Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Compleanno del metropolita Hilarion Il 24 luglio 2014 il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha celebrato la Divina Liturgia nella chiesa dell " icona della Madre di Dio «Gioa di tutti i sofferenti» sulla Bolshaya Ordynka. Hanno concelebrato con il metropolita Hilarion il rappresentante del Patriarca di Antiochia e di tutto l " Oriente presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, metropolita Niphon di Filippopoli, il rappresentante di Sua Beatitudine il Patriarca di Gerusalemme presso il trono patriarcale di Mosca, archimandrita Stefan (Dispirakis), il rappresentante del Patriarca bulgaro presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, archimandrita Feoktist (Dimitrov), il rappresentante della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, archimandrita Serafim (Shemyatovsky), il rappresentante della Chiesa ortodossa d’America presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, archimandrita Alexander (Pihach), i vicepresidenti del Decr, archimandrita Filaret (Bulekov) e arciprete Nikolaj Balashov, l’arciprete Antony Il’in, il decano delle parrocchie in Scozia e Irlanda del Nord (diocesi di Surozh della Chiesa ortodossa russa), sacerdote Georgij Zavershinsky, il segretario del Decr per le relazioni intercristiane, ieromonaco Stefan (Igumnov), il segretario del Decr per le relazioni interreligiose, sacerdote Dimitry Safonov, il responsabile del Settore per le comunicazioni, sacerdote Ilija Kosykh, il chierico della chiesa della Decollazione di Giovanni il Battista della rappresentanza patriarcale di Chernigov, sacerdote Mikhail Nemnonov, e i chierici della chiesa sulla Bolshaya Ordynka. Al termine della Divina Liturgia, il metropolita Niphon di Filippopoli, a nome dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali presso il trono patriarcale di Mosca, si è congratulato con il metropolita Hilarion per il suo compleanno. Augurando buona salute e successo nell’alto incarico al servizio della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Niphon ha detto: «La Santa Chiesa ci dice che la nascita sulla terra è la nascita all’eternità. L " anno liturgico inizia con la festa della Natività della Madre di Dio, poi celebriamo la Natività del Salvatore nel mondo, e nel mese di luglio la natività di San Giovanni Battista».

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie I Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno presieduto la Divina Liturgia e i funerali del vescovo di Moravica Antonije nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca Servizio di comunicazione del DECR, 16.03.2024. Il 16 marzo 2024, nel giorno di tutti i venerabili padri del monachesimo, una festa mobile celebrata il sabato della Settimana dei formaggi, presso la Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e Sua Santità il Patriarca di Serbia Profirije hanno presieduto la Divina Liturgia e il servizio funebre per il vescovo di Moravica Antonije, l " ausiliare del Patriarca di Serbia, rappresentante del Patriarca di Serbia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e rettore della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo alla Porta Yauza a Mosca, che funge anche da chiesa di rappresentanza (metochion) della Chiesa ortodossa serba a Mosca. Il vescovo di Moravica Antonije si è riposato nel Signore l " 11 marzo 2024 dopo una lunga e grave malattia. Fino al 15 marzo il corpo del vescovo era esposto nel metochion serbo a Mosca, nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo presso la Porta Yauza. La mattina del 16 marzo la bara con il corpo del vescovo è stata trasportata nella Cattedrale di Cristo Salvatore e collocata al centro della chiesa. Di fronte all’altare sono state deposte le corone di fiori del Patriarca di Mosca e del Patriarca di Serbia. Con i Primati delle Chiese ortodosse russa e serba hanno concelebrato: il cancelliere del Patriarcato di Mosca e primo vescovo ausiliare del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ per la città di Mosca, il metropolita di Voskresensk Gregorij; il Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita di Volokolamsk Antonij; il metropolita di Kazan e Tatarstan Kirill; il direttore della segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, l " arcivescovo di Odintsovo Foma; l " arcivescovo di Yegorievsk Matfej; il vescovo di Zheleznogorsk e Lgov Paisij; i vescovi della delegazione della Chiesa ortodossa serba – il vescovo di Baka Irinej; il vescovo dell " Alto Karlovac Gerasim; il vescovo di Valjevo Isihije; il vescovo di Remesiana Stefan; il vescovo di Jegra Nektarije e il vescovo di Toplica Petr.

