editto di Milano, sia per la Chiesa sia per lo Stato romano, si aprì una nuova epoca, che alla fine condusse alla pubblicazione, nel 380, del decreto dell’imperatore Teodosio I, che proclamò il cristianesimo religione di Stato e di fatto pose fuori legge la tradizionale religione pagana. Dunque, è naturale supporre che l’editto di Galerio, l’editto di Milano, e dopo di essi il decreto di Teodosio I, segnino la progressiva apertura della logica politica dello Stato romano. In relazione a ciò, è ragionevole chiedersi: era pronta la Chiesa stessa all’effettivo ingresso nella struttura dello Stato romano, non solamente sostituendo le istituzioni pagane preesistenti, ma pure creandone di sostanzialmente nuove? A questa domanda, basandoci sulle fonti scritte attendibili dell’epoca, non troviamo una risposta univoca. Attorno a Costantino si formò quasi subito una cerchia di vescovi di corte, in cui entrarono Eusebio di Cesarea ed Eusebio di Nicomedia che battezzò l’imperatore in punto di morte. Il primo di essi è perfino ritenuto da alcuni storici della Chiesa responsabile «dell’adozione da parte dei cristiani del pensiero politico ellenistico» . Tuttavia è poco probabile che tale approccio potesse ritenersi usuale per la Chiesa di quel tempo. I cristiani, sebbene pregassero «per le autorità e l’esercito» dell’impero romano, si sentivano tuttavia cittadini della Patria del Cielo, ricordando il precetto dell’apostolo Paolo: «Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura » (Eb 13,14). Per di più, nel corso di due secoli essi erano vissuti in uno Stato che li aveva perseguitati, in cui la loro fede era una religio illicita – «religione non autorizzata». Una delle accuse che continuamente risuonavano nei confronti dei cristiani era il rimprovero di apoliticità e di inutilità sociale. Ciò corrisponde in parte alla realtà. «Niente ci è tanto estraneo quanto gli affari pubblici» , – scriveva Tertulliano. Origene affermava che in qualunque città i cristiani vivessero, essi avevano «un altro regime di sudditanza» . Come nota l’arciprete Georgij Florovskij, «in questo senso i cristiani si trovavano “fuori della società”, erano esuli e reietti volontari, persone fuori dell’ordine sociale di questo mondo» .

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In memoria della preghiera comune in questo giorno, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha offerto in dono al metropolita Anastasij di Kazan’ e Tatarstan l’immagine della Madre di Dio «Tenerezza». Nello stesso giorno il metropolita Hilarion, accompagnato dal metropolita Anastasij di Kazan’ e Tatarstan e dal vescovo Mefodij di Al " met " evsk e Bugulma, ha preso parte a una serie di eventi a Kazan’. Al termine della Liturgia, il metropolita Hilarion ha visitato il complesso dell " amministrazione diocesana di Kazan’, che è stato inaugurato nel 2013. Poi si è recato al monastero e chiesa del santo vescovo martire Kirill, metropolita di Kazan’. L’unico tempio della Chiesa russa costruito in onore del nuovo martire si trova in uno dei nuovi quartieri di Kazan’ ed è stato consacrato il 24 settembre 2013; nel complesso vivono quattro monaci e due novizi. L’illustre ospite è stato accolto dal rettore, ieromonaco Filaret (Kuzmin), segretario del Consiglio episcopale della metropolia del Tatarstan. Il metropolita Hilarion ha baciato il Vangelo posto sul trono, che veniva letto a quel tempo dallo ieromartire Kirill. Sul territorio della chiesa è stato costruito il centro spirituale ed educativo «L " apostolo» che comprende corsi di catechismo e di studio del vangelo, uno studio teatrale, un coro amatoriale, una scuola musicale per bambini, corsi di informatica e fotografia e vari atelier di attività artigianali formative. Presso tale centro operano gruppi di aiuto per coloro che sono affetti da dipendenza da droga e alcool. Il centro coopera con il Dipartimento sociale della regione per l’assistenza ai bisognosi e alle famiglie in situazioni difficili. Al metropolita Hilarion è stato dato un video sulle attività sociali della gioventù ortodossa della metropolia. Il metropolita ha consegnato i certificati per i vincitori di borse di studio «Amare! Vivere! Realizzare!». Tali borse di studio, destinate ai giovani, hanno lo scopo di incentivare la realizzazione di iniziative socialmente rilevanti. Rivolgendosi alla gioventù ortodossa presente in sala, il metropolita Hilarion ha invitato i giovani a sviluppare i talenti ricevuti da Dio: «Vi auguro che ognuno di voi si senta realizzato, cerchi ogni volta di fare meglio quanto sa già fare e cerchi di imparare quello che ancora non sa fare. E che il Signore ci aiuti tutti a realizzare i talenti ricevuti da Lui per il bene della nostra Patria, delle persone intorno a noi, per il bene della nostra santa Chiesa».