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Il 5 agosto la delegazione ha partecipato all " inaugurazione del Complesso della Cattedrale Patriarcale. La cerimonia è stata presieduta da Sua Santità il Catholicos-Patriarca Mar Awa III e dal Capo del Governo della Regione Autonoma del Kurdistan N. Barzani. Erano presenti membri del Sinodo e numerosi sacerdoti della Chiesa assira provenienti da tutto il mondo, rappresentanti dell " Amministrazione regionale curda e dei Consolati generali di Stati esteri operanti ad Erbil, delegati delle confessioni cristiane tradizionali e delle comunità musulmane del Nord Iraq, organizzazioni cattoliche internazionali - la Comunità di Sant " Egidio e la Fondazione Pro Oriente. Il 6 agosto, i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa hanno partecipato alla consacrazione della cattedrale patriarcale. Il rito della consacrazione e la prima liturgia nella chiesa cattedrale sono stati celebrati da Sua Santità il Catholicos Mar Awa III, in concelebrazione con più di cento vescovi e chierici della Chiesa assira d " Oriente. Dopo la funzione, è stato dato un solenne ricevimento nella residenza del Patriarca. Nello stesso giorno, il Primate della Chiesa assira ha tenuto alcuni incontri con i capi delle delegazioni estere giunte alle celebrazioni. A nome di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus " , l " archimandrita Filipp (Vasiltsev) ha salutato Sua Santità il Catholicos Mar Awa, presentando al capo spirituale dei cristiani assiri l " icona della Madre di Dio di Korsun come dono commemorativo. Il 7 agosto, i membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa sono stati ricevuti separatamente da Sua Santità il Catholicos Mar Awa. All " incontro hanno partecipato anche il metropolita Mar Afrem Atneil, amministratore della diocesi siriana della Chiesa assira d " Oriente, il rappresentante della Chiesa assira in Russia, il corepiscopo Samano Odisho e il console generale della Federazione Russa a Erbil M. O. Rubin. Il Primate della Chiesa assira d " Oriente ha salutato cordialmente la delegazione russa, rilevando il significato dei secolari rapporti fraterni tra il popolo russo e quello assiro e ringraziando Sua Santità il Patriarca Kirill per la cortese attenzione alla vita dei credenti assiri in Russia e altri Paesi della responsabilità canonica del Patriarcato di Mosca. Il Primate ha inoltre espresso apprezzamento per il lavoro della Commissione per il dialogo tra le due Chiese e le iniziative bilaterali messe in atto nel suo ambito.

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Nella prassi dei monarchi di tutto il mondo, uno dei modi più importanti ed efficaci di rafforzare i rapporti d’amicizia e anche d’unione con i principi vicini è il matrimonio dinastico.  Tali matrimoni permettono di giudicare il peso politico dei loro partecipanti, le loro preferenze negli affari internazionali, e di catturare sensibilmente i cambiamenti nelle direzioni dei correnti politici. Un esempio è il matrimonio di Elena, figlia di Stefano il Grande, e Ivan il Giovane, figlio maggiore e coprincipe di Ivan III. Per la prima volta Stefano il Grande mandò il suo ambasciatore a Mosca ancora nel 1475. Egli cercava l’unione con il Gran principato di Mosca, che guadagnava forza, e con il suo principe potente, la cui fama si diffondeva oltre i confini della Russia. Anche Ivan III sentì parlare del principe, il quale ebbe seriamente consolidato il Principato moldavo e praticamente da solo tratteneva i turchi al sud dell’Europa Orientale. Il matrimonio dinastico fu vantaggioso per tutti e due principi. Le trattative durarono per un periodo alla fine degli anni 70 – l’inizio degli anni 80 del XV secolo. Finalmente, nel 1482 gli ambasciatori di Ivan III tornarono a Mosca con Elena Stefanovna, in Russia soprannominata “Voloscianka” (Valacca). Presto festeggiarono il matrimonio, nel quale naque il principino Dmitrij (Demetrio), nelle cui vene scorreva il sangue dei due nonni straordinari – Ivan III e Stefano il Grande. In Russia lo chiamavano Dmitrij il Nepote. Alla fine del principato di Ivan III, presso la corte cominciò una lotta acuta dei clan aristocratici per la successione al trono. Al comando di uno di questi clan c’erano la seconda moglie del principe Sofia Paleologa e suo figlio, il futuro gran principe Vassilij (Basile) III. Al comando dell’altro – Elena la Voloscianka e Dmitrij il Nepote. Le passioni cominciarono ad accendersi dopo la morte di Ivan il Giovane nel 1490.  Perso l’erede e coprincipe, Ivan III esitò a lungo nella cessione dei diritti al trono. Finalmente, in febbraio del 1498 Dmitrij fu dichiarato coprincipe.

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Il futuro patriarca Kirill ha descritto il ministero del suo predecessore sul trono patriarcale così: “Sua Santità ha ricevuto una Chiesa indebolita da decenni di persecuzioni e oppressione ... Ma allo stesso tempo il nostro paese è passato attraverso un periodo di enormi sfide storiche, e la debole Chiesa russa ha dovuto affrontare queste sfide, non perdere il suo popolo, aiutarlo a preservare la fede. E oggi Sua Santità, stando davanti a Dio, può dire che ci ha lasciato una Chiesa completamente diversa. Non è più una Chiesa debole e inferma... perché la Chiesa è unita al suo popolo, perché  lo spirituale è germogliato attraverso il materiale, perché milioni di persone hanno capito che senza Dio e senza la Sua giustizia non può esistere la giustizia umana. Sua Santità ha capito che la Chiesa ortodossa russa è l " unica che conserva le tradizioni, la memoria e i valori della Santa Rus’ ”. Il 9 dicembre, il metropolita Kirill insieme al collegio episcopale della Chiesa russa, ha celebrato la Divina Liturgia presso la Cattedrale di Cristo Salvatore. Al termine della Liturgia si è svolto il servizio funebre per il Patriarca Alessio II, presieduto dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Erano presenti al servizio funebre i Primati della Chiesa georgiana, rumena, greca, albanese, delle terre Ceche e Slovacchia e rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse, l’episcopato della Chiesa ortodossa russa, numerosi ospiti d " onore, tra cui il Presidente della Russia D.A. Medvedev e il Premier della Federazione Russa V.V. Putin, Presidenti di Bielorussia, Moldova, Armenia, capi di missioni diplomatiche di decine di Stati. Durante il servizio funebre, parlando del suo predecessore, il metropolita Kirill ha prestato particolare attenzione all " unità dei popoli ortodossi, guidati dalla Chiesa russa. L " elezione del 16 ° Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ si è svolta in un clima di apertura senza precedenti. Durante tutto il periodo tra la morte del Patriarca Alessio II e l " elezione del metropolita Kirill al trono patriarcale c " è stata una vivace discussione sui candidati nei media. Il Concilio dei vescovi e il Concilio locale della Chiesa russa hanno mostrato che il metropolita Kirill era l " unico vescovo in grado di radunare la maggioranza assoluta dell " episcopato, del clero, dei monaci e laici della Chiesa ortodossa russa. Dopo il servizio di ringraziamento, il Metropolitan Kirill in risposta a salutarlo come il neoeletto Patriarca disse:

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Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Il Patriarca: l’incontro a Cuba è stato un passo nella giusta direzione per la soluzione dei problemi più attuali della contemporaneità attraverso gli sforzi delle due Chiese più grandi del mondo cristiano Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dallo sviluppo dei rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana nel campo sociale, ha constatato Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill durante il suo intervento al Concilio dei vescovi, svoltosi a Mosca. “Un alto grado di comprensione reciproca è stato dimostrato durante il mio incontro con Papa Francesco all’Avana del 12 febbraio 2016” - ha ribadito il Patriarca, mettendo in rilievo che questo evento ha avuto delle risonanze positive in Russia e nel mondo. Il Primate della Chiesa ortodossa russa si è detto convinto che l’incontro a Cuba è stato un passo in direzione di risoluzione dei problemi più attuali della contemporaneità tramite gli sforzi delle due Chiese più grandi del mondo cristiano. Sua Santità ha ricordato che il motivo principale dell’incontro è stata la tragica situazione in cui si trovano i cristiani del Medio Oriente e della Nordafrica. Il Concilio dei vescovi del febbraio 2016 ha decretato fare tutto il possibile perché il genocidio, scatenato dagli estremisti che sacrilegamente coprono i loro crimini con gli slogan religiosi, sia finito, e perché il 2016 diventi l’anno di sforzi particolari in questa direzione. “L’incontro all " Avana è stato un passo concreto ed efficace per realizzare questa decisione - ha testimoniato Sua Santità. - Nella dichiarazione comune, firmata da me e da Papa Francesco dopo l’incontro, è contenuto un appello a tutta la comunità internazionale per fermare la violenza nella regione del Medio Oriente, il che è impossibile senza il coordinamento degli sforzi di tutti coloro che sono contrari all’estremismo. Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha messo in rilievo che dopo la pubblicazione della Dichiarazione in Occidente si è iniziato a chiamare apertamente la tragedia dei cristiani in Siria “genocidio” - ad esempio, l’hanno fatto il Dipartimento di Stato e il Congresso degli USA.

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Durante la conversazione, Sua Santità il Patriarca ha sottolineato l’importanza dello sviluppo ulteriore dei rapporti della Chiesa ortodossa russa con la Chiesa malankarese dell’India e con altre Chiese orientali antiche. Sua Santità ha chiesto ai rappresentanti della Chiesa malankarese di trasmettere al suo Primate l’invito ufficiale a visitare la Russia quest’anno. Nel suo discorso di risposta, il metropolita Abraham Mar Stefanos ha trasmesso al Primate della Chiesa ortodossa russa il saluto del Catolicos della Chiesa malankarese Basilio Mar Thoma Matteo III, esprimendo la sua gioia di visitare la Russia e ringraziando Sua Santità per l’accoglienza e l’ospitalità, elargite alla delegazione indiana. Da parte sua, il metropolita Mar Stefanos ha sottolineato l’importanza e l’utilità del Gruppo di lavoro per il coordinamento dei rapporti bilaterali, nonché il suo lavoro efficace in diverse direzioni, per esempio, la collaborazione nella sfera accademica, la cooperazione nella vita monastica e nel servizio sociale. Come uno dei più promettenti, il capo della delegazione indiana ha menzionato il progetto, proposto da Sua Santità il Patriarca, dello scambio di esperienza fra le istituzioni sanitarie delle due Chiese, per esempio, fra l’ospedale “Sant’Alessio di Mosca” e l’ospedale “San Gregorio di Parumal” nello Stato di Kerala (India). Il metropolita malankarese ha sottolineato un vivo interesse dei cristiani dell’India per la tradizione spirituale della Chiesa ortodossa russa, in particolare, per il patrimonio patristico. Il metropolita Mar Stefanos ha considerato attuale la pubblicazione delle traduzione nelle lingue diffuse in India delle vite dei santi russi, dei libri sulla storia della Chiesa ortodossa russa e sulla sua teologia. Il metropolita Mar Stefanos ha raccontato della venerazione crescente in India della beata Matrona di Mosca, il cui nome, per la benedizione del deceduto Catolicos Basilio Mar Thoma Paolo II, è stato recentemente introdotto nel calendario liturgico della Chiesa malankarese. Il Catolicos di beata memoria personalmente venerava la beata Matrona dopo la sua visita al Convento femminile del Pokrov a Mosca, durante la visita ufficiale in Russia nel 2019. Sua Santità il Patriarca Kirill ha notato che il fatto di introdurre della santa russa nel calendario di una Chiesa orientale antica è il primo nella storia.