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1987. Vol. 27. N 3. P. 465-486; idem. Maximus of Turin: How He Spoke of Sin to His People//StPatr. 1989. Vol. 23. P. 127-132; Ramsey B. Introduction//The Sermons of St. Maximus of Turin. 1989. P. 1-10; Bruno M. P. Studi sulla vita di san Massimo di Torino attribuita ad un anonimo monaco della Novalesa: Tesi di laurea. Torino, 1991; Sotinel C. Maximus von Turin//TRE. 1992. Bd. 22. S. 304-307; Cervellin L. Chiesa, Popolo di Dio nei Sermoni di Massimo di Torino//Salesianum. R., 1993. Vol. 55. P. 657-662; Zangara V. Intorno alla collectio antiqua dei sermoni di Massimo di Torino//REAug. 1994. T. 40. P. 435-452; Cappai C. F., de. Massimo Vescovo di Torino e il suo tempo. Torino, 1995; Modemann M. Die Taufe in den Predigten des hl. Maximus von Turin. Fr./M., 1995; Bolgiani F. Massimo di Torino, la sua personalità, la sua predicazione, il suo pubblico//Storia di Torino/Ed. G. Sergi. Torino, 1997. Vol. 1: Dalla preistoria al comune medievale. P. 255-269; idem. Sant " Ambrogio, Massimo di Torino e la sinodo del 398//Ibid. P. 270-277; Merkt A. Maximus I. von Turin: Die Verkündigung eines Bischofs der frühen Reichskirche im zeitgeschichtlichen, gesellschaftlichen und liturgischen Kontext. Leiden; N. Y.; Köln, 1997; Atti del Convegno internazionale di studi su Massimo di Torino nel XVI centenario del Concilio di Torino (398), Torino, 13-14 marzo 1998. Torino, 1998; Maritano M. La Sacra Scrittura nei Sermoni e nel ministero episcopale di Massimo di Torino//Ibid. P. 116-166; Padovese L. Massimo vescovo di Torino//Ibid. P. 85-98; Savarino R. Concilio di Torino//Ibid. P. 203-227; Tuninetti G. Culto (e fama) di san Massimo nella Chiesa torinese//Ibid. P. 228-241; Puerari M. M. Introduzione// Massimo di Torino. Sermoni Liturgici. 1999. P. 9-104; Crosetto A. La chiesa di San Massimo «ad Quintum»: Fasi paleocristiane e altomedievali//Presenze longobarde: Collegno nell " alto Medioevo/Ed. L. Pejrani Baricco. Torino, 2004. P. 249-273; Cazaux-Kowalski C. Le Graduel-responsorial-antiphonaire palimpseste de Turin: Paris, BnF, ms.

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  21. Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio ( cfr. Gn 4, 10).Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale.Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di riproduzione biomedica, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore. 22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra ( cfr. Mt 25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre. 23. Dio vi ama e aspetta da ciascuno di voi che siate Suoi discepoli e apostoli. Siate la luce del mondo affinché coloro che vi circondano, vedendo le vostre opere buone, rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli ( cfr. Mt 5, 14, 16). Educate i vostri figli nella fede cristiana, trasmettete loro la perla preziosa della fede ( cfr . Mt 13, 46) che avete ricevuta dai vostri genitori ed antenati. Ricordate che “siete stati comprati a caro prezzo” (1 Cor 6, 20), al costo della morte in croce dell’Uomo-Dio Gesù Cristo. 24. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo.Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. Esortiamo i cattolici e gli ortodossi di tutti i paesi ad imparare a vivere insieme nella pace e nell’amore, e ad avere “gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti” ( Rm 15, 5). Non si può quindi accettare l’uso di mezzi sleali per incitare i credenti a passare da una Chiesa ad un’altra, negando la loro libertà religiosa o le loro tradizioni. Siamo chiamati a mettere in pratica il precetto dell’apostolo Paolo: “Mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui” ( Rm 15, 20).

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Il metropolita Hilarion ha concluso il suo intervento citando le parole del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Sergij Stragorodskij che a suo tempo ha servito alla missione ortodossa in Giappone: “L’ortodossia è il cristianesimo nella sua pienezza e semplicità. Come un dono del cielo, e non della mente umana, è più alta del mondo e non è influenzata da quest’ ultimo, ma anzi vuole farlo rinascere tramite se stessa. Dunque, anche qui, in oriente, può senz’altro diventare parte della coscienza nazionale, come è riuscita a farlo in Europa, essendo diventata la fede greca o la fede russa è così via; ma solo a condizione che non sia mutata la sua purezza primigenia”. Sono intervenuti con delle relazioni su diversi aspetti del ministero di San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca il Primate della Chiesa ortodossa autonoma giapponese, il metropolita  di Tokyo e di tutto il Giappone Daniele; l’arcivescovo di Sendai Serafino; l " igumeno Ioann (Rubin), il rettore del seminario di San Nicola di Ugreša; membri del clero della Chiesa ortodossa autonoma giapponese e delle diocesi della regione di Mosca e di San Pietroburgo, di Rev e di Kasimov (Chiesa ortodossa russa), nonché insegnanti e collaboratori dell’Istituto dell’Estremo Oriente dell’Accademia delle scienze russa, dell’Università di Tokyo, dell’Istituto dei paesi dell’Asia e dell’Africa presso l’Università di Mosca e dei seminari di San Pietroburgo e di San Nicola di Ugreša. È stato proiettato un film del metropolita Hilarion sull’Ortodossia in Giappone. Il film e la sua versione giapponese sono stati realizzati grazie al sostegno della Fondazione di beneficenza “San Gregorio il Teologo”. Il metropolita Hilarion ha conferito a D.M. Šacura, secondo segretario dell’Ambasciata russa, la medaglia della Chiesa ortodossa russa in onore del millenario del transito del trapasso del principe Vladimir, della quale è stato insignito dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill per il sostegno delle iniziative della Chiesa ortodossa russa, mirate a legalizzare lo status della Chiesa ortodossa cinese.

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