http://mospat.ru/it/news/90276/

L’imperatore Pietro il Grande abolì il patriarcato e diede inizio al cosiddetto periodo sinodale della storia della Chiesa ortodossa russa. A partire dall’abolizione del patriarcato e dalla creazione nel 1721 del Santissimo sinodo governante – di fatto un ministero [inserito] nella struttura degli organi di amministrazione statale, con a capo un laico, l’ ober-prokuror – iniziò il periodo della secolarizzazione e della sottomissione della Chiesa allo Stato. Il 1917 fu un anno cruciale, sia per la Chiesa russa, sia anche per tutto l’impero russo, che segnò l’inizio del caos e dell’orrore della guerra civile, una guerra di tutti contro tutti. In Russia si compirono allora pienamente le parole di Cristo: « Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato » (Mt 10, 21-22). Il Concilio della Chiesa Russa del 1917-1918, svoltosi sullo sfondo del crollo di tutto l’assetto statale e sociale, ristabilì nella Chiesa il patriarcato un tempo soppresso. Il potere sovietico pubblica nel 1918 il «Decreto sulla libertà di coscienza e le associazioni ecclesiastiche e religiose», che afferma il principio della separazione della Chiesa dallo Stato e dalla scuola. Le organizzazioni religiose sono private dello status di personalità giuridica, non hanno il diritto di possedere proprietà, di raccogliere offerte. La prima Costituzione sovietica del 1918 pone il clero e i monaci tra gli elementi non lavoratori, privati dei diritti elettorali. I figli dei preti sono privati del diritto di accesso agli istituti di livello universitario. Il potere, nella persona di Lenin, e in seguito di Stalin che ne prese il posto, dà avvio a repressioni di dimensioni senza precedenti del proprio popolo, di cui furono vittime milioni di persone. La Chiesa è sottoposta a una devastazione quasi totale: vescovi e preti sono fucilati senza processo e senza istruttoria, le chiese sono fatte saltare, le scuole teologiche e i monasteri sono chiusi.

http://new.mospat.ru/it/news/50997/

Accettare Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l " utente acconsente all " uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie Sua Santità il Catolicos d’Oriente Basile Mar Tommaso Matteo III ha visitato l’Accademia teologica di San Pietroburgo Servizio di comunicazione del Decr, 08.09.2023.  Il 7 settembre 2023, il Primate della Chiesa ortodossa siriaca malankarese, Sua Santità il Catolicos Basile Mar Tommaso Matteo III ha visitato l’Accademia teologica di San Pietroburgo, come informa il sito dell’Accademia. Gli ospiti sono stati accolti dal rettore dell’Accademia, il vescovo Siluan di Peterhof, il quale ha accompagnato Sua Santità nella chiesa di San Giovanni Apostolo e Evangelista. Qui Sua Santità il Catolicos e i membri della delegazione hanno acceso candele davanti all’icona della Santissima Madre di Dio “del segno” di Carskoe Selo. Il vescovo Siluan ha consegnato all’illustre ospite come regalo un’icona della Deposizione di Signore Gesù Cristo, dipinta dagli studenti della facoltà di iconografia. Il direttore della Biblioteca dell’Accademia, l’archimandrita Stefan (Sado) ha fatto una visita guidata nei depositi bibliotecari. Egli ha mostrato ai membri della delegazione le edizioni nelle lingue malayala, diffusa al Sud-Ovest dell’India, e siriaca. La delegazione ha visitato anche il Museo storico-archeologico dell’Accademia. Sua Santità Basile Mar Tommaso Matteo III ha lasciato l’autografo nel libro per gli ospiti d’onore. In Aula magna ha avuto luogo l’incontro con gli insgnanti e gli studenti, durante il quale il Catolicos Basile Mar Tommaso Matteo III ha ricevuto il diploma del dottore honoris causa dell’Accademia teologica di San Pietroburgo, in conformità con la decisione del Consiglio accademico del 31 agosto 2023 e la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’. Il rettore dell’Accademia ha dato il benvenuto all’ospite e ha ricordato che i rapporti di questa scuola teologica con i cristiani dell’India hanno una lunga storia.

